15. L’incontro nella coppia: l’amore, il sesso, il matrimonio, i figli e la famiglia
Cap. 15
L’incontro nella coppia:
l’amore, il sesso, il matrimonio, i figli e la famiglia.
[15/1] 9 aprile 1968 - ore 7,15
Non si può entrare nel Regno dei Cieli se non si è completamente mondi, ci vuole la veste nuziale, là è tutto puro, tutta luce e tutto amore.
L’amore carnale (dimmi Signore) se non è rivolto a Me, sbaglia.
Solo quando due sono uniti nel Mio nome Io sono con loro e saranno benedetti.
Se pensano solo alla carne saranno maledetti e solo le preghiere e i sacrifici dei giusti potranno salvarli.
[15/2] 16 aprile 1968
(La pillola?).
Io vi ho fatto uomo e donna perché vi amiate e collaboriate con Me nell’opera della creazione. Perché scendete così in basso da degradare tale missione?
La vostra coscienza vi deve dirigere. E’ la Mia voce che vi parla dentro. Non potete far male se agite secondo coscienza, e voi sapete benissimo se fate male. Non dovete andare contro natura ma seguirla.
I figli sono un frutto meraviglioso del vostro amore. Se vi amate attraverso Me non potete far male. Ai figli dovete insegnare l’amore per Me, perché così anch’essi faranno bene e saranno salvi. E’ l’amore puro quello che conta, non quello carnale che ne deve essere solo la forma, l’estrinsecazione esterna, umana, terrena.
[15/3] 29 dicembre 1968 - ore 15
L’amore è la cosa più bella e più necessaria. Chi non ama non vive da uomo ma da belva.
Anche gli animali amano ma il loro è un amore istintivo, sessuale e sensuale, serve solo per la propagazione della specie. Ma l’amore dell’uomo è sublime se è inteso e sentito nel suo vero senso.
E’ pensare, desiderare, agire, sacrificarsi, dedicarsi, vivere esclusivamente per l’oggetto di questo amore.
Quindi tutto ciò che piace all’altro piacerà anche all’amante. E’ un vivere all’unisono con l’altro.
Così deve essere il vero amore. Allora anche il sacrificio è gioia se è fatto per il bene dell’altro.
Io ho sacrificato Me stesso per voi, perché vi amo al punto di dare la Mia vita per voi, per riscattarvi dal maligno.
E voi cosa fate per Me?
(Niente Signore, mi vergogno del mio agire. Aiutami Tu, fa che io Ti ami sempre di più e possa fare tutto ciò che Tu desideri da me).
[15/4] 30 gennaio 1969
(Signore, solo Tu puoi fare questo fa che le Tue creature lo capiscano e tornino a Te, tutte).
Lo voglio, ma tu prega anche per le prostitute perché spesso non sanno quello che fanno. I maggiori colpevoli sono quelli che le inducono nel vizio per sfruttarle. Guai a loro se non si pentiranno.
(Signore non si potrà togliere questa vergogna della prostituzione dal mondo?).
Non per ora. Troppo grande è il desiderio di felicità insito nella natura umana, e l’uomo crede di trovarla nel godimento sessuale, a qualsiasi costo. Finché non si educheranno le coscienze a ricercare la vera felicità non in cose naturali e terrene, passeggere, ma eterne e soprannaturali, l’uomo le cercherà nelle cose terrene, fisiche, immediate.
Bisogna richiamare l’uomo a sentire il linguaggio del soprannaturale, allora troverà la vera gioia anche col sacrificio dei sensi. Godrà veramente quando il corpo sarà in comunione con lo spirito.
Amen.
[15/5] 14 marzo 1969 - ore 6
Il sesso serve a differenziare l’uomo dalla donna.
Le funzioni genitali dell’uomo sono ben diverse da quelle dell’altra, ma ambedue congiunte servono ad un unico scopo, la procreazione dei figli. Guai se non ci fosse questa distinzione fra uomo e donna.
La omosessualità è un pervertimento del sesso, è movimento contro natura.
La natura è pura e chiare sono le manifestazioni sue. Quando queste manifestazioni sono confuse la natura è corrotta, non tende più ad un unico e sacro fine e l’azione goduta è turpe.
A Sòdoma, a Gomorra si era giunti a questo pervertimento della natura e i castighi di Dio l’hanno distrutta.
Guai all’uomo o alla donna che si serve del sesso per pervertire la natura.
Qui è l’istinto che guida non la ragione guidata dalla malizia. La ragione, se mai, deve regolare l’istinto per controllarlo, per regolare le nascite in modo sano, nel rispetto delle leggi naturali.
Il superamento dell’istinto dovuto ad un processo razionale che comporta una rinuncia di un godimento istintivo e fatto per scopi giusti e leciti, è azione sacra perché ammette i valori dello spirito al di sopra di quelli della materia.
Le leggi naturali devono però essere sempre scrupolosamente rispettate e osservate.
Ama e fac quod vis. Se ami veramente non pecchi; la coscienza ti indicherà il da farsi, il lecito e il non lecito. Seguire la coscienza è vivere nell’ambito del sacro. La coscienza ti farà retta e libera.
(Signore, ma in concreto è ammessa la pillola?).
No, perché frena la natura e perverte le leggi naturali, solo la ragione pura potrà indicarti i casi eccezionali e a scopo terapeutico in cui si può usare.
La ragione, guidata dalla coscienza, ti aiuterà a compiere se sarà necessario, anche sacrifici notevoli pur di rispettare la natura e saranno questi sacrifici quelli che varranno le benedizioni di Dio.
[15/6] 6 aprile 1969 - ore 5
(Che sogno strano Signore, cosa vuol dire? Cosa era tutta quell’allegria sfrenata e stupida?).
Tanti sono i doni dati all’umanità. La salvezza è per tutti, ma quanti sprecano questi doni!
Si servono della bellezza, dell’intelligenza, della ricchezza per sprecarle in cose futili, inutili, quando non sono addirittura negative e contrarie al bene. State attenti a non sprecare i doni di Dio.
Le orge fanno perdere la testa, non fanno più vedere a cosa servono i doni di Dio, non date le perle ai cani, le pestano e le buttano nel fango nel quale sguazzano (cfr. Mt 7,6).
La salvezza è per tutti, ma dovete servirvene per un bene eterno: non sprecate i doni di Dio.
I poveri piangono e i ricchi ridono, scherzano, giocano, fanno all’amore e scherzano anche su questo, anche se è uno dei doni più preziosi. L’amore carnale è quello degli animali, non mettetevi al loro livello e non degradatevi al di sotto di quello. Se l’amore serve come scusa o punto di partenza per arrivare a compiere atti contro natura non è più amore: è profanazione di una cosa sacra, di un dono di Dio.
Così vi mettete al di sotto degli animali e come questi marcirete e brucerete in eterno.
La salvezza è alla portata di tutti, basta saper usare bene dei doni di Dio.
[15/7] 7 aprile 1969 - ore 3
L’amore non conta gli anni. Il tempo dell’amore è breve ed è eterno. E’ breve perché conta i giorni, è sempre troppo presto per finire. E’ eterno perché non finisce mai, se è vero amore...
La vita terrena ha sempre un termine, non importa se prima o dopo le vostre previsioni. Voi non sapete né il giorno, né l’ora (cfr. Mt 25,13), perciò state preparati. Se vivrete nell’amore di Dio e del vostro prossimo, con gli occhi fissi alla meta, non temerete la morte perché sarà il raggiungimento del fine che è principio di vita eterna...
Io sono l’Onnisciente e l’Amore infinito.
Non temere, sta in pace, guarda e pensa a Me che sono l’Amore... Credi, ama, spera.
Amen.
[15/8] 23 novembre 1969 - notte.
Imbastire il problema in maniera cristiana. (Quale problema?). Quello del sesso.
E’ una tela da tessere, si tesse con i fili, il telaio, altri arnesi per tessere. La mano, il cervello che guida il lavoro, l’arte che lo rende più bello. L’amore è tela, la mano la volontà, il cervello è il filo, l’istinto è la capacità di fare o non fare la tela. La volontà lo dirige, l’amore lo spinge e lo regola la mano.
Pensa e attua ciò che ti ho detto e trasmettilo agli altri. Così deve essere impostato il problema del sesso. Solo l’amore puro lo può risolvere bene, in modo cristiano. Pensaci e agisci.
Amen.
[15/9] 16 aprile 1970
Credi tu alle Mie parole?
(Sì Signore, purché io le senta chiare e precise).
Perché allora temi? Di che cosa hai paura? Non sono Io il padrone e Signore di tutti e di tutto?
(Sì Signore, ma perché mi dici questo?).
Tu credi di poter fare da sola, pensi che i tuoi figli possano e debbano essere salvati da te, povera illusa!
Non tu, ma Io solo sono la loro salvezza. Io solo ho parole di vita eterna.
Ascolta, i tuoi figli, come tutti gli uomini, sono nelle Mie mani, il loro avvenire dipende da Me, la loro salvezza eterna è cosa Mia. Tu solo puoi pregare per loro e ciò vale più di tutte le altre azioni.
(Ma perché allora non fanno niente di bene? Perché non studiano? Perché perdono gli anni senza combinare niente? Che cosa posso fare io per loro?).
Sacrificati per loro, come Io Mi sono sacrificato per tutti i Miei figli. Dal Mio sacrificio è derivata la loro salvezza. Io sono sceso sulla terra, ho camminato, parlato, vissuto con loro giorno per giorno, ho insegnato la via, la verità, ho sofferto, sono morto per loro e perciò molti, quasi tutti risorgeranno con Me alla fine dei tempi.
Così tu fai con i tuoi figli, prendili per mano, con amore, studia con loro, soffri con loro, comprendili e guidali senza importi, ma spartendo il loro giogo e aiutandoli a portarlo.
Sacrificati per loro e li aiuterai, con Me, a raggiungere la salvezza con la risurrezione eterna.
Amen.
[15/10] 6 maggio 1970
Amore è sinonimo di azione. Non si dà amore senza azione.
L’uno è pensiero, movimento spirituale portato a manifestarsi nell’azione, attuazione concreta del pensiero. Niente vale se rimane sul piano della teoria astratta ma solo se si concretizza in fatti umani...
L’amore non si esplica se non c’è una spinta che lo muove.
(Solo Tu, mio Dio, puoi darmi questa spinta).
[15/11] 11 agosto 1970
(I miei hanno bisogno di me).
Non di te ma di Me, tu sei il mezzo per farli arrivare a Me. Aiutali ad amarMi.
(Ma non so più parlare con loro né di Te né di niente, lo vedi).
Perché ami poco Me e non sai amare loro attraverso Me. Amali come tu fossi Me e Io fossi te. AmaMi come se Io fossi te e tu fossi Me. Pensaci bene e convinciti che solo così potrai fare bene ed essere contenta. Prega di più, e sacrificati per loro a nome Mio.
La famiglia è necessaria finché i figli possono camminare da soli.
Amen.
[15/12] 5 agosto 1971 - Val di Fassa.
Non è l’amore umano quello che determina la felicità eterna ma solo la parvenza di tale felicità.
E’ illusorio credere duraturo questo amore che poco dura, spesso si spegne, talvolta continua se è inserito in un amore più elevato simile a quello soprannaturale.
Solo se l’amore umano si eleva uniformandosi all’amore divino solo allora potrà essere eterno perché continuerà perennemente perché inserito nell’Amore Assoluto. Unico amore comprendente tutte le creature, unione perfetta in un unico Amore. Questa la tendenza dell’amore umano divinizzante le creature per uniformarle col Creatore.
Amore multiplo = amore unico.
[15/13] 8 ottobre 1971 - in chiesa.
L’amore umano è soggetto ad un dinamismo che segue normalmente una parabola ben precisa.
C’è un inizio, una ascesa, un culmine dopo di che comincia la discesa che può portare alla rottura definitiva o ad un modus vivendi voluto (esplicitamente) dai due ex innamorati per mantenere il loro amore in modo tranquillo fino alla fine della loro vita.
Nell’amore divino che prende la parte spirituale dell’uomo ciò non avviene.
C’è un inizio, c’è un’ascesa molto contrastata dalle cose e affetti umani ma non si arriverà mai qui sulla terra al culmine dell’incontro cioè al massimo incontro. Solo la speranza di arrivare a questo massimo spingerà l’anima a ricercare continuamente l’amore senza stancarsi.
Il massimo si raggiungerà nell’altra vita, quando l’incontro massimo e definitivo col Creatore, oggetto unico di amore massimo, darà la gioia eterna massima, sempre uguale, non soggetta cioè ad alti e bassi, a crescita o a diminuzione. Sarà un amore dinamico e non statico perché circolante in eterno fra il Creatore e le creature tutte unite intimamente con Lui e fra di loro.
Perciò non vi sarà più attesa di un più che sarà definitivamente raggiunto e per sempre.
[15/14] 19 ottobre 1971 - notte.
Il Matrimonio è un atto che vincola due persone che si sono liberamente scelte ed unite indissolubilmente.
Se il vincolo fosse dissolubile a capriccio di uno dei due contraenti il matrimonio sarebbe un semplice, comune contratto. Un patto registrato e ad un dato tempo, scadute le condizioni preliminari del contratto, questo si dissolve e cessa l’obbligo contratto all’inizio.
Ma non così è per il Matrimonio: i due che si uniscono, uniscono corpi e spiriti, volontà e tempo dato in dote a ciascuno fino alla fine della loro vita. Perciò essi possono pensare a procreare perché la loro prole sarà da loro cresciuta e guidata a maturità e non abbandonata al governo di chi non ha nessun vincolo di sangue e quindi nessuna responsabilità naturale e specifica verso di loro.
Solo il vincolo dei genitori porta una capacità di educazione per la prole, non trasferibile ad altri, se non in caso di morte dei genitori o di grave impedimento fisico-psichico.
Data la natura del Matrimonio non si può pensare a ridurlo ad un semplice periodo di unione che poi cessa con il cessare di quell’affetto o interesse spontaneo che inizialmente ha uniti i coniugi.
Per tale natura il Matrimonio è un vincolo sacro, dotato cioè di valori soprannaturali e rinunciare a tale vincolo vuol dire rinunciare a queste prerogative soprannaturali che in una seconda unione, ferma restando la persona del coniuge abbandonato, non potranno più svilupparsi in questa unione fatta esclusivamente per compiacere agli affetti esteriori e naturali o fisici dell’unione.
Così il bene dei figli sarà trascurato perché il nuovo padrigno o matrigna non saranno dotati dei beni soprannaturali dati al vero padre o madre. Stando così le cose il bene comune dei figli esisterà solo nell’unione matrimoniale perfetta ed unica. Così avverrà il bene comune di una società che vive di questi beni soprannaturali.
Non potrà quindi nessuno stato o governo di uomini dividere o legalizzare la divisione di una coppia inizialmente unita in Spirito e corpo.
Il bene comune, e non di singole persone, vuole un unico matrimonio senza recessione alcuna.
[15/15] 8 novembre 1971
(...Mio Dio, aiutami a lavorare per Te per portarTi agli altri).
Ai piccoli farai sentire il Mio Amore per loro.
Nel mondo di domani essi agiranno conforme tu li avrai educati, avrai istillato in loro il senso della vita spesa per Me, per edificare il Regno, per tendere all’unione di tutti i fratelli nel Cristo morto e risorto perché tutti risorgessero in Lui per sempre. Tutti vivi e uniti nell’Amore.
Amen.
[15/16] 9 gennaio 1972
Le cose piccole possono avere un grande interesse.
Vedi quel piccolo animale? Crescerà, si moltiplicherà, farà una grande famiglia e riempirà un luogo ora deserto.
Così le forze del male si sono moltiplicate perché il male è prolifico.
Male viene da male, ma guai a chi lo procura e se ne pasce, è meglio per costui che si elimini. Morte anticipata ma non prolifera. A chi è stato dato sarà tolto anche quello che ha (cfr. Lc 19,22-26), guai ai falsi profeti, non bestemmiare il nome di Dio riducendolo a tuo uso e per ammantare il tuo peccato.
E’ peccato fare l’amore (cosiddetto) fuori legge senza un regolare matrimonio davanti a Dio e davanti agli uomini.
«Lasciate il padre e la madre e siate due in una sola carne» (Gen 2,24; Mc 10,7).
Solo quando l’uomo e la donna sono maturi per prendersi la responsabilità piena di mantenere ed educare una prole, solo allora potranno unirsi per metterla al mondo. Questo è il fine primario del Matrimonio.
L’amore è spinta e conseguenza, forza di unione e di coesione perenne. Non infangatelo con pornografiche e false attribuzioni animalesche o meno che animalesche. Voi siete uomini spirituali e l’amore deve essere non solo carnale e sessuale ma soprattutto di ordine spirituale.
L’unione dei corpi deve indicare l’unione perfetta di due spiriti che si incontrano in comunione perfetta e perenne.
Così sia.
[15/17] 30 gennaio 1972
Lo scopo di questo colloquio è questo: l’ereditarietà.
(Cosa vuol dire?).
Ascolta: l’uomo è per sua natura misantropo, rifugge cioè dalla società; tarda a vivere da solo perché da solo non può avere scontri con nessun altro uomo. Ma l’uomo isolato non può vivere a lungo, morirebbe di fame, di solitudine, di inerzia. Mancherebbe in lui la molla per agire e quindi per procurarsi l’alleato, per migliorare la sua condizione terrena, cioè temporale.
Ora l’uomo è spinto per necessità di sopravvivenza a cercare una coppia. Tale necessità è poi determinata anche dalla sua pulsione sessuale che lo spinge fisicamente a trovare un partner con cui esplicare tale funzione. Da qui nasce la necessità dell’incontro fisico con l’altro io che ugualmente è spinto. Se l’uomo è spinto per sua natura a incontrarsi con la donna, da questa unione a procreare un figlio, frutto dell’unione. Nasce così la famiglia naturale. Prima cellula della società. Dalla necessità di provvedere ai bisogni fisici della famiglia, l’uomo è spinto a trovarsi con altri uomini con i quali cercherà di lavorare per migliorare insieme le condizioni della propria famiglia. Ecco allora la comunità, insieme di più famiglie che collaborano fra di loro per un bene comune.
Tutto questo produce un insieme di cellule che elaborano determinati lavori per un bene comune. Ecco allora che questo corpo, formato da vari corpi, cioè entità formanti ogni singola famiglia, questo corpo serve a mantenere in vita e sempre più efficiente il singolo. Se il singolo è ammalato o sbaglia lavoro, tutto il corpo e la comunità ne risente in modo negativo perché sarà rallentato il bene comune.
Ecco perciò l’importanza che ha il singolo di star bene e lavorare bene per il bene suo e di tutti.
(Ma cosa centra l’ereditarietà?).
Ora va, te lo spiego un’altra volta.
(Grazie Signore).
[15/18] 10 febbraio 1972
L’aborto legalizzato è un male comune perché impedisce la venuta nel mondo di uomini che erano destinati dall’eternità ad essere leaders dei gruppi cittadini, cattolici, cristiani.
Queste mancate presenze ritarderanno la marcia dell’esercito della salvezza che porterà a compimento la stesura del Regno di Dio. Altri sopraggiungeranno per ricoprire questi posti vacanti ma guai a chi si sarà reso reo di questa assenza voluta per soddisfare ad un proprio comodo o per nascondere un proprio peccato.
L’adulterio è peccato grave perché impedisce lo svolgimento regolare e naturale dell’accoppiamento delle cellule madri dalle quali dovrebbero uscire i figli legittimi, veri portatori di bene naturale. Cellule positive unitesi con cellule negative, dove la forza negativa predomina e dove sarà più lungo il tempo per una riequilibrazione delle attività psichiche, intrinseche nella natura di nuovi nati dall’unione clandestina.
Così il male porterà avanti il male.
E’ sempre stato così ed è per questo che il male si è moltiplicato nel mondo. Ectoplasma negativo in antitesi con l’ectoplasma positivo. Lavoro negativo ostacolante quello positivo. Male individuale che porta avanti il male collettivo che progredisce con più velocità, nel tempo, di quello fatto dalle cellule positive.
State attenti a non collaborare sia pure a livello legislativo al diffondersi di un tale male collettivo.
[15/19] 13 maggio 1974 - referendum sul divorzio.
(Signore, hanno vinto i divorzisti, dove andremo a finire?).
E’ il primo anello di una triste catena che porterà l’uomo sempre più in basso. Neppure l’animale potrà mai arrivare a fare ciò che l’uomo, cosiddetto civile, riuscirà a fare. E vuole l’approvazione di tutti.
Tu piccolo uomo cosa farai? Andrai contro corrente, come un fuscellino trasportato dalla corrente di un fiume in piena, tenterai di cambiare rotta ma sarai travolto... (mio Dio tutti ci lasci travolgere? Anche i giusti? Anche a Sòdoma hai promesso misericordia per i giusti, anche se pochi. Abbi pietà di questo mondo sconvolto. L’uomo non capisce più neanche le Tue parole, manda o Signore santi interpreti della Tua Parola e difensori dei giusti. Ti prego Signore, altrimenti affoghiamo tutti).
Così sia.
[15/20] 4 luglio 1974 - in chiesa.
L’amore coniugale aiuta la crescita dei figli.
Se due coniugi non si amano in profondità, il loro amore cioè è basato solo su interessi della carne o sociali o puramente umani e transeunti, il loro amore non è amore vero, non costruisce nulla, né per il loro avvenire né per l’avvenire dei figli. E avvenire non vuol dire semplicemente la vita da trascorrere nel tempo, sulla terra, ma la vita che sarà realizzata, prima qui sulla terra e poi durerà eterna dopo la scomparsa del corpo materiale.
Se dunque i coniugi non si amano nello spirito, non trasmettono amore ai loro figli e questi saranno lasciati in balìa di sé stessi o delle forze negative che più facilmente hanno presa su queste anime abbandonate.
Io intervengo per colmare questa lacuna di amore da parte dei genitori. Altrove farò incontrare a questi figli, l’amore che li aiuterà a crescere e a salvarsi combattendo il maligno.
Insegnate ai giovani ad amarsi in profondità, nello spirito che, raggiunto lo Spirito Santo, saprà condurre tali coniugi a costruire l’unione familiare nel modo più autentico e, per quanto possibile, perfetto.
Così sia per Maria.
[15/21] 11 gennaio 1975 - in chiesa.
La sacra prostituzione dei tempi antichi è stata l’origine della prostituzione sfrenata e plagiata e sfasata che ricorre anche e soprattutto ai vostri giorni. La donna, un tempo, amava Dio in cui credeva profondamente. Pensava di essere strumento per un Suo passaggio nell’uomo e perciò accettava l’unione, anche illegittima, per donare Dio all’uomo attraverso questo atto di amore.
Buona intenzione farcita di umano e divino. Poi l’umano ha preso il sopravvento, il divino è diventato una scusante per godere la sensazione materiale e ora è solo la materia bruta che impera. Non più Dio come scopo d’incontro, ma Satana come mezzo di incontro.
Il principe di questo mondo si serve del sesso per portare a sé l’uomo sprovveduto o malvagio.
Voi uomini credenti sfatate tale teoria del sesso come necessità di vita piena, non l’unione fisica serve a rinforzare l’amore, ma l’Amore vero serve ad unire due persone che lo cercano con cuore sincero anche attraverso l’amore umano. Dio per gli uomini, non gli uomini per Dio.
Unione triangolare: Dio-uomo-donna: questa è l’unione perfetta che genera amore vero.
Così sia per Maria.
[15/22] 1 marzo 1975
Amore = comunione di corpo (materiale fisico), psiche (intelligenza e volontà) e spirito.
Quiete, pace, abbandono, sicurezza: questo è l’amore anche umano.
[15/23] 31 marzo 1975
Troppo sei attaccata a loro con il sentimento affettivo ma poco con la volontà di sacrificarti per loro.
Questo devi fare se vuoi collaborare alla loro salvezza. (Come?). Pregando di più, rinunciando al tuo io, aiutandoli a vedere chiaramente la luce che è in ogni uomo, purché sappia e voglia aprire gli occhi per vederla.
Dentro di sé ognuno ha la luce che lo può illuminare, la scopra, la confronti con la luce che viene dalla Parola scritta nel Libro. Quando avrà ritrovato l’identica luce in sé e fuori di sé, la segua e raggiungerà la fonte perennemente luminosa.
[15/24] 24 aprile 1975
Devi occuparti dei tuoi figli, non preoccuparti. A questo ci penso Io. Io ho previsto e predisposto tutto.
L’uomo segua i suoi segni quotidiani che lo interpellano e lo spingono ad agire per il bene comune e sarà salvo.
Non con la preveggenza e previdenza umana l’uomo si salva ma con l’azione buona quotidianamente vissuta per amore dei fratelli.
Pensa al Regno di Dio, alla Sua giustizia e tutto il resto ti sarà dato in soprappiù (cfr. Mt 6,33).
Pensare a Me, parlare di Me, operare per Me ed attendere alle piccole necessità quotidiane.
[15/25] 1 maggio 1975
L’uomo e la donna lascino il padre e la madre e siano due in una sola carne (cfr. Gen 2,24; Mc 10,7-8).
Così Io vi dico. Non una unione fasulla o egocentrica, instabile e libera da ogni impegno, ma una unione che ha inizio in un determinato e preciso momento della vita dei giovani.
Quando l’uomo avrà preparato la sua vita ad affrontare le difficoltà del vivere a due, saprà psicologicamente e materialmente superare tali difficoltà in campo economico e sociale e sarà pronto a capire che cosa comporta il vivere in due sotto lo stesso tetto, liberi dall’impegno della famiglia primitiva, solo allora potrà unirsi alla sua compagna scelta per iniziare a realizzare una nuova famiglia. E’ questa la condizione naturale senza la quale ogni unione sarà fasulla e non permanente.
La primitiva famiglia serve a far crescere l’uomo fino alla maturità fisica, psichica, sociale ed economica, poi raggiunta tale capacità di auto-servirsi e auto-dirigersi, capacità di auto-mantenersi e possibilità di servire, dirigere, mantenere un nuovo nucleo famigliare, potrà l’uomo così maturo staccarsi dalla primitiva cellula madre per iniziare una nuova eterogenea cellula figlia.
Questo il comportamento ideale e materiale dell’uomo maturo per il matrimonio.
Così sia per Maria.
[15/26] 17 agosto 1976 - in chiesa.
Non buttate le perle ai porci (cfr. Mt 7,6). Le perle sono preziose e vanno distribuite a chi ne considera il valore. Perciò vi dico: l’Eucarestia è dono eccelso predisposto per chi Mi cerca, per chi vuole seguirMi.
Ho moltiplicato i pani e i pesci (cfr. Mt 14,19) per una massa che Mi cercava, Mi seguiva per udire la Mia Parola. Ma a chi è ritornato solo per riavere il pane materiale ho proposto il cibo spirituale, il Pane disceso dal Cielo.
Chi cerca da Me solo i beni materiali, prima o poi Mi rifiuterà, Mi abbandonerà, perché il Mio dono eccelso è la Parola dello Spirito Santo.
Non imponete sacramenti a chi di questi se ne serve solo per una manifestazione ed esibizione folcloristica o come pegno di salvezza non meritato, ma solo a chi comprende il dono, lo cerca, lo sfrutta per la vita eterna, offrite i sacramenti. Così per il matrimonio: solo chi ne comprende pienamente il significato di unione dei due corpi, simbolo e preambolo di unità spirituale, solo a costoro date il matrimonio ecclesiale, perché solo costoro vivranno ed educheranno la prole nell’attesa dell’unione finale perenne.
Così sia per Maria.
[15/27] 2 giugno 1977 - ore 2,45
Polvere e ancora polvere sei tu, uomo, se non riconosci in te lo Spirito che ti vivifica.
Lo Spirito, anima vivente, pensante, parlante ti distingue dall’animale bruto. Perciò tu vivi sulla terra come essere eterno che di materia è ricoperto ed impregnato, ma destinato a sublimarti per ritornare a Me nell’Empireo.
Questo deve riconoscere l’uomo vivente sulla terra, pianeta unico nella costellazione arricchito di vita e di amore. Tu sei “uomo” fatto a Mia immagine e per Me vivi, di Me vivi, con Me vivi, inconscio dapprima, poi cosciente del tuo io pensante e volente.
Quale materia può pensare e volere? Quale amare e soffrire?
Pensa “l’uomo”, l’universo, scopre la terra e le sue leggi, scopre l’amore.
E amore carnale è solo quello dell’animale bruto che tende a procreare per conservare la specie, ma l’unione dell’uomo e della donna ha un fascino straordinario. L’inizio dell’amore umano è sì spinta di istinto ma è completato da ragione. Se si ferma all’atto sessuale e non incide sullo spirito e nello spirito, si immerge e finisce nel coito vuoto e inutile, e triste sarà la creatura che verrà da quell’atto, assunta per forza e malamente cresciuta.
Ma se in quell’atto c’è lo Spirito che lo vivifica, la creatura sarà felice e felici i genitori che, pure nella tribolazione dell’educazione, saranno pregni di amore e per amore faranno crescere la loro creatura.
E’ pieno il mondo di creature fallaci perché disordinato l’atto da cui esse sono uscite.
Ordinate il vostro atto sessuale al fine ultimo della creazione, amate i vostri figli e accettateli come dono da crescere, da educare, e da portare al Creatore, Padre vostro e Padre delle vostre creature, che tutti attende nell’amplesso finale.
Così sia per Maria.
(Ma oggi l’uomo non vuol più avere figli, a cosa serve questo Tuo discorso?).
Alla battaglia finale, o con Me, o contro di Me (cfr. Lc 11,23).
[15/28] 13 giugno 1979
L’amore vale non per il possesso ma per l’unione.
[15/29] Luglio 1979
«Non di solo pane vive l’uomo, ma di tutto ciò che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4).
Tu, uomo, sei nato per amore e sei venuto nel mondo per amare. Amare, vuol dire partecipare con un’altra persona di tutti i beni che sono insiti nella natura umana. Molti sono i beni dati in dote all’uomo di buona volontà, e buona volontà è quella dell’uomo che sa cercare, trovare e sfruttare in sé stesso le cose recondite del suo essere. La parte fisica è evidente nell’uomo, così la capacità di pensare, volere, agire. La parte più recondita e più sconosciuta dell’uomo è la dimensione spirituale, quella cioè che si aggancia al soprannaturale.
Ma se questa dimensione è sconosciuta o volutamente ignorata, l’uomo vive per la carne e l’intelligenza che lo porta ad una cultura stereotipata e troppo spesso condizionante ogni atto della sua vita.
Quando l’uomo scopre e si lascia dirigere dalla dimensione dello Spirito, sentirà e agirà in modo più consono alla natura globale del suo essere.
Se l’uomo si lascia prendere dallo spirito negativo, ingigantirà tutti quegli aspetti della sua natura fisica e intellettuale che lo portano ad essere animale super-intelligente, cioè azionante leve fisico-psichiche che lo porteranno a degenerare la natura col pretesto di sopravalutarla.
Siate semplici, amate la natura che è in voi substrato per una elevazione della materia. Lo Spirito vi aiuterà a sublimarla in modo da superare tutti gli ostacoli e le remore che vi tengono avvinti alla natura decadente e sperimentante solamente il transeunte.
Così sia per Maria.
[15/30] 17 marzo 1980
La famiglia è in funzione dell’uomo, non l’uomo in funzione della famiglia.
[15/31] 20 marzo 1980 - in chiesa.
Accetta lui (mio marito) nonostante tutto, come Io ho accettato voi nonostante tutto. Capisci?
Voi siete imperfetti e Io ho accettato la natura umana per aiutarla a perfezionarsi.
«Siate perfetti come il Padre» (Mt 5,48). Rifocillati con la Mia Parola.
[15/32] 11 marzo 1982 - notte.
Non è il figlio della carne quello vero, ma il figlio dello Spirito. E, figlio dello spirito è colui che è nato dall’amore di entrambi per Lui. Amore trinitario quindi, amore che porta frutti sani e non bacati.
L’umanità è corrotta perché i più sono i figli della carne e non dello Spirito.
Ognuno purifichi sé stesso, si unisca all’Amore eterno e troverà nel partner lo stesso Amore. E tutti saranno uno. L’uomo si unisca alla propria donna e siano una sola carne, un solo Spirito e il frutto sarà santo.
Così sia per Maria.
[15/33] 12 maggio 1982
Il Matrimonio cristiano è la ratificazione di un atto fatto davanti a Dio col beneplacito di Dio e con la Sua benedizione, coscientemente voluta da ambedue gli sposi. Se manca questa volontà chiara e cosciente da parte di uno dei contraenti, di un atto stipulato davanti a Dio e quindi in osservanza delle Sue leggi, tale atto non ha valore religioso e non vincola i contraenti davanti al Creatore.
La Chiesa oggi leghi ciò che è legato davanti a Dio e sciolga ciò che non è stato coscientemente stabilito nell’intimo di un contraente. Il Matrimonio cristiano deve essere liberamente e coscientemente deciso da ambedue i contraenti che si impegnano a vivere insieme per tutta la vita, camminando, dandosi la mano, verso Dio.
(Ma se questa volontà e coscienza cristiana viene più tardi in uno degli sposi?).
Solo allora si celebri il Matrimonio cristiano.
(Ma allora sono leciti i rapporti prematrimoniali?).
Servono a conoscere l’intimo di ambedue. Solo se l’uomo e la donna si cercano nel sé profondo solo allora ogni loro atto è sacro e, alla fine, va ratificato.
(Cosa vuol dire: alla fine?).
Quando è cosciente in ambedue le persone.
[15/34] 19 aprile 1983
La gioia dell’amplesso coniugale è simbolo e preambolo dell’unione finale, quando tutti saranno uno.
Così sia per Maria.
[15/35] 29 febbraio 1984
Nel cammino verso Dio ci sono varie fasi: c’è l’approccio, la curiosità, l’attrattiva, la conoscenza esteriore, l’innamoramento. La fase dell’innamoramento non dura. C’è poi la fase della conoscenza più profonda, allora ci sono incontri e scontri, momenti felici o ribellioni, rifiuti. Se si vuole l’incontro si deve rinunciare al proprio io di superficie e accettare l’altro, diverso da noi e alle volte sconvolgente.
L’io e il tu devono unirsi per diventare uno. Se l’io di superficie predomina, il tu non entra e non avviene l’unione. Perciò tanti tradimenti, tante fughe in cerca di altri innamoramenti dove solo l’io di superficie ne è soddisfatto, ma poco dura e come farfalla vola di fiore in fiore, ma poi muore.
Il vero amore profondo passa dall’innamoramento alla fase vera dell’amore che esige sacrifici, rinunce, che vede nell’altro lo scopo essenziale della propria vita.
Così nel cammino verso Dio. Non fermatevi all’innamoramento, perché, prima o poi questo si affievolirà, diventerà noia e si cercherà altre forme di innamoramento superficiali e sentimentali. Il sentimento è necessario ed è il primo stadio per l’unione, ma poi si deve progredire altrimenti si resta infanti sentimentali, o transfughi, e questa è la fine dell’amore vero.
[15/36] 19 marzo 1984
Sei piccola, piccola, piccola... Se Sòdoma e Gomorra avessero visto e udito ciò che tu, Cafàrnao, hai visto e udito, sarebbero salite al Cielo (cfr. Mt 11,23-24).
La sublimazione dei sensi consiste nel superare gli appetiti normali della carne.
La sublimazione avviene, un po’ alla volta, nell’uomo che vuole, si sforza, cerca di superare il normale ordine... (?) datogli per la sua crescita fisica e per la conservazione della specie. Ma per chi sa dosare e controllare i propri sensi immettendosi in un ordine superiore, la materia fisica diminuirà le sue pretese fino a un minimo per la sopravvivenza e tutto sarà orientato verso l’Alto. A questo servono le energie psichiche regolate dalla VOLONTÀ, SPINTA DALL’AMORE PER L’ECCELSO.
Alla fine la sublimazione sarà facile e palese.
[15/37] 23 settembre 1984
La fiducia è la base dell’amore.
[15/38] 19 dicembre 1984
L’amore umano è come un fiore che sboccia, ma dissecca e imputridisce e puzza se non dà un seme che porta a nuova vita, e vita nuova è quella di colui che vive con l’Amore, per l’Amore.
(Ma non può l’uomo di oggi unirsi per continuare a procreare, e allora diventa sterile per forza!).
No!, sterile per amore; perciò ho dato alla donna i periodi fertili e sterili, il vero amore porta il controllo dei sensi, porta la capacità di sacrificio anche del corpo per realizzare la volontà di una procreazione cosciente, controllata, per amore del figlio da seguire come uomo globale, non come giocattolo da buttare poi nel vortice del mondo. Quello che conta è l’amore responsabile, è l’amore Trinitario: Dio-uomo-donna.
Questo è il vero amore sulla terra che porta a raggiungere l’Amore. Il figlio per Dio, non solo per il mondo.
Così sia per Maria.
[15/39] 9 febbraio 1985
La famiglia è una realtà naturale utile e necessaria per la procreazione e la continuazione della specie. E’ utile per formare una società basata su leggi naturali, regolata da ritmi naturali... che determinano il comportamento dei singoli componenti della famiglia. Queste sono le leggi naturali che sono insite in ogni uomo benpensante.
Queste leggi naturali, l’uomo è libero di seguirle, e vivrà la giusta norma della vita terrena, o le può rifiutare e vivrà solo, sradicato dall’alveo naturale che lo dirige verso l’Oceano eterno.
Solo l’uomo che abbandonata la famiglia d’origine sceglie come nuova famiglia un gruppo di persone conviventi per lo stesso scopo e con lo stesso fine: raggiungere cioè insieme l’Oceano infinito, solo costui può seguire le leggi naturali, della procreazione e della conservazione della specie, nella dimensione dello spirito. «Eunuco per scelta... Tutti sono mio padre, madre, fratello, figlio» (Mt 12,50; Mt 19,12).
La famiglia quindi è necessaria e utile, la religione non è soltanto necessaria e utile per l’uomo, ma è indispensabile per la crescita normale, naturale e soprannaturale dell’uomo globale.
Senza religione l’uomo vive in superficie la sua esistenza terrena e più facilmente sarà preda di interessi fasulli che lo angosceranno continuamente perché niente di stabile e di eterno gli faranno intravedere.
L’uomo irreligioso è sradicato dall’alveo naturale che lo porta logicamente verso l’Oceano infinito e luminoso dove la vita è piena, ma vagherà continuamente in cerca di punti di appoggio che in continuazione gli sfuggiranno appena l’illusione sarà svanita.
La famiglia è utile, la religione è indispensabile per l’uomo globale.
[15/40] 20 maggio 1985 - in treno per Neuchâtel.
... Non voler essere quello che non sei. Tu sei tu e nessuno è come te.
(Ma come sono io, Signore?).
Una donna che pensa al femminile e ama al maschile.
(Cosa vuol dire?).
Il pensiero della donna è intuitivo, l’amore dell’uomo è infantile, senza calcolo, istintivo.
Pensa così, ama così, e Mi sentirai vicino.
Così sia per Maria.
(Guardando una cascata... Dall’alto scende, goccia dopo goccia, e la cascata bianca, spumeggia e canta. E porta con sé il sapore dell’alto, il canto del vento, l’azzurro del cielo. E tutto diventa bianco, spumeggiante, felice di scendere dall’alto per bagnare in basso la terra asciutta, arida. Così Tu Signore, scendi e ci bagni e ci disseti e ci dai forza, luce e gioia. E noi fioriremo per Te, Signore).
[15/41] 28 novembre 1985 - ore 8
Godere col corpo non è peccato quando questo piacere è conseguente ad un atto fatto per vero amore.
Io ho fatto la Mia creatura per amore e perché la Mia creatura goda di questo amore. L’uomo è fatto di spirito (Mia immagine) e di corpo. Anche il corpo è orientato all’amore. L’uomo ha il diritto-dovere e il bisogno di sperimentare l’amore, ma lo sperimenterà per gradi.
Quanto più l’uomo farà prevalere in sé stesso la Mia immagine, cioè le spinte dello Spirito che lo portano ad essere Mia immagine, tanto più l’uomo sperimenterà l’amore puro (trinitario).
Ma all’inizio è l’uomo animale che prevale perciò le spinte che gli vengono dalla carne sono naturali, autentiche, sante perché Santo è il Creatore. Ma l’uomo deve elevarsi.
Il piacere del corpo, - che serve alla procreazione e alla conservazione della specie e partecipa del dono creativo dell’amore, per cui è simile al Creatore -, deve essere controllato dalla mente e dal cuore.
La mente fa conoscere il giusto partner (quello col quale due si fanno uno, per tutta una vita insieme verso il Creatore), e il cuore fa sentire la sintonia di tutto l’essere con l’altro essere di sesso diverso.
Perché tutti siano uno con Me.
Così sia per Maria.
(Ma chi non si sposa come sperimenta l’amore?).
C’è chi non si sposa per paura, per egoismo, e pagherà con la solitudine e tristezza tale chiusura; e c’è chi si fa eunuco per amore del Dio vivente, e a costui farò sperimentare l’amore nello spirito. La carne sarà controllata finché perderà le sue pretese e le sue spinte istintive, ma aumenterà la spinta dell’amore verso il prossimo. E tutti saranno partner in questo amore dello spirito che porterà molti ad unirsi con l’Uno.
[15/42] 28 novembre 1985 - ore 9,30
Ecco, vedi, la Particola spezzata dal Sacerdote e data a te coscientemente, è dono della Chiesa come riconoscimento della tua realtà spirituale.
Non così per i coniugi. Il darsi reciprocamente non è dono gratuito, ma modo naturale istintivo per conoscersi sempre più e per passare dalla conoscenza del corpo a quella dello spirito.
Unione fisica per una unione, ulteriore, nello spirito.
Così sia per Maria.
[15/43] 27 marzo 1986 - Giovedì Santo.
“Che tutti siano uno”, è stato detto (cfr. Gv 17,21-22). E l’unità è la meta finale di tutta l’umanità.
L’uomo e la donna siano uno, è stato detto, questa è l’unità esemplare e simbolica del genere umano. Unità nello spirito attraverso l’unità della carne. Ma ogni carne ha una sua peculiarità specifica, mettete insieme unite le diverse peculiarità e l’uomo e la donna si ritroveranno uno. Uno nell’amore, uno nel desiderio dell’amore, uno nella volontà di amare, uno nel volere essere Uno.
L’Uno è il perfetto, l’indiviso, il completo, tutto il resto è complementare dell’Uno, attributo dell’Uno, puoi togliere gli attributi e resta l’Uno sempre completo in sé stesso. Questa è la meta finale dell’uomo unito a tutti gli altri uomini (e donne) per rassomigliare all’Uno indiviso, completo in sé stesso.
Così sia per Maria.
[15/44] 3 ottobre 1986
... (Ma l’unione prematrimoniale, è peccato?).
Unione vera è quella che comporta unità di due persone nel corpo e nello spirito. Questa è l’unione cosciente, fatta davanti al Creatore “perché tutti siano Uno”.
Ma se questa unione è solamente fisica o sentimentale, mancano i presupposti per l’unità integrale e l’uomo agisce soprattutto a livello animale. Se manca la coscienza del peccato, peccato non è.
Sarà condannata la superficialità e l’incongruenza dell’atto stesso, che deve essere fatto per realizzare l’amore profondo di ogni persona spinta verso il suo partner per un bisogno di unità cosciente.
Il matrimonio è un fatto umano, serio, cosciente, che porta frutto.
Il rapporto prematrimoniale porta, generalmente, frutti acerbi o abortiti.
Siate coscienti dei vostri atti, se volete essere persone mature.
Così sia per Maria.
[15/45] 11 ottobre 1986 - ore 7
(Il frutto del matrimonio vero, unione cosciente dell’uomo e della donna, è solo il figlio?).
No, il figlio è il frutto naturale dovuto all’unione dell’uomo con la donna, ma per chi è sterile per natura, o diventa sterile per volontà (eunuco per scelta), il frutto dell’unione è solo di carattere soprannaturale. Non c’è unione fisica, ma unione nello spirito. Chi segue la spinta dello Spirito non sente più l’urgenza del sesso, ma il sesso (differenza naturale congenita fra uomo e donna) agisce nel campo dello spirito in modo diverso, completando ciò che manca. Le lacune dell’uomo sono completate, riempite dalla pienezza della donna, e viceversa.
Questo è il complemento naturale (sesso) dato dal Creatore alle Sue creature “perché tutti siano Uno”.
Così sia per Maria.
(Ma la pillola o altri anticoncezionali, o la masturbazione, o l’omosessualità, sono deviazioni? Peccati?).
La donna è, per natura, sterile in determinati tempi, ciò è previsto dall’Alto per una prolificazione cosciente e responsabile. Solo in casi di anomalie fisiche o psichiche i cicli naturali devono essere contenuti ed evitati i rapporti per non correre il rischio di frutti acerbi o abortiti. Dio è per la vita e non per la morte o la malattia. Il controllo, o la rinuncia al piacere è indice di maturità spirituale.
La pillola devia il ciclo naturale e ciò che è contro la natura è male, deviazione, peccato se è cosciente.
Gli anticoncezionali meccanici impediscono al ciclo naturale l’evoluzione spontanea, il concepimento, ma non provocano aborti, perciò sono adatti a coloro che sono ancora deboli nello spirito.
La masturbazione è deviazione se usata normalmente come mezzo di piacere fisico (donato dall’Alto per una prolificazione gioiosa e cosciente), può servire all’adolescente per conoscere il suo corpo, ma deve essere controllata e sottomessa allo Spirito.
L’omosessualità è deviazione dalla natura. Chi nasce eunuco, rimanga tale per scelta. Questo lo scotto che alcuni figli pagano per le deviazioni volute dai genitori (fino alla terza o quarta generazione - Es 20,5 -).
L’equilibrio viene dallo Spirito nello spirito dell’uomo maturo.
Così sia per Maria.
[15/46] 7 novembre 1986
... La persona asessuata è angelica (cfr. Mt 22,30).
Il sesso serve per un cammino terreno. Una metà (maschio) cerca l’altra metà (femmina) per essere una persona completa. Se un uomo cerca un altro uomo, o la donna, un’altra donna, non potrà mai completarsi, ma sarà unione fasulla e rimane sempre a metà.
La persona asessuata è quella che superati gli impulsi fisiologici del sesso, con fatica, ma volutamente, cerca l’altra metà in tutto il prossimo che incontra («tutti sono mia madre, mio fratello, ecc.» - Mt 12,50 -), e da tutti riceve completezza, e a tutti dà quello che ha (la sua metà specifica).
Eunuco per scelta! L’asessuato terreno cerca l’altra metà nel suo Angelo, e sarà Uno! (cfr. Mt 19,12).
Così sia per Maria.
[15/47] 23 novembre 1986 - ore 8
I miei genitori non mi hanno voluta mettere al mondo. Avevo un compito da svolgere sulla terra e me lo hanno impedito. Ma io, qui, li ho perdonati perché non sapevano quello che era il mio compito specifico sulla terra, hanno pensato solo a sé stessi e non a me. Io ero creata per loro e per la società, per dare il mio aiuto alla crescita del mondo, ma mi hanno buttata via. Il Signore mi ha riaccolto nel Suo grembo e sono felice.
Ora prego per i miei genitori perché siano perdonati, non sapevano quello che facevano!
Prego per i miei fratelli, che sono nati, perché realizzino sulla terra il compito affidato loro dall’Altissimo, e prego anche per te... Hanna.
[15/48] 25 novembre 1986 - ore 7,30
Anche Hanna è stata buttata e poteva essere fondamento nella costruzione dei genitori e di altri, ma la bimba scartata diventerà pietra viva e fondamentale nella nuova costruzione dei genitori, se l’accetteranno con fede, speranza e carità. Il vuoto della loro costruzione fatta finora, può essere riempito dalla pietra, prima scartata.
Credano e cerchino di costruire con nuovi fondamenti la loro vita, e la loro casa non cadrà mai più.
Così sia per Maria.
[15/49] 16 dicembre 1986 - alla Comunione.
A-more = senza costume, senza abitudine. Capisci? (Poco).
L’amore vero è sempre nuovo, sempre diverso, produce sempre frutti nuovi.
Così sia anche per te.
[15/50] 26 dicembre 1986
Amalo il mio papà, perdonalo, prega e preghiamo insieme per lui e un giorno comprenderà.
Qui il tempo non finisce, arriverà. Hanna.
[15/51] 26 dicembre 1986 - ore 7,30
(... Mamma, tu sei riuscita, alla fine dei tuoi anni, a superare il tuo ruolo di mamma terrena, hai trovato il tuo punto di appoggio vero, hai lasciato andare il fare per far crescere il tuo essere e solo così hai aiutato noi figli a crescere, ad essere autonomi. Ci hai trasmesso la tua forza e il tuo Punto di appoggio vero. Grazie mamma, fa che anch’io riesca a fare così con i miei figli, prega il Signore che mi faccia tacere. Il tuo silenzio e la tua preghiera di allora, sia così per me oggi. Aiutami ti prego).
Laura, tu mi hai aiutata, alla fine dei miei giorni, a tralasciare il mio ruolo terreno, il mio potere temporale e ti ringrazio, sei stata tramite... ora anch’io voglio aiutarti a superare il tuo vecchio ruolo per assumerne un altro, quello definitivo. L’amore per Lui, e per tutti i figli della terra, sia ora il tuo ruolo definitivo, senza particolarismi.
E tutti saremo “uno” con Lui. Sii serena e non piangere, ma canta. La tua mamma.
[15/52] 16 gennaio 1987 - ore 8
Non la paura del peccato, ma il desiderio di vivere nella Luce, guidi ogni atto della vostra vita, piccoli uomini amati!
La sessualità sia vissuta nella Luce, nell’Amore, e solo allora sarà superato ogni istinto puramente animale, ma anche il corpo servirà a scoprire la gioia dell’Amore fatto per dare e per creare i frutti della Luce: gioia, sapienza, vita per la Vita; perché tutti siano Uno.
Così sia per Maria.
[15/53] 15 maggio 1987 - ore 20 - in tram.
La sessualità è l’insieme di sentimenti, tendenze, interessi, intuizioni, possibilità di essere e di agire in modo diverso nel maschio e nella femmina. Nella sessualità agiscono tre impulsi interiori: forza animale, spinta emotiva, forza spirituale. Il patrimonio genetico dell’uomo è diverso da quello della donna.
Mettendo insieme i due patrimoni genetici, con amore, senza rivalità, ma con il reciproco, consapevole e voluto intento della completezza - cioè dell’unione delle due metà specifiche per formare un tutto armonico ed equilibrato, senza invadenze o prevaricazioni di una parte sull’altra -, si può arrivare a ottenere l’uomo globale, cioè una realtà unica e completa in sé stessa.
Questo è il compito della sessualità (creatività, complementarietà, comunione).
La sessualità ha due componenti e due scopi: componente fisiologica-emotiva, il cui scopo è la procreazione per la conservazione della specie ( = creatività), e la componente spirituale il cui scopo è la conoscenza - prima a livello inconscio, poi divenuta consapevole delle realtà conosciute anche attraverso l’apporto della psiche maschile sulla femminile e viceversa - ( = complementarietà, comunione).
«Siano due in una sola carne» (Gen 2,24; Mc 10,7-8), è stato detto, è questa l’unione fisiologica, ma se rimane solamente a questo livello, è livello animale, o al più è accompagnata da una componente emotiva e sentimentale chiamata “amore”.
La sessualità considerata invece a livello spirituale eleva l’uomo e la donna al di sopra dell’animale, creando, non solo il frutto della carne (figlio naturale), ma facendo crescere e maturare tale frutto anche nelle sue componenti intellettive, creative e spirituali.
Solo la coppia che ha compreso a fondo il perché, il dono e il compito della sessualità e la sa usare e gestire, in modo giusto e armonico, per l’evoluzione intellettiva e spirituale della specie (e non solo per la procreazione e conservazione), sarà in grado di aiutare la società a progredire e ad evolversi in modo positivo e per un bene comune. Questo è il vero amore.
Se poi, i due, maschio e femmina, raggiunta questa consapevolezza di unione per una evoluzione intellettiva e collettiva, raggiungono la coscienza di una evoluzione soprattutto spirituale, diventeranno “uno” non solo nella carne ma anche nello spirito. Amore umano immagine dell’Amore divino.
Questo è lo scopo della sessualità vista a livello anche soprannaturale: “perché tutti siano uno nell’Uno”.
Ed è questo lo scopo specifico del Matrimonio cristiano: unione consapevole della componente spirituale da sviluppare insieme per raggiungere la Meta comune ed eterna. E per trasmettere tale consapevolezza agli altri.
La coppia è il segno, l’esemplare, il simbolo più evidente, nel tempo, del raggiungimento dell’unità sulla terra, e la sessualità ne è il mezzo.
La sessualità è una spinta interiore che agisce nella coppia allo stesso modo come agisce nelle varie forme di aggregazione: famiglia, politica, religione, ecc.
La sessualità serve per unire e completare le lacune ( = sessualità positiva), e non per dividere o rendere rivali le parti contrapposte ( = sessualità negativa).
[15/54] 10 giugno 1987
Dono del Signore sono i figli... come freccia in mano ad un eroe (cfr. Sal 127).
Così sia per Maria.
[15/55] 17 settembre 1987 - ore 7
Nella coppia il pericolo più grande da evitare è la rivalità. Così nelle varie comunità e nelle società.
La rivalità mette l’uno contro l’altro. Il desiderio di prevalere sull’altro impedisce la comunione.
Il razzismo è frutto di questa rivalità fra gli uomini. La sessualità, male intesa, può portare a queste rivalità. Il maschilismo è pure frutto di questa rivalità, così il femminismo ad oltranza è la reazione opposta, ma ugualmente eccessiva e distorta, del maschilismo.
La rivalità è frutto di egoismo, di individualismo, è causa di razzismo, di lotte, di guerre, di divisioni (URSS - USA - Iran - Iraq - ecc.).
L’opposto della rivalità è la parità che porta: la comunione, la solidarietà, la comprensione reciproca e perciò l’aiuto e la collaborazione per un bene comune, perché tutti siano uno nell’Uno.
Così sia con Maria.
Il peccato di Lucifero è la rivalità (io sono dio).
Il peccato di Adamo è la rivalità (voi diventerete come Dio).
Il peccato di Caino è la rivalità (invidia, presunzione, superbia, gelosia, tutti frutti della rivalità, così la violenza, sopraffazione, predominio, ecc.). La rivalità è l’opposto dell’Unità.
(Rivalità nella Chiesa: gerarchia-laici: rivalità o Koinōnía?).
[15/56] 30 dicembre 1987 - ore 5
Sacrificio è rendere sacra una azione, una situazione, una amicizia = Sacrum-facere.
Così deve essere intesa anche l’unione dell’uomo con la donna. Non è rinuncia alla vita, ma arricchimento della vita, in collaborazione con l’altro, è dare il meglio di sé all’altro per riempire le lacune dell’altro.
Sacrificio è elevare la propria vita al di sopra delle contingenti necessità istintuali ed animali. Non è l’unione fisica che fa l’unità fra uomo e donna, questa è unione animale fatta per la procreazione e conservazione della specie, ma è l’unione nello spirito che diventa sacrificio.
E’ unione sacra, quindi pura, esente da spinte, passioni, soddisfazioni carnali - pure necessarie per due coniugi che si uniscono anche per procreare -, ma l’unità sacra sta nella fusione degli spiriti (intelletto e volontà).
E’ comunione di idee, di interessi, di comprensioni reciproche che fanno sentire all’unisono l’uomo e la donna.
Nel sacrificio il sesso è reciprocità e complementarietà. Tutto questo porta ad una amicizia profonda e feconda per lo spirito di ambedue. Il Mio sacrificio ha portato l’unione.
Così sia anche per voi.
[15/57] 12 gennaio 1988
«E l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla sua moglie e saranno due in una sola carne» (Mc 10,7-8).
L’uomo è uno.
Due sono le componenti del suo essere: maschile e femminile. Ambivalente in sé stesso: positivo e negativo.
L’uomo raggiunge consapevolmente l’unità quando sono unite queste due componenti e operano all’unisono.
Nella vita fisica dell’uomo le due componenti sono divise: maschio con tendenze e forze particolari, e femmina pure con tendenze e forze specifiche. Unite fisicamente le due componenti, si uniscono le due polarità e l’uomo è uno.
Nella vita psichica e soprattutto nella vita dello spirito le due componenti, maschile e femminile, sono continuamente in con-fusione, tendente all’unione.
Quanto più prevale la tendenza all’unione tanto meno prevale la con-fusione, ma le due forze si equilibrano, si attraggono fino alla fusione. Questa è la completezza dell’uomo creato a immagine del Creatore.
Il dono della vita, con queste ambivalenze esteriori ed interiori, serve, nel tempo, ad unire sempre più queste due componenti per fare l’uno, completo in sé stesso.
Nell’uomo spirituale le due componenti sono: l’una positiva, tendente all’Alto, l’altra negativa, tendente al basso (mondo). Il cammino terreno serve all’uomo spirituale per riunire queste due tendenze opposte e far sì che la tendenza al basso sia sublimata dalla positiva. E il meno diventa più.
E le due forze ambivalenti, ma contrastanti come segno e tendenze, si uniranno, si amalgameranno, l’una (positiva) riempirà l’altra (negativa) e saranno due forze in una sola carne.
Alla fine la forza positiva sublimerà la negativa e sarà una unica forza tendente all’Alto, dove ognuno (maschio o femmina) sarà uno (col suo Angelo-partner = forza positiva).
E tutti saranno uno nell’Uno.
E così sia.
[15/58] 14 gennaio 1988
Per la coppia: stare insieme per liberarsi vicendevolmente dai pregiudizi di ognuno.
Cercare insieme la Verità. Amare il prossimo insieme, come amano sé stessi singoli e in coppia. Camminare verso l’Alto dandosi la mano. L’uno sostenga il più debole nella carne. Il più forte nello spirito sollevi chi è più debole nello spirito. E saranno uno verso l’Uno.
Così sia per Maria.
[15/59] 10 aprile 1988
Apostasia, adulterio, omicidio questi sono i peccati capitali che deviano l’uomo da Dio, dal partner, dal fratello.
Deviazione = divisione, separazione, rifiuto, ribellione.
L’unità è rotta, l’unione di due persone che tendevano all’unità è scissa e l’uomo apostata, adultero, omicida resta solo con sé stesso, guarda, cerca, vuole solo sé stesso (egoismo). Ma poiché l’uomo è un essere socievole, ricerca altri esseri simili a lui, dopo aver rifiutato Colui che più di altri gli era vicino. La prima scelta è stata scartata e subentra la seconda, la terza, ecc. Ma la prima scelta è sempre l’essenziale, l’unica e irripetibile perché spontanea, istintiva dove le energie si incontrano e si permeano.
Solo il maligno, principe di questo mondo, può deviare, disgiungere tale unione illudendo l’uomo confuso e prospettandogli scelte migliori. Ma guai all’uomo che si lascia irretire da tale illusione perché, prima o poi, si accorgerà del bene primitivo rifiutato e sarà pianto per lui. Alla fine, dopo il suo tormentoso girovagare in cerca della vera unità, la ritroverà nel Fuoco eterno (Amore di Dio) dove bruciate le sue scorie (illusioni e deviazioni terrene) ritroverà l’unione col suo Padre, il suo partner, il suo fratello. E saranno finalmente uno nell’Uno.
Così sia per Maria.
[15/60] 16 settembre 1988
ANIMALE SI NASCE (istinto). UOMO SI DIVENTA (volontà intelligente).
E’ la volontà intelligente, che cerca e persegue fini e valori superiori ed eterni, quella che controlla e usa l’istinto animale elevandolo e sublimandolo.
[15/61] 28 gennaio 1989
L’aborto è il rifiuto della vita. L’atto d’amore che unisce due creature vive, è per trasmettere la vita.
Chi rifiuta il frutto di tale unione rifiuta la vita che è destinata a continuare nel tempo, di generazione in generazione, per la continuazione della specie, e poi nell’eternità, generazione di beati, illuminati dalla luce del Vivente eterno.
Chi rifiuta la vita di un essere concepito per amore (anche se il vero amore globale è sconosciuto nelle sue componenti spirituali) è morto nello spirito perché preferisce la morte alla vita.
L’animale non abortisce volutamente, ma concepisce e trasmette la vita per la continuazione della specie.
L’uomo che procura l’aborto è inferiore all’animale perché usa la sua intelligenza, che lo distingue dall’animale, per procurare la morte del nascituro...
[15/62] 29 gennaio 1989
... Perciò preferisce la morte alla vita. Questo è l’egoista, vive solo in sé stesso, per sé stesso, e morirà solo senza discendenza di amore. E si ritroverà solo sull’altra sponda perché nessuno è legato a lui col vincolo dell’amore, e nessuno penserà e pregherà per lui.
Questo è l’autocastigo che si procura l’egoista. E sarà «pianto e stridor di denti» (Mt 25,30) per tutto il tempo perduto sulla terra a riguardare solo sé stesso.
L’uomo è fatto per amare Dio e il prossimo e per creare nuovi esseri per la continuazione dell’amore. Creazione nella carne, o creazione nello spirito, comunque l’uomo è fatto per essere fecondo e non sterile.
Così sia con Maria.
[15/63] 12 marzo 1989
La santità nel Matrimonio è raggiungibile attraverso il controllo dell’istinto sessuale che spinge l’uomo verso la donna e viceversa. Il vero amore è quello ragionato, non solamente sentimentale o biologico, questo è istinto animale non completato e regolato dallo spirito e serve per la propagazione della specie animale.
L’uomo è al di sopra dell’animale perché può servirsi del sesso come spinta all’amore che unisce due corpi, nella gioia, ma ne completa l’effusione nell’unione dello spirito. Unione quindi fisica, psichica, spirituale, questa è la completezza dell’amore umano. Se nell’incontro di due persone manca la componente psico-spirituale, tale unione è esclusivamente a livello animale. L’incontro dei due corpi porta, naturalmente, la procreazione del figlio, così per l’animale che segue istintivamente i cicli fecondi della femmina, riposando durante i cicli sterili. Così avviene la regolazione delle nascite nell’animale.
Ma l’uomo, dotato di intelligenza, ora conosce i cicli fecondi e sterili della donna e sapendo e volendo e potendo controllare il proprio istinto che è libero - mentre nell’animale l’istinto è regolato da leggi fisiche fisse, non c’è libertà - può regolare la nascita dei figli conforme la sua volontà. Questo è il grande dono dato dal Creatore all’uomo e alla donna perché possano creare, o no, liberamente la prole.
La santità nel Matrimonio è quindi data dalla capacità e volontà di usare intelligentemente del sesso per raggiungere la gioia dell’unione, feconda o sterile, conforme la coppia decide all’unisono, per un bene comune (bene dei genitori e bene degli eventuali figli).
Il «crescete e moltiplicatevi» (Gen 1,28) ora, riguarda soprattutto la crescita nello spirito dell’uomo che procreando consapevolmente la prole, la aiuta a crescere non solo fisicamente o intellettualmente, ma soprattutto nelle attività dello spirito, moltiplicando così il popolo in cammino verso Dio, consapevolmente.
Così sia con Maria.
[15/64] 24 agosto 1989
(Perché Signore, i bambini sono più capricciosi e cattivi quando sono con i genitori che non quando sono con gli estranei?).
E’ il rapporto che cambia.
Il rapporto fra bambino e genitore è soprattutto istintivo, basato sulla soddisfazione dei bisogni fisici e sentimentali affettivi. Il bambino pretende dai genitori ciò che razionalmente percepisce di non poter pretendere dagli estranei con i quali si instaura un rapporto più razionale, quindi più controllato e non esclusivamente egoistico. Con l’estraneo il bambino si rapporta per imitazione, talvolta con paura di non essere valutato bene, perciò lo sforzo di farsi vedere “bravo”; col genitore l’istinto ha spesso il sopravvento.
La stessa situazione si ripete poi a livello di coppia, dove pure può predominare l’istinto egoistico facilitato dalla confidenza totale instauratesi nel rapporto fisico-sentimentale che prevarica sulla ragione. Se l’uomo non domina con la ragione - che se è sana è guidata dallo Spirito - gli istinti animali, camuffati spesso sotto un aspetto sentimentale, non potrà avere con il partner un rapporto continuamente sano, che cerca il bene reciproco e la crescita di ambedue, ma vivrà un rapporto sempre più egoistico che porterà poi alla rottura, o alla sottomissione forzata del più debole.
L’uomo è fatto per vivere in relazione agli altri, non per sfruttarli a proprio beneficio, ma per un bene comune utile a tutti. Così fate crescere, genitori, i vostri figli che saranno un domani partner sani ed efficienti per la crescita armonica della società tutta.
Solo così si avvererà la volontà del Padre: “Che tutti siano uno nell’Uno” (cfr. Gv 17,21-22).
Così sia con Maria.
[15/65] 16 ottobre 1989
«E siano due in una carne sola» (Gen 2,24; Mc 10,7-8). Così ho detto fin dal principio.
Due “esseri”, maschio e femmina, creati per unirsi fino alla fine della loro vita terrena, non si dividano per unirsi ad altri esseri non destinati a questa unione diversa, perché così adulterano il primitivo legame sacro e consacrato insieme. L’essenziale è che l’uomo cerchi e si unisca con la sua donna, scelta con amore, per amore, coscientemente e liberamente. Non le unioni fasulle, superficiali, fatte per seguire un semplice istinto sessuale, un’attrattiva fisica, psichica (intellettuale) o sentimentale - attrattiva che poi svanisce col tempo e spesso porta a una repulsione - sono le vere unioni indistruttibili nel tempo, ma le unioni ponderate, dove l’attrattiva fisica, pure necessaria e spinta iniziale dell’amore, è completata da una attrattiva del cuore e della mente.
La vera unità nella coppia si raggiunge quando le componenti fisico-psichico-spirituali sono in armonia fra loro. Questa armonia globale si cerchi per formare la coppia, e solo così l’unità fra maschio e femmina sarà la meta agoniata e realizzata sempre più nel tempo.
La persona è una, formata da un corpo in cui inabita uno spirito conglobato da una psiche che agisce in quel corpo per realizzarne lo spirito. Non quindi reincarnazioni diverse di uno spirito che inabita in corpi diversi, ma unico spirito incarnato in un unico corpo, nel tempo.
Così è l’iter temporale dell’uomo e della donna ( = persona una).
Allo stesso modo l’unità della coppia; un uomo unico per una donna unica.
Non reincarnazione di un uomo in varie donne, o viceversa, altrimenti l’unità sarebbe fasulla perché basata solo su una sola componente della persona (o componente fisica, o sentimentale, o puramente intellettuale) e non comprendente tutte e tre le componenti che formano la persona (componenti fisico-psichiche-intellettuali).
State attenti, piccoli uomini, alla scelta iniziale del vostro partner, perché l’unità da raggiungere non sia fasulla (priva cioè di qualche componente essenziale) e quindi caduca, ma definitiva per la vita nel tempo. L’unità della coppia è preambolo dell’unità finale dove tutti saranno “uno nell’Uno”.
Così sia per Maria.
[15/66] 24 gennaio 1990
Ogni “essere” ha bisogno di un “essere superiore” a sé stesso che lo aiuta a crescere e a dirigere sé stesso conforme modelli e spinte che gli vengono esplicitati dall’essere superiore.
Voi uomini moderni, lo chiamate “super-io” questo essere che vi dirige, ma non avete compreso dove e come e quando agisce tale “super-io” in voi.
Il bambino, finché è tale, trova nei genitori, o in chi lo accudisce, l’essere superiore al quale è relativo perché dipende in tutto e per tutto da tale superiore (super-io dell’infante).
L’adolescente si stacca un po’ alla volta da tale essere superiore (crisi dell’adolescente) perché inizia la sua nuova relazione col mondo esterno. Altri esseri superiori conosce, ai quali si sente relativo e cerca, inconsciamente, il suo “super-io” che spesso è di sesso diverso (maschio cerca femmina).
Questa nuova relazione può essere di sudditanza per l’essere debole, o di supremazia per l’essere forte.
Difficilmente, e ancora raramente oggi, c’è una relazione, fra i due esseri che si incontrano, che si attua su un piano di parità. Il “super-io” del più forte opprime o, nel migliore dei casi, dirige l’altro essere il cui “super-io” è ancora sconosciuto o debole. Questa nuova relazione di ogni essere adulto continua per tutta la sua vita, con alternanze di persone che gli si impongono (super-io forti = coniuge o dirigenti nel lavoro) se l’essere è debole, o sulle quali il “super-io” si impone, se la relazione è con persone più deboli.
Questa relazione dell’adulto con persone più o meno forti indica il bisogno di ogni essere di trovare un essere superiore a cui rapportarsi, confrontarsi e appoggiarsi.
Quando l’uomo adulto è maturo intellettualmente e psichicamente, interviene in lui un momento di crisi, cioè di stacco dalla realtà vissuta fino allora in modo abituale e poco cosciente. Inizia nella sua mente un processo di revisione delle sue relazioni col mondo esterno, in modo più cosciente di prima.
L’uomo maturo vede più chiaramente il proprio io in relazione agli altri e spesso si accorge di non essere un “super-io” ma un io succube di altri. Perciò la crisi. Tale crisi è crisi di crescita se l’essere che si ritrova debole e schiacciato dal “super-io” del coniuge o del dirigente nel lavoro, riesce ad aprirsi a una “Forza Superiore” che è al di sopra di qualsiasi “super-io” umano e terreno perché è in Sé stesso l’origine di tali esseri, relativi a Lui perché derivati da Lui, ma inferiori e quindi dipendenti perché derivati.
Questo il peccato originale di Lucifero la cui crisi esistenziale lo ha portato a disconoscere l’Essere Superiore (Creatore) per diventare in sé stesso il “super io”. Illusione, falsità, pretesa di superiorità e quindi solitudine. Perciò il bisogno del principe di questo mondo - decaduto dalla sua realtà di sottomissione all’Assoluto che lo sosteneva con la Sua forza positiva - di affermarsi e creare un suo regno in antagonismo con il Regno dell’Assoluto.
Questa è la crisi esistenziale di ogni uomo adulto e maturo che cerca in sé il suo “super io”.
Solo se l’adulto troverà in sé il suo “Super io Assoluto” - al quale è relativo perché derivato da Lui, e dal quale è sostenuto (Forza Positiva assoluta) - è illuminato per dirigere il suo essere verso la perfezione dell’Essere Assoluto che supera ogni situazione contingente e limitata dell’essere relativo e lo introduce in una visione della vita sempre più avanzata verso “nuovi cieli e nuove terre” che lo attendono per lo svolgersi eterno della sua vita di relazione con l’Infinito.
Solo così l’uomo crescerà e si svilupperà in pace con sé stesso e con tutti gli altri esseri che lo circondano.
Solo così l’uomo si avvierà verso la meta che è: essere uno con l’Uno perché tutti siano uno con l’Uno.
Così è e così sia con Maria.
[15/67] 13 febbraio 1990 - ore 1,10
La dignità dell’uomo è grande, è pari a quella degli Angeli.
Ma è “creatura” e tale deve considerarsi davanti al Creatore.
«Sia fatta la Tua volontà, come in Cielo così in terra» (Mt 6,10), questa la preghiera delle creature angeliche in Cielo e umane sulla terra. La volontà del Padre è che le Sue creature siano degne di essere chiamate figlie dell’Altissimo perciò non si degradino al disotto degli animali, pure creature ma non libere nelle loro azioni come l’uomo sulla terra.
La dignità dell’uomo è grande perché fatto a immagine del Creatore e destinato ad imitarne la perfezione.
Non infangate la vostra dignità uomini terreni, siete fatti per amare l’Amore che vi ha fatti. E l’Amore è Uno, così il vostro amore terreno sia uno con una, uno con tutti gli esseri simili a voi. Camminate in coppie uniche e non adulterate il legame col partner primitivo, non legatevi con più partner perché il legame vero è uno, perché una è la famiglia dove crescere i figli. Perché i figli continuino il cammino dell’unità verso l’Unità finale. Questa la dignità dell’uomo e della donna, persone semplici dotate di energie singole da unire con l’energia simile del partner. Solo così si farà l’unità semplice e completa.
Ogni unità di coppia sarà segno dell’Unità del Creatore che vi ha fatti, piccoli uomini, perché torniate a Lui redenti e uniti in coppie singole. E solo così si farà la grande unità degli “uni” nell’Uno.
Così sia per Maria.
[15/68] 12 marzo 1990 - ore 21,30
Non si può dare quello che non si è ricevuto. Dà quello che hai e i figli trasmetteranno ciò che hanno ricevuto, riveduto e corretto dalla mentalità loro più evoluta.
Prega, ama, sta serena e aspetta con fiducia senza voler accelerare i tempi. Per ognuno il suo tempo di maturazione. Sta in pace e canta. Ti sono vicino e prego per te, per i figli e nipoti. Tuo Alberto.
[15/69] 24 aprile 1990 - ore 7
(Signore, perché ora non so far sentire ai miei figli quella pace, quella sicurezza che c’è nel mio profondo e trasmetto loro solo il mio tormento che è nel mio io di superficie dove vedo tutti i miei difetti, le mie lacune, dove sento le sofferenze dei miei figli per le quali addosso su di me gran parte della colpa? Ma sono io la causa prima delle loro sofferenze? O è il mio enorme io di superficie che mi fa sentire protagonista nel bene e nel male, ora soprattutto nel loro male? Mio Dio, ma tu lo sai che io ho sempre cercato il loro bene, anche se il mio io di superficie mi ha fatto agire in modo forse spesso sbagliato. Ma tu Signore vedi nel mio profondo e mi capisci, mi compatisci, mi accetti con tutte le mie miserie, mi perdoni perché tu mi ami veramente, mi dai la pace. Vorrei tanto trasmettere ai miei figli questa fiducia che ho in Te, questo appoggio, questa forza che mi viene da Te, ma invece faccio solo sentire il mio mare in burrasca che è nel mio io di superficie! Fa, Signore, che la Tua pace calmi questa burrasca che mi tormenta in superficie e possa trasmettere ai miei figli tale pace che è nel mio profondo, tale serenità, tale fiducia nel Tuo Amore, nel Tuo perdono. Tu sei la mia forza, fatti sentire anche da loro. Fa che io sparisca con le mie miserie e le mie tristezze, fa che vedano Te in me, fa che io sia serena e gioiosa davanti a loro, come sono nel mio profondo, e forse così accetteranno, crederanno, si affideranno anche loro a Te che sai e puoi dare la pace anche al mare in burrasca).
Così sia per Maria.
[15/70] 2 maggio 1990
Se l’amore è desiderio di immortalità temporale non è amore ma è egoismo.
L’amore è annullamento di sé per unirsi all’altro (oggetto dell’amore) ed essere un tutt’uno con lui in eterno.
Altra è l’immortalità terrena ( = ricordo che continua nel tempo, nella storia) e altra è l’immortalità dello spirito che vive all’infinito, personalizzato, ma unito a tutti gli spiriti immortali e immersi nell’Infinito. L’immortalità temporale sbiadisce e finisce nel tempo, l’immortalità dello spirito è eterna e sempre più vivida e cosciente.
Così è.
L’importante è conoscere sinceramente sé stesso e non sopravvalutarsi con illusioni o sogni, ma vedersi, nudi, nella propria realtà e porsi di fronte alla Realtà essenziale. Solo lì non ci sono alibi né illusioni, ma spesso tristezza (per i nostri limiti) e speranza di poter assomigliare a tale Realtà. Perciò si cammina!
(Signore ho bisogno di Infinito, liberami dal finito!).
Così sarà per Maria.
[15/71] 12 giugno 1990
(Signore, solo oggi sto comprendendo una grande verità: la mia famiglia è il mondo, e il mondo è la mia famiglia). Sì, così è.
[15/72] 25 agosto 1990 - ore 18 - a Siena, Montearioso.
(Nel bosco, sono sola, il sole al tramonto spunta fra le foglie e illumina la terra cosparsa di foglie secche. Il venticello porta in giro i piccoli semi che cadono dagli alberi come piccole stelle tremanti e leggere, scendono adagio finché si posano sulla terra. E poi? Cosa ne sarà di quel piccolo seme caduto? Così è per tutti i piccoli - aborti - caduti, sepolti dalla terra che spesso non li aiuta a crescere, forse marciscono? E perché scendono vivi sulla terra? Per niente? Per marcire e basta? Hanna mi dice di no, mi dice che è stato un bene per lei non essere cresciuta sulla terra perché ha evitato così tutti i limiti, tutte le sofferenze e gli sbagli umani, terreni. Ha visto la Luce subito, appena abortita, ed è cresciuta in quella Luce. Ma se fosse così per molti, il mondo finirebbe!).
No Laura, perché per quanti aborti ci possono essere nel tempo, ed ora è più che mai il tempo degli aborti, ci saranno pure tanti uomini e tanti genitori che crescono alla luce del giorno, conoscono tante cose e pensano.
E i genitori che hanno impedito al figlio di crescere soffriranno vedendo tanti altri bambini nati senza il loro figlio che non possono più vedere qui sulla terra. Ma siamo noi, figli abortiti, a farci sentire nel loro pensiero, nel loro cuore. E il nostro amore puro, non contaminato dall’egoismo terreno, li spinge ad amare, a desiderare il figlio, forse un giorno a pregare quel figlio che li sta sollecitando dall’Alto.
Anche noi abbiamo un compito, dobbiamo aiutare i nostri genitori a crescere nell’amore umano e a cercare l’Amore divino che li ha lasciati crescere nel tempo ma li ha lasciati liberi di agire. Noi, figli abortiti, preghiamo l’Altissimo perché illumini e riscaldi la mente e il cuore della nostra povera mamma e del nostro superficiale papà, perché credano che noi siamo tuttora vivi e felici nella Luce dell’Amore e aspettiamo il loro ritorno qui dove ci incontreremo finalmente faccia a faccia e ci abbracceremo in un eterno amplesso.
Sta serena Laura, il tempo è breve, l’eternità nella gioia dell’unione è infinita.
Ti abbraccio, ti voglio tanto bene e prego anche per te perché tu compia il compito che ti è stato dato dall’Altissimo. Ringrazia e canta con me, con A., e con tutti gli Angeli e i Santi del Cielo.
Ti è vicina la tua Hanna.
Così sia con la Mamma Celeste.
[15/73] 2 settembre 1990
(Dimmi Signore che differenza c’è fra affetto e amore?).
L’affetto è umano, esteriore, caduco, l’amore è divino, interiore, eterno.
Prendi un fiore bellissimo, sbocciato, vedi i petali colorati, con sfumature stupende, vedi i pistilli, più o meno visibili, vibranti e spiranti profumi attraenti, talvolta inebrianti, talvolta sottili e quasi impercettibili, il tutto è visibile, piacevole alla vista e sensibile all’odorato, attraente, vorresti toccarlo.
Se i tuoi sensi sono molto sottili vorresti mangiarlo, immedesimarti in lui, essere un tutt’uno, come e con lui. Questo è l’affetto: sensibile, visibile, attraente. Ma i petali in breve appassiscono, i pistilli si seccano e il fiore non attira più con la sua bellezza e attrattiva esterna, cade, muore. Ma nel suo interno c’è un piccolo seme, spesso non veduto dall’occhio umano, ma quel seme non muore, anche quando il fiore si secca il seme cade nella terra è un po’ alla volta cresce e dà vita ad una foglia, una pianticella che, cresciuta, rifarà nuovi fiori bellissimi come quelli da cui è uscito. Il seme è l’amore eterno, invisibile spesso, ma portatore di vita che continua ed esplode in nuovi fiori. Questa è la creazione eterna. Ma ogni seme ha bisogno, per crescere, di una terra, di una radice che succhia nella terra la linfa vitale che lo fa crescere e fiorire e gli dà la forza di riprodursi.
Se quel seme si secca, per ragioni contingenti, non succhia più la linfa e muore, non si riproduce più.
Questo il ciclo dell’amore terreno (affetto) effimero e caduco come i petali di un bellissimo fiore che alla fine si secca e muore e diventa humus.
(Ma l’humus serve per altre piante che nascono in esso?).
Sì, tutto serve per la creazione eterna... Sì, ma l’importante è essere consapevoli della Linfa da cui tutto proviene.
Dal “Tutto”, il tutto. Dalla Sorgente, il fiume che sbocca nell’Oceano infinito.
Così è.
[15/74] 4 ottobre 1990 - ore 9,30
Hanna ti parla. Tu sei lì Laura, e puoi, devi parlare alla mamma. Io sono qui e ti aiuto con le mie preghiere che vanno all’Altissimo e vengono dall’Altissimo verso di te e incidono nel cuore e nella mente della mia mamma pensieri di amore, di verità, di giustizia. E giustizia, qui, vuol dire cammino diritto, senza deviazioni né a destra né a sinistra né, tanto meno, tendente verso il basso (mondo), ma cammino che porta verso l’Alto, verso il “Giusto”. Questo è il cammino della giustizia.
Giustizia, sulla terra, è vivere nell’ordine prestabilito dal “Giusto”, e non nel disordine voluto dall’ “ingiusto”. Satana è l’ingiusto che ha deviato il cammino dal Nord al Sud, dall’Alto al basso. Perciò tutte le ingiustizie sulla terra! Segui la giustizia Laura, e parla, perché anche gli altri, i miei genitori, i miei fratelli, parenti amici e nemici scelgano e seguano la via della giustizia. Solo così saremo uno nell’Uno.
Ti aiuta e ti ama la tua Hanna.
[15/75] 17 novembre 1990 - ore 00,30
Dove Dio non c’è (perché escluso e non creduto) regna il maligno, con le sue divisioni, ansie, angosce e lotte, intrighi e imbrogli, confusioni, violenze, malattie.
L’uomo prevarica sull’altro, e prende, ruba, annichilisce, uccide.
Non la ricerca dell’unità, del bene comune, dell’amore puro, semplice, unico, ma la perversione dell’amore, egocentrico e bestiale. Il piacere dei sensi è ricercato, non l’unione dell’uomo che cerca nella donna la sua metà, sente in lei la parità e la rispetta, la ama, la cerca per formare con essa l’unità nella carne, nella psiche, nello spirito. L’unità è trinitaria: corpo, mente, spirito, solo così l’uomo e la donna cammineranno insieme, in pace e con armonia.
Solo cercando in sé stessi il Dio perenne da scoprire, da amare, da imitare per essere, insieme, Sue immagini, dove la libertà è retta dall’intelligenza, l’intelligenza tende alla volontà di amore, l’amore tende alla comunione con l’Eterno Amore. Solo così si farà l’Unità.
Così sia per Maria.
... Prima l’uomo prevaricava sulla donna (maschilismo), ora spesso la donna vuol prevaricare sull’uomo rendendolo succube. Non così, non così si farà l’unità. Ma solo se vigerà un piano di autentica parità dove pari sono i diritti e doveri, e complementari gli apporti dei due sessi.
Solo così i figli cresceranno in un equilibrio che ristabilirà la pace, l’armonia e la gioia di vivere.
Così sia.
[15/76] 12 dicembre 1990 - ore 3
Solo rientrando nella tua famiglia, solo dedicandoti ai tuoi figli e al prossimo bisognoso e sofferente, ritroverai la pace in te stesso e seminerai pace e amore.
Così sia per Maria.
[15/77] 7 gennaio 1991
(Ho fatto un sogno. Ero in un luogo sconosciuto, in una grande chiesa vuota. C’erano due preti scialbi, senza volto, e uno mi diceva che non avevano pane da consacrare e io dicevo: “Che bellezza, ma si può consacrare anche un cardo, non ha importanza il mezzo!...”. Poi volevo tornare a casa. Mi hanno accompagnata alla fermata di un autobus, ma chiedevo, e loro non sapevano, il nome della fermata dove dovevo scendere per prendere un altro mezzo. Era tutto incerto, mi sentivo in una grande, immensa solitudine, era tutto grigio, annebbiato. Desideravo la mia casa, ma era molto lontana. Aspettavo l’auto che mi doveva portare verso il centro, e sapevo che là avrei trovato la strada per tornare a casa... Signore, quanta solitudine, quanta incertezza in questa vita! Signore fa che io ami e aiuti chi è solo e sta cercando la sua casa, che è la Tua Casa, Signore. Fa che io senta e faccia sentire il Tuo Amore. Tu sei Padre e ci aspetti a braccia aperte nella Tua Casa. Signore, fatti sentire, vedere anche dai miei figli, quando sono soli... Signore, fa che trovino la strada giusta per tornare fra le Tue braccia, Ti prego! Fa, Signore che io sappia dare il calore umano dell’amore a chi è solo e cerca amore. Signore sono un verme freddo, riscaldami e illuminami perché io possa riscaldare chi è solo e illuminare chi è nella nebbia. Immensità grigia, solitudine infinita, qui!... Ma Alberto canta con tutti i cori angelici e i Santi, e c’è piena armonia e gioia, lì, mi dice. Anche Hanna è felice, mi dice. Signore, fa che i miei figli e tutti credano e sappiano ciò. La famiglia, l’amore vero qui è preambolo dell’unità finale. Così sia, Signore!).
Così è e sarà nell’infinito Amore.
(... Vorrei riprenderli, unirmi strettamente a loro, rigenerarli, i miei figli, con quell’amore struggente che sento oggi per loro, ma è troppo tardi, li ho persi! Riprendili Tu, Signore, rigenerali Tu, Signore e dà loro il Tuo calore, il Tuo Amore, la Tua gioia!).
Così sia.
(... L.?). Soffrirà molto, ne farà di tutti i colori, ma poi troverà la strada giusta e sarà un “forte”.
(... G.?). Passionale, ma alla fine “grande”.
Così sia con Maria.
[15/78] 17 febbraio 1991 - ore 9
· L’amore trinitario è l’amore perfetto perché porta all’unità, è indice di comunione.
· L’amore puro della coppia diventa amore trinitario quando nell’amore umano si inserisce l’amore di Dio. «E siano due in una sola carne» (Gen 2,24; Mc 10,7). Uomo, donna, Dio. Unità, comunione umana col divino.
· L’amore puro nella famiglia diventa trinitario quando nell’amore umano della coppia si inserisce l’amore dei figli, e tutto il nucleo familiare è unito, è in comunione con Dio.
Quando uno o più membri della famiglia si staccano dalla casa terrena per ritornare alla casa del Padre, l’amore puro dei familiari diventa trinitario quando la presenza (sensibile) del caro estinto è inserita nell’amore di Dio. Unità, comunione degli esseri terreni con gli esseri già in cammino verso l’unità col Padre.
Il caro, estinto vivo nella Vita oltre la vita, non è più amato per sé stesso, isolato, ma amato nell’amore di Dio. Questo è l’amore trinitario che unisce il Cielo con la terra, le creature nel tempo con le creature uscite dal tempo ed entrate nell’eternità gioiosa, e poi gloriosa perché già unite col Padre in un amplesso perenne.
L’uomo terreno unito con l’uomo celeste che si sta unendo sempre più col suo Creatore. Questa è la comunione, questo è l’amore perfetto, questo è l’amore trinitario.
Così sia con Maria.
(La Trinità è indice, per noi creature, di comunione e di unità. Dio è uno, Dio è Spirito. Si manifesta a noi creature con tre nomi, tre aspetti: Padre, Figlio, Spirito. Padre di noi, Figlio per noi, Spirito in noi. Unico Dio, da sempre e per sempre Uno. Si manifesta trino a noi creature, perché impariamo ad amare, a donarci agli altri perché tutti alla fine siano uno nell’ “Uno”. «Padre, che tutti siano Uno come io e Te siamo Uno» Gv 17,21-22).
[15/79] 17 febbraio 1991 - ore 22,40
La forza redentiva è al di là della forza primordiale normale.
[15/80] 22 febbraio 1991 - parla una bimba abortita.
Scrivi Laura, va Laura, la mia mamma ti aspetta, ha bisogno di te. Ha paura, ma anche vuol sapere da te qualche cosa di me. Ha bisogno anche di me. Mi cerca perché sta ricercando il Signore, la sua Origine. Attraverso te ritrova me, attraverso me ritrova il Dio di Abramo di Isacco di Giacobbe, il Dio dei viventi.
Noi tutti qui siamo viventi in Lui nostra Vita, nostra Luce, nostra gioia, nostro amore eterno e infinito.
La mamma mi cerca, ti cerca perché cerca Lui. Va, e parlale di me che la amo infinitamente e la aspetto per cantare con lei l’eterno Alleluia. Ti voglio bene e prego anche per te. Ti abbraccia la tua Hanna.
[15/81] 27 maggio 1991
... (Don Bovo?). Va avanti, qui ti seguiamo e preghiamo l’Altissimo per te. Va avanti...
Sì, l’istinto sessuale è fisiologico, comune a tutti gli animali, è patologico negli uomini depravati, serve alla sublimazione della specie umana che si evolve: dall’istinto fisiologico animale passa attraverso la ragione, al vaglio della coscienza che lo spinge oltre i confini fisiologici della carne e lo fa entrare nella sfera dello spirito dove è pianto e stridore all’inizio, ma poi, dopo la purificazione delle scorie pesanti, ri-esce alleggerito per salire oltre la terra, oltre le stelle e vola sempre più in alto.
Dall’uomo animale all’uomo spirituale, questo il cammino dell’umanità redenta dal Cristo incarnato e sublimato, esemplare unico della risurrezione della carne, nel tempo.
Segui il tuo iter umano e sarai benedetta. Ti seguo e precedo. Don Bovo.
(Parroco di Santo Stefano a Verona, mio primo confessore durante la fanciullezza).
[15/82] 11 luglio 1991 - ore 14
Tempo verrà, e Io te lo dico, in cui il maschio cercherà il suo partner femmina per un’unione oltre che fisica anche e soprattutto nello spirito. Questa è l’era dello spirito e l’uomo la vivrà anche nel suo rapporto sessuale.
Maschio e femmina uniti in un amplesso fisico-psicologico-spirituale, e sarà il rapporto completo fra maschio e femmina e «saranno due in una sola carne» (Gen 2,24; Mc 10,7-8).
Questo è il tempo dello Spirito, questo è il tempo dell’avvenimento e della realizzazione del comando («Siano due in una sola carne») e della promessa (“Saranno tutti uno nell’Uno” - cfr. Gv 17,21-26 -).
E dall’amplesso fisico-spirituale nasceranno figli forti nello spirito e cacceranno i figli delle tenebre sublimandone la carne appesantita dal negativo, ma resa duttile e malleabile dall’intervento dello Spirito che plasma e modella l’uomo nuovo. «Vino nuovo in otri nuovi» (Mt 9,17). Questo è il tempo dello Spirito.
Così è per Maria.
[15/83] 9 settembre 1991
Le memorie genetiche sono una cosa, le trasmissioni di pensiero sono un’altra cosa.
Le memorie genetiche sono incise nel (DNA) codice genetico insito nel profondo dell’uomo “sapiens” fin dal suo concepimento. Nel concepimento avviene l’unione dei geni derivanti dal patrimonio genetico del padre con i geni derivanti dal codice genetico della madre. Unione quindi di geni portanti in sé stessi memorie genetiche derivanti da due patrimoni genetici diversi, quello del padre e quello della madre. In questi geni sono incise memorie della storia vissuta da antenati sia del padre che della madre. Nel concepito possono sovrabbondare più memorie genetiche derivanti dagli antenati del padre, o più incisive - quindi poi più evidenti nella vita del concepito -, quelle derivanti dagli antenati della madre. Perciò i caratteri specifici che si riscontrano poi nella vita del figlio!
Non sono però queste memorie genetiche che determinano in assoluto lo svolgimento della vita del figlio, ma influenzano spesso le sue scelte e il suo carattere. L’educazione, la cultura, l’ambiente in cui cresce il figlio influiscono poi, soprattutto, a determinare lo sviluppo.
(Ma che cosa sono queste memorie genetiche? Ricordi di vita passata?).
No, sono caratteri organolettici (?) che si trasmettono dal padre, o dalla madre, al figlio, talvolta più incisivi quelli del padre, talvolta quelli della madre.
(Ma come avviene questa selezione?).
Per ora non ti è dato ancora di comprenderla perché ancora lontana è la vostra comprensione dalla realtà delle “forze” (energie) che interagiscono nell’essere umano e attraverso la velocità e l’intensità delle vibrazioni ne determinano spinte (impulsi) che provocano poi le varie scelte.
(Ma allora l’uomo non è libero?).
La sua libertà non è assoluta, anche se la scelta è assolutamente sua nel tempo, ma è spesso condizionata da tali spinte interiori dovute, anche, a tali memorie genetiche.
Perciò, piccoli uomini, state attenti alle vostre scelte (nel tempo) perché possono influire poi nelle scelte e negli orientamenti dei vostri figli.
[15/84] 24 settembre 1991 - ore 4,30
(Dio mio, perché mi hai abbandonata? Ho preferito Te ai miei figli, li ho trascurati, questo è il mio tormento oggi. Li ho lasciati soli con le loro sofferenze. Signore sono una madre indegna di questo nome! Ma allora, io amo un’utopia e non amo loro che sono la mia realtà? Signore mi faccio schifo. Aiutami Signore ad amarli come amo Te, come Tu mi ami).
Io non ho bisogno di te, tu hai bisogno di Me. I tuoi figli hanno bisogno di Me, non di te.
Amali in Me e li ritroverai in te. Io e te siamo uno, loro con te in Me e siamo uno.
Sono grandi, autonomi, se cercano te è perché hanno bisogno di Me. Io con te e con i tuoi figli nell’amore infinito del Padre. Vivi in pace e canta e ama i tuoi figli affidandoli a Me e non saranno più soli, ma forti e gioiosi.
Così sia con Maria.
[15/85] 24 settembre 1991 - ore 8
Va avanti in pace e canta. (Ma non vedi che misera donna sono, incapace di dare amore!). Tutti siamo miseri.
C’è chi ama per sé stesso, e chi ama per dare sé stesso agli altri, così ha fatto Cristo, fa così anche tu.
Nessuno è perfetto, ma perfettibile. L’amore che non hai dato prima, dallo ora più che puoi. Chi ama dimentica sé stesso e dà sempre, ovunque, pensando e immedesimandosi negli altri. Fa così anche tu e recupererai i vuoti di amore. Il tempo per amare è infinito.
Ti amo ora più di prima e meglio di prima. Il tuo Alberto amato da Dio.
[15/86] 26 settembre 1991
“Cor meum inquietum est donec requiescat in Te”.
(Signore, dove sei? Svegliati, Signore, perché vuoi farti pregare?).
Il frutto proibito è quello che attira.
(Ma chi mi proibisce quel frutto? Perché me lo proibisce? Sei Tu il frutto proibito? E chi mi impedisce di mangiarTi? Chi mi allontana da Te per darmi solo polvere? Signore fammi capire. Che schifo questa polvere! Carne che attira e non soddisfa mai. Più la tocco e più mi attrae e sempre mi delude e mi lascia vuota, triste, desiderosa ancora di toccarla, di possederla e poi è un nulla, un nulla che non soddisfa mai. Signore perché ci hai fatto così? Fino alla morte saremo attratti dal nulla che è la carne che poi marcisce sotto terra? Signore svegliati se ci sei, e fatti sentire. Se mi hai messo al mondo Tu saprai la ragione, ma noi, Tue creature no, non lo comprendiamo, perché? Per finire nella terra? E’ tutta lì la nostra vita? Amore, potere, possedere, lavoro, fatiche, illusioni, corse, e poi? Perché? Rimorsi di non aver amato, e poi? Cosa c’entra l’amore? E’ amore il sesso? E’ amore la famiglia? Non basta Signore! Piango per una cosa limitata! Ma l’amore per i figli è vero, è bisogno di dare gioia, ma io non gliel’ho data, costretta dalla mania del “dovere”, dell’ “ordine”. Quale ordine? Abbiamo sbagliato tutto Signore! E allora? C’è tutto da rifare, ma come? E’ troppo tardi!).
No, inizia ora il bello della tua vita, il Vero stai cercando, non il fasullo che finisce e serve solo da tegumento per far crescere il seme. Il bello, il Vero comincia quando apri gli occhi alla vita che continua all’infinito.
Il sesso, l’amore terreno è solo un riflesso, un inizio di unità amorosa. E’ l’unione amorosa che dà gioia perché soddisfa il bisogno di amore e di completezza. L’uomo, solo, finisce, muore, l’uomo insieme all’altro, all’altro, all’altro, cresce, si moltiplica e dà amore e gioia.
Io sono l’Amore perciò vi ho messo nel mondo Mie creature, perché cercaste la gioia, attraverso l’amore, ma non quello carnale che è solo un pallido riflesso dell’amore eterno!
Vivete l’amore “DANDO”, dando voi stessi agli altri e solo così troverete la gioia dell’essere.
L’ “essere” è per l’Essere e nell’Essere vi ritroverete tutti uniti nell’Amore eterno che soddisfa e riempie il vostro vuoto. Date e avrete, amate e avrete amore e sarete tutti insieme nell’Eterno amore, scoperto e goduto. Perciò vi ho fatto Mie creature!
(... Parole?!). No, Realtà.
Così è.
Il Pieno riempie il vuoto, il Più riempie il meno, fa così anche tu, ora, e non ti sentirai più un “nulla” ma un “essere” in evoluzione verso il Tutto, all’infinito. Il Tutto si dissolve in infinite particelle (creature) che liberamente agiscono, nel tempo e oltre, per ritornare e riformare, coscientizzate il Tutto. Le particelle (uomini) nelle quali è dissolta la scintilla divina, si riaggregheranno alla fine formando un “tutto” immagine del “Tutto”. L’immagine si specchierà nello Specchio.
Il tutto si vedrà nel Tutto, e sarà finalmente l’uno coscientizzato nell’Uno eterno.
... Introspezione, azione, realizzazione dell’amore terreno per entrare e godere l’Amore eterno. Questo l’iter delle particelle emanate dal Tutto che rimane comunque il “Tutto Uno”, indiviso, in eterno.
(Ma allora noi siamo un soprappiù uscito dall’Eterno?).
L’AMORE È FECONDO, CREA.
Così è, e sia anche per voi Mie creature.
[15/87] 17 dicembre 1991
Amore è libertà. Amore è verità.
Chi ama conosce l’altro, l’amato, conosce i suoi desideri, conosce ciò che all’altro piace e vi acconsente e fa di tutto per accontentarlo, rinunciando anche al proprio interesse immediato.
L’amore è dare e non prendere. L’amore è libertà ed è schiavitù. E’ libertà data all’altro di essere ciò che è, ed è schiavitù, cioè sottomissione, accettazione dei limiti dell’altro. Ma se in ognuno dei due amanti c’è questo vero amore basato sul dare e non sul prendere (egoismo), anche la rinuncia al proprio io è gioia, non più sacrificio pesante e opprimente, ma è rendere sacra ogni azione fatta per piacere, aiutare, sollevare, salvare l’amato.
La libertà libera dalla schiavitù (dell’ego) e la schiavitù (per l’altro) provoca la libertà.
E i due saranno “uno”, liberi, autonomi ma uniti insieme per il bene reciproco. Uno per l’altro.
Date, Mie creature, come Io ho dato a voi la vita, la libertà, per provocare in voi il desiderio di uscire dalla schiavitù dell’ego, e per essere “uniti” nel dare. Solo così si farà l’unità nella coppia, nella famiglia, nella società, fra le nazioni, nel mondo. E tutti saranno uno nell’Uno.
Così sia con Maria, primogenita nel dare, prototipo del dare.
... Non giudicare, non criticare, non condannare, non importi. Ama e dà.
Così sia.
... Sacrificio = rendere sacra l’azione da farsi. L’azione è sacra quando supera l’egoismo di colui che agisce, è fatta per amore, con amore, per provocare un bene comune. Bene comune è frutto dell’amore reciproco.
Chi ha di più dà a chi ha di meno (cfr. Lc 3,11). Solo così si raggiunge l’unità nella pace.
Così è.
[15/88] 28 gennaio 1992 - ore 6
Non più l’uomo animale, non più l’uomo intellettuale, ma l’uomo “Sapiens” sta per sorgere nel terzo millennio di questa creazione. Creazione eterna è il frutto del Mio essere.
L’Amore crea, l’Amore si espande, l’Amore prolifica amore. E il frutto dell’Amore è concepito nel seno dell’Amore, esce dal seno dell’Amore e inizia, autonomo, il cammino dell’amore umano.
Inizia il piccolo seme a crescere, ma la prima crescita è nel tegumento. Corpo fisico che si forma un po’ alla volta, fino alla maturità di tale evoluzione fisica, che poi decade un po’ alla volta fino all’appassimento del tegumento che alla fine cade, come il fiore appassito, e muore riciclato nell’humus. Ma nel tegumento era, fin dall’inizio, il seme dell’Amore e tale seme non muore mai perché è figlio dell’Amore eterno.
E il piccolo seme nato alla luce - dopo essere stato concepito nell’intimo del tegumento -, comincia a crescere con alterne vicende di luci e di ombre, di slanci di amore o di arresti e chiusure nel proprio tegumento.
L’evoluzione della storia umana parla dell’evoluzione del seme nel tegumento che di poco cambia (è sempre uguale). Uomo animale, all’inizio, il tegumento ha il sopravvento sul piccolo seme. Le necessità materiali incidono soprattutto per la crescita esterna.
L’uomo contro un altro uomo lotta per la sopravvivenza della specie, poi l’uomo si accoppia.
Inizia ad agire il piccolo seme dell’amore e sente il bisogno di prolificare. La coppia, il clan per la difesa della coppia e dei figli della coppia, la comunità, la società, i popoli, le nazioni. Tutto si espande, il tegumento prolifica, ma dentro i tegumenti il seme dell’amore cresce, si evolve, diventa pensiero, volontà, azione.
Ma il seme dell’amore trova un inceppo nel suo crescere, ed è il suo tegumento che spesso si oppone alla sua crescita perché vuol prendere il sopravvento su di lui. Il corpo cresce e vuol asservire a sé il piccolo seme, servirsene per crescere. Forza fisica che sovrasta la forza del piccolo seme dell’amore ancora bambino.
Perciò le lotte, le guerre, la emarginazione continua di tutto ciò che parte dal seme dell’amore e ne falsa i connotati, chiamando amore ciò che è, in realtà, frutto dell’egoismo del tegumento.
Ma il piccolo seme dell’amore cresce nonostante la forza spesso contraria del tegumento che sa della sua fine inevitabile ma la vuol ritardare il più possibile. Ma il seme dell’amore cresce, cresce, e piano piano si fa sentire nel tegumento, lo convince a mettersi al suo servizio, lo educa e se ne serve per prolificare, a sua volta, come seme di amore. E ogni piccolo seme dell’amore cresciuto, si rende evidente, si unisce a tanti altri semi dell’amore, cresciuti. E diventa popolo pieno di amore. E il popolo amoroso ricerca altri popoli ancora infantili nell’amore perché sovrastati dalla forza del tegumento, e piano piano li aiuta a far crescere in loro il seme dell’amore ancora infantile. E il seme dell’amore maturo aiuta il piccolo seme infantile a crescere. E l’amore cresce, cresce.
Coppie, comunità, popoli, nazioni si abbracciano. Il seme dell’amore cresciuto, vince la forza del tegumento.
L’uomo animale, intellettuale, diventa uomo “Sapiens” dove impera l’Amore che illumina con la Sua Sapienza l’uomo cresciuto nell’amore e lo fa vivere in Cieli e terre nuove, dove non più il tegumento impera ma solo la forza dell’Amore dirige il coro degli amanti. E l’armonia, di tutti i semi dell’amore cresciuto, sarà totale perché diretta dal grande Maestro autore e Padre di ogni seme dell’amore uscito da Sé stesso.
E tutti saranno uno nell’Uno.
Così è e sarà all’infinito.
(Ma Signore cosa vuol dire tutto questo? E’ follia?).
No, inizia il ciclo dell’Amore, Era dello Spirito.
Poi cieli e terre nuove per questa generazione (creazione). Ma la Mia creazione è eterna.
Così è.
... Sei stanca, piccola colomba?! Il tuo tegumento è fragile per contenere la Sapienza! Io Mi servo di vasi fragili e vuoti (di scienza umana). L’acqua diventa vino nei vasi scelti da Me per miracolo mostrare. Ma le “giare” devono contenere acqua limpida per essere trasformata in vino buono da offrire ai convitati brilli.
Io ti sostengo, non temere, ringrazia e canta.
(Grazie, Signore, aiutami sempre).
[15/89] 2 febbraio 1992 - ore 10,45 - passando da Arquata penso a Guglielmo, mio cugino morto qui.
Dì ai miei figli che, dividendosi, non conquistano la libertà e la felicità, ma unendosi con pazienza e amore. Dillo ai miei figli e a tutte le coppie divise dall’egoismo. Noi preghiamo per loro.
Qui siamo felici e tutti uniti fra noi, e con voi ancora peregrinanti nel tempo. E tutti siamo uno nell’Uno!
Grazie Laura, prego anche per te, per il tuo grande compito. Guglielmo.
[15/90] 12 maggio 1992
La mia mamma sta ora diventando bella. Il suo tormento, per avermi buttata via, sta ora purificandola. Questa è la sua Geènna! La consapevolezza, ora, che io ero “persona” fin dal mio concepimento, e non un “grumo” informe di cellule, come gli ignoranti le avevano fatto credere, suscita in lei il rimorso.
Ma relativa è la sua colpa dovuta alla persuasione del “bugiardo”, sobillatore occulto che distorce la Verità facendo apparire giusto, utile e dilettevole ciò che in realtà è ingiusto, egoistico e contro l’amore.
L’aborto è soppressione di una vita già iniziata e in fieri.
Non con la soppressione di una vita si procura un bene, ma con l’aiuto al “vivente” si migliora la vita terrena e si procura il bene comune! Non procreando figli per soddisfare un istintivo piacere momentaneo, si procura il bene comune, ma con una generazione responsabile, voluta e curata fin dal concepimento, si raggiungerà un equilibrio nelle nuove generazioni terrene.
Attenzione ai cicli sterili delle donne, progettati dal Creatore per tale procreazione responsabile nella coppia. Insegnate ai piccoli, agli ignoranti, a gestire l’amore non in modo istintivo animale, ma in modo maturo conforme si addice all’uomo intelligente, preoccupato del bene comune e collettivo. Questo è dato all’uomo evoluto oggi, e le catastrofi - pronosticate dai falsi profeti per una pianificazione artificiale demografica (sterilizzazione, pillole abortive, ecc.) - saranno evitate. Non con la strage degli innocenti si migliora la vita sul pianeta, ma con l’amore responsabile, intelligente e attento alla vita che inizia nel tempo, sulla terra, ma continua all’infinito nell’eternità beata, illuminata dal “Faro” che tutto ha progettato per la gioia delle Sue creature.
Seguite, studiate la natura, piccoli uomini, e crescete con intelligenza e amore.
Il sacrificio ( = rendere sacro il rapporto coniugale) è necessario per il bene comune.
Così sia con Maria.
Stia serena e in pace la mia mamma, ora ha compreso, ha pagato; aiuti gli ignoranti ad amare e a procreare con amore i figli dell’Amore. La segue, la precede, e la ama la sua Hanna.
[15/91] 30 maggio 1992 - ore 8,30
Perché non mi ascolti? Sono il tuo piccolo che hai perso ridendo. Ma tu non ne hai colpa. Io ero stato scelto per te, per aiutarti nel tuo difficile cammino. Io sono il tuo piccolo angelo che per te prega l’Altissimo.
E’ questa la “Comunione dei Santi!” Noi qui illuminati e gaudenti davanti all’Altissimo nostro e vostro Padre. Noi Suoi Raggi liberi, immersi nella Sua Luce che vogliamo trasmettere a voi: questo è il nostro compito!
Non temere, mamma, io ti sono vicino sempre e prego per te, ti trasmetto la Luce che mi illumina. Va avanti, il tuo compito è grande, ma se ti affidi a Lui e credi anche nella nostra presenza, inconscia per te ma vera, ti sentirai sorretta dalla Sua forza, illuminata dalla Sua Luce.
Cammina serena, vivi in pace e canta. Ti ama tanto il tuo piccolo.
(Giovannino? E’ il mio ultimo figlio, il settimo, che ho perso a tavola, ridendo per una battuta spiritosa di un altro mio figlio. Mi è andato per traverso un boccone e ciò mi ha procurato un aborto spontaneo nel primo mese di gestazione da me ancora ignorata).
[15/92] 14 giugno 1992 - ore 12,30
... Il controllo delle nascite, oggi che si teme l’esplosione demografica, è voluto dal Creatore che ha costruito l’apparato genitale della donna con cicli fertili e con cicli sterili. Non anticoncezionali servono alla donna per regolare le nascite, e tanto meno gli aborti, vero e proprio omicidio, ma la consapevolezza delle proprie possibilità di generare, o meno, il figlio voluto o evitato coscientemente.
Siate intelligenti, uomini del duemila, e forti nella volontà di procreare solo in vista del bene comune.
L’amore vero consiste anche nel controllo delle nascite, pensato, voluto, realizzato da ambedue i partner per il bene della società futura.
Così sia con Maria Madre dell’Unigenito.
[15/93] 30 agosto 1992 - alla Comunione.
Io sono, voi siete per Me, Mie creature.
Il «crescete e moltiplicatevi» (Gen 1,28) inteso inizialmente in senso fisico e numerico - anche la Chiesa finora ha inteso così tale indicazione - ora dev’essere inteso in senso spirituale.
Crescere nello Spirito Santo, moltiplicarsi nelle opere dello Spirito. Questo è il senso profondo di tale comando.
Così sia per Maria.
[15/94] 15 febbraio 1993 - ore 10,30
Nella risurrezione non ci sarà più né maschio né femmina, ma tutti saranno come gli Angeli. Né si sposeranno o si mariteranno (cfr. Mc 12,25) perché come gli Angeli non hanno sesso fisiologico per unirsi e procreare, come voi uomini terreni, ma le loro unioni sono puramente a livello spirituale, così per voi uomini carnali ancora viventi nel tempo, vi incontrerete ancora, se lo credete, con i vostri partner entrati già nella dimensione dell’Eterno, ma solo a livello psicospirituale.
Non più unità di corpi fisici, unità biologica necessaria nel tempo per procreare, ma unità spirituale. Nella mente vostra terrena incideranno ancora, nel tempo, i pensieri, gli affetti dei vostri partner che vivono ora una verità più luminosa della vostra, limitata tuttora dal corpo. L’incontro sessuale continuerà fra i due, ma sublimato a livello dello spirito. Perciò io (Alberto) ti ho incontrata nello spirito solo dopo la mia dipartita dalla terra, perché solo qui mi sono liberato dalle pulsioni fisiche che mi limitavano nelle pulsioni dello Spirito.
Ora siamo uniti nello spirito. Tu mi ascolti ed io ti aiuto anche nelle tue necessità psico-spirituali.
Vivi in pace, io ti sono vicino sempre. Così i nostri figli mi sentiranno vicino a loro, più di prima, perché ora l’Altissimo mi illumina e mi spinge ad amarVi con un amore nuovo. (Dio-uomo-donna = amore trinitario).
Da uomo animale a uomo angelico, questo l’iter infinito della vita umana.
Ti voglio sempre bene, vivi in pace e canta.
(Ma non vedi S.?...). Camminerà, ma deve cercare la sublimazione della carne. Arriverà dopo la lotta...
Vivi in pace. Dio ci ama. La Vita è infinita. Ti aspetto. Alberto.
[15/95] 16 febbraio 1993 - ore 9,30
La sessualità è la caratteristica che distingue il maschio dalla femmina, ognuno dotato di un “quid” specifico che serve a completare il “quid” specifico dell’altro sesso e portare verso l’unità la coppia dotata di caratteristiche diverse. Una metà unita all’altra metà fa l’intero. Ogni maschio cerchi, sulla terra, la sua giusta metà nella femmina che lo attende. Attenti a non sbagliare partner!
Come gli animali spinti da odori, sapori, colori - istinti sensuali -, si cercano e si incontrano per procreare, e la natura loro fisiologica non sgarra nella scelta, così l’uomo e la donna si cerchino e si scelgano non solo spinti da istinti sensuali, pure necessari per i primi approcci, ma soprattutto ricerchino nel partner quelle qualità specifiche (affettività, intelletto, capacità dinamiche di donazione, di organizzazione, di comprensione, di costruzione, ecc.) che sono carenti in sé stesso e di cui ognuno ha bisogno per completare sé stesso. Non il maschio superiore alla femmina, o viceversa, ma su un piano di parità si integrino a vicenda.
Così si farà l’unità, così i figli saranno generati con amore e cresceranno aiutati da un unico amore vissuto all’unisono dai genitori. «E siano due in una sola carne» (Gen 2,24; Mc 10,7). Così la società crescerà nell’amore non nell’odio dovuto a unioni fasulle, dove impera la rivalità e l’egoismo anziché la reciprocità e l’unione.
La sessualità serve a questa reciprocità che porta all’unità. “Perché tutti siano uno nell’Uno”.
Così sia con Maria.
[15/96] 23 agosto 1993 - Sommacampagna.
C’è una morale naturale e c’è una morale soprannaturale.
C’è un amore naturale e c’è un amore soprannaturale.
C’è una giustizia naturale e c’è una giustizia soprannaturale.
La morale naturale è quella dell’animale che vive l’equilibrio della natura, ne segue e ne rispetta i ritmi, non prevarica sull’altro, ma ha inconsciamente, istintivamente, l’obiettivo del bene comune. Così in un branco, in uno stormo, in un gregge.
C’è un capo che dirige il gruppo che si sottomette e segue le indicazioni (leggi) del più avveduto, leader del gruppo, più dotato di sensibilità degli altri partecipanti al clan. Qui l’amore è naturale, istintivo, segue i ritmi sessuali naturali e non trasborda ne trasgredisce tali ritmi limitati nel tempo...
[15/97] 26 agosto 1993
Nella morale naturale vige l’amore naturale che si esprime con sguardi e gesti provocati da un istinto sentimentale che ha, per fine, la soddisfazione dei propri bisogni fisico-psichici-sentimentali. Qui l’amore è più egoistico che altruistico.
Nella morale naturale vige una giustizia naturale che interviene nelle creature per regolarne i rapporti relazionali, per impedire la sopraffazione dell’uno sull’altro, per regolare e legittimare l’esistenza dei vari gruppi. La giustizia naturale non tende a un bene comune di tutte le creature, ma a un bene collettivo del gruppo (guerre sante?!).
Ben diversa è la morale soprannaturale che spinge l’uomo-animale a diventare “Homo Sapiens” dove l’amore porta ad un bene comune fino ad amare anche il nemico - comprendendo, sopportando, perdonando le sue offese fino al sacrificio di sé per salvare l’altro - e dove la giustizia naturale diventa misericordia. Questo è l’amore soprannaturale!
Così sia per Maria.
[15/98] 6 ottobre 1993
«E siano due in una carne sola» (Gen 2,24; Mc 10,7-8).
Due creature, due persone, maschio e femmina si incontrano, si guardano, si sentono attratti l’uno verso l’altra, attrattiva fisica, psichica, spirituale, e si uniscono e si fondono insieme per formare l’unità. Questo è il segno più completo di unione cosciente fra due esseri viventi nel tempo sulla terra. Unità cercata, voluta scelta e realizzata. Unità di due corpi, due menti spinte da un unico Spirito che tutto permea, tutto dirige ad un unico fine: l’unità del tutto col “Tutto”. Il Tutto riassorbe in Sé la creatura uscita da Sé stesso, dall’Uno, ma coscientizzata anche attraverso l’unione con l’altra metà incontrata sulla terra, nel suo tempo.
Unione di due persone (carne) per un aiuto reciproco, una crescita reciproca.
L’uno dà all’altro ciò di cui è dotato e di cui l’altro è carente. Questa è l’unione pura che produce frutti sani che a loro volta produrranno nuovi frutti sani, perché tutti alla fine siano “uno” nell’Uno.
Ma guai se l’incontro fra le due carni è solamente fisiologico, vivranno come animali senza anima e quindi bisognosi di ulteriori unioni fisiologiche con partner diversi. L’unione qui è solamente animale (egoistica), manca lo Spirito che sublima l’unione e produce frutti sani. Perciò la società è degradata, perciò le guerre e le devastazioni, perché solo la parte animale dell’uomo viene sviluppata ed è ignorata o repressa la sua dimensione spirituale!
Crescete, Miei figli, e moltiplicatevi non come esseri solamente animali, ma come esseri anche e soprattutto spirituali e riempite la terra di frutti sani dove l’amore impera, dove l’uno aiuta l’altro nelle sue lacune, dove reciprocamente uno dà a chi è carente.
La coppia che vive in una sola carne è quella dove la reciprocità del dare è continua e voluta.
Solo così, alla fine, tutti saranno “uno” nell’Uno. Questo è l’amore perenne.
Così sia con Maria.
[15/99] 22 ottobre 1993
C’è un amore animale (fisico), c’è un amore intellettuale (psichico), c’è un amore spirituale (impulso derivante dallo Spirito Santo). Se l’atto di amore umano comprende e realizza questi tre impulsi uniti insieme, l’amore è completo e porta a un bene comune, altrimenti il bene è egoistico, personale e spesso danneggia il prossimo.
Vivi l’amore globale, col partner e col prossimo, e la società degli uomini migliorerà e camminerà sempre più nella Luce della Verità. Questa è la gloria.
Così sia con Maria.
[15/100] 8 novembre 1993
(E i nostri figli?).
Non vivere solo sulle nuvole del Cielo, i tuoi figli sono sulla terra, come te!
Interessati delle loro cose terrene e li sentirai più vicini. Amali come sono e ti ameranno come tu sei.
... (Tuo?). Tuo in terra, ma del Signore in Cielo.
(Grazie Alberto, aiutami!).[15/101] 24 novembre 1993
Adulterio è un sostituire una persona diversa in una unità completa e genuina e perenne formata fin dall’inizio dall’incontro di due persone che si sono cercate, volute liberamente unire, perché complementari una all’altra.
Quando in un prodotto genuino, buono, perché formato da elementi scelti, dosati in modo equilibrato quantitativamente e qualitativamente, sostituisci un altro elemento diverso da quelli genuini, ne alteri il prodotto, e cambia il colore, il sapore, la gradazione, ecc. (es.: vino adulterato), ne adulteri la genuinità e il prodotto non è più quello originale.
Così nell’unione matrimoniale. Se maschio e femmina si incontrano e si uniscono in profondità, cioè nelle tre dimensioni: fisica-psichica-spirituale, si trovano bene insieme e si completano a vicenda sempre più, sviluppandosi insieme in una unità armonica, formano una famiglia autentica, genuina, dove i figli sono il prodotto sano di tale unione. Ma se adulteri tale unità sostituendo uno dei due elementi genuini con un altro elemento diverso (partner), il prodotto (la famiglia) sarà adulterato.
Attenti piccoli uomini a formare la famiglia, l’importante è la scelta definitiva, e finché non avete trovato l’elemento (partner) adatto a formare una unità completa, fisica-psichica-spirituale, non formate la “famiglia!”.
La vera “famiglia” è unità sacra, genuina e perenne, non adulteratela!
Così sia per Maria.
(Questo è l’autentico Matrimonio cristiano).
[15/102] 16 agosto 1994
Amore istintivo (animale), amore sentimentale (cuore), amore razionale (mente), vivi insieme queste tre componenti dell’amore e ti unirai col tuo partner in maniera più completa. Questo il cammino dell’amore umano. Quando si attenuerà in te per una naturale evoluzione che porta verso una maturità fisica-psichica-intellettuale l’amore istintivo e poi l’amore sentimentale, sia prevalente in te l’amore razionale che sa accettare volutamente i limiti e le negatività del partner. Solo così la coppia rimarrà unita e l’amore sarà sublimato per una volontà cosciente di unione perenne.
L’amore voluto (razionale) porta all’annullamento dell’io per una unione profonda.
Questo è l’amore trinitario: Io, tu, con lo Spirito Santo.
Così sia con Maria.
[15/103] 6 maggio 1996 - mia riflessione?
(... In questi ultimi tempi nella nostra Chiesa ci appare emarginata soprattutto la riflessione e la meditazione della “Parola”. La Scrittura è quasi ignorata, è messo in evidenza soprattutto il “fare” del cosiddetto credente. Si parla molto di giustizia sociale, di politica, di morale collettiva e individuale, penalizzando come “peccati” certi atti - bisogna confessarne anche il numero! - dovuti all’inevitabile istinto naturale e animale dell’uomo, a cui invece si dovrebbe insegnare il proprio controllo con l’aiuto della ragione - e della preghiera per il credente - che fa dell’uomo un essere superiore all’animale. Si parla di riti, di feste ricorrenti, di Giubilei... Si giubila l’uomo, ma si ignora il Creatore dell’uomo! Valgono più i tanti precetti della Chiesa - riti, dogmi, catechesi varie... - che non i Comandamenti di Dio! Penso che anche oggi si potrebbe ripetere il lamento di Gesù: «Voi annullate il Comandamento di Dio, con i vostri precetti...» - Mc 7,6-8 -. Si è giunti a manomettere perfino il sesto Comandamento che insegnava: «Non commettere adulterio» - Es 20,14; Dt 5,18 - e lo si è sostituito con:“Non commettere atti impuri” - mentre adulterio e ben altro! E’ rottura di un patto sacro fatto dalla coppia davanti a Dio -. E così oggi, per la legge degli opposti, siamo arrivati al dilagare irresistibile di atti impuri fuori e dentro anche del matrimonio cosiddetto canonico! Come se la giustizia del matrimonio consistesse nella consacrazione formale e ufficiale della Chiesa e non dalla retta coscienza della coppia e dalla sacralità naturale insita in chi ama veramente e si unisce, in buona fede, davanti a Dio, con il partner prescelto! E’ nel cuore, nella mente, nella volontà e libertà dell’uomo, cosciente dei suoi atti, che si realizza il puro o l’impuro di tali atti. E’ la coscienza profonda dell’uomo che bisogna risvegliare, se si vogliono evangelizzare e migliorare le nuove generazioni!).
[15/104] 1 febbraio 1997 - notte.
«L’uomo e la donna lascino il padre e la madre e siano due in una sola carne» (Gen 2,24; Mc 10,7).
Carne non è da intendere solo la realtà fisica dell’uomo, quella che voi chiamate “corpo”, ma carne è da intendere la realtà completa, cioè la persona dell’uomo e della donna nella sua triplice dimensione: fisica, psichica, spirituale. Sono le due “persone”, maschile e femminile, che si devono unire, amalgamare e conglobare nella vita di coppia.
Non solo una unione fisica, necessaria per la procreazione amorosa e per la conservazione della specie ( = istinto animale fisiologico), ma un desiderio e una ricerca continua di unione psichica, cioè di una sintonia derivata dall’intelletto e dalla volontà di camminare insieme verso una “meta comune” per raggiungere sempre più una unione spirituale. E’ questa soprattutto che porta la coppia a vivere sempre più in sintonia e all’unisono, superando eccessive divergenze, accettando l’altro come “è” - col suo carattere, le sue tensioni, la sua cultura, la sua educazione, i suoi limiti, ecc. -.
Solo così l’uno entra, un po’ alla volta, nella persona dell’altro, diversa dalla propria, ma accettando la sua diversità per arricchire e completare la propria persona. Io accetto te e tu accetti me... e saremo “uno”.
Nemico dell’unità, nella coppia, è l’egoismo che porta alla prevaricazione dell’uno sull’altro e quindi alla divisione, alla sopraffazione e infine all’annullamento di uno dei due.
E’ solo l’unità la meta di ogni vero incontro di coppia! Ognuno dà all’altro quello che è il “suo proprio specifico”, diverso dall’altro, ma reciprocamente (relazione).
Il cammino della coppia è un continuo dare e ricevere per arricchire e completare sé stesso e anche la vita di coppia. E tale cammino verso l’unità serve a formare l’ “uno”, cioè due persone unite, desiderose di completarsi a vicenda per formare una coppia che vive nell’amore, nella concordia, nella volontà di un bene comune da realizzare insieme continuamente in famiglia e poi nella società.
Questa la coppia unita in «una sola carne», ricercata nella vita quotidiana per procreare una famiglia, e quindi poi una società, unita, dove chi ha, dà a chi non ha (cfr. Lc 3,11). E alla fine tutti saranno uno nell’ “Uno”.
Così sia.
[15/105] 19 giugno 1997
Il vero e totale incontro coniugale è fisiologico (piacere), psicologico (amore) e trinitario (amore trinitario); è incontro umano, animale, come atto, pur se sublimato dall’amore cosciente della coppia che ha bisogno anche dell’unione fisica per esprimere e realizzare tale amore in modo totale: «Siano due in una sola carne» (Mc 10,7). Ma carne, cioè la persona, non è solo il corpo fisico e psichico, ma comprende anche e soprattutto il corpo spirituale. Ed è a questo livello che la coppia unita coscientemente, in modo trinitario (uomo-donna-Dio) diventa “immagine” del Creatore perché ne assume la capacità e la possibilità di creare umanamente un’altra creatura.
Il figlio è frutto della carne e dello spirito. Ma se prevale, nell’atto coniugale solo la carne, intesa come piacere fisiologico, l’atto è puramente animale, e il frutto, il figlio, è concepito nello stesso modo e alla stessa stregua dell’animale che si unisce col partner per procreare per la conservazione della specie, ma poi normalmente fa nascere e crescere la sua prole in modo naturale, fisiologicamente sano e buono: l’animale non abortisce, né abbandona i suoi piccoli fino alla loro maturità.
Se nell’atto coniugale prevale lo spirito - amore, sentimento, procreazione responsabile -, il frutto che ne deriva sarà cresciuto e curato in tutte e tre le sue dimensioni: fisica, psichica e spirituale.
Questa è la coppia giusta, che tende a diventare, anche nel Matrimonio, “immagine del Creatore”, Padre amoroso e provvidente delle Sue creature. Questo vuol dire: «E siano due in una sola carne».
Così sia.
[15/106] 6 febbraio 1998 - ore 8
(Mc 10,7) «E siano due in una sola carne» (carne = persona). (Gerarchia e laici uniti..., o uomo e donna uniti...).
Io amo le Mie creature tutte, maschio e femmina le ho create, perché uniti insieme i due sessi diventassero una “persona” unica. Il maschio è complementare alla femmina e viceversa. L’uno dà all’altra il proprio specifico, e si completeranno a vicenda. Non maschilismo o femminismo, ma parità di dignità e di valore, parità di essenza, diversità di sostanza. Non l’uno superiore all’altro, ma uguali siano considerati, se pure distinti l’uno dall’altro per raggiungere alla fine l’unità della loro essenza.
Nel tempo il maschio è complementare alla femmina e viceversa. Ma nell’Empireo: Non ci sarà più né maschio né femmina, ma saranno come gli Angeli del Cielo (cfr. Mc 12,25).
Io sceso, incarnato nel tempo, non ho privilegiato né il maschio né la femmina, ma ho dato loro dei compiti adatti secondo la mentalità e la cultura del tempo e del luogo dove ho vissuto come Uomo.
Io Mi adatto e seguo l’evoluzione di ogni persona. L’evoluzione della donna, ora, si sta equiparando a quella del maschio. E saranno pari. Nel Mio tempo ho dato alla donna - all’ora considerata come “oggetto” inferiore al maschio - la massima considerazione:
· Il Mio primo miracolo (Cana - cfr. Gv 2,1-12 -) l’ho compiuto per l’intercessione di Maria, Madre del Mio Corpo fisico. Ho mostrato colà il Mio progetto eterno con un “segno”: l’acqua (simbolo dell’umanità della creatura terrena) diventa vino. La creatura animale diventerà creatura spirituale.
· Durante il Mio cammino nel tempo ho confermato a una donna straniera (Samaritana) la Mia missione terrena: Io sono il Messia (cfr. Gv 4,5-30).
· Ho dato ad una donna (Maria, sotto la croce) la eredità dei figli di Dio (Chiesa): «Madre ecco tuo figlio» (Gv 19,26). (Giovanni = simbolo dei credenti in Cristo).
· Dopo la Mia Risurrezione Mi sono fatto vedere “in primis” e riconoscere risorto, da una donna (Maddalena), un tempo peccatrice!
· «Maria ha scelto la parte migliore» (Lc 10,42), ho detto a una donna che già aveva compreso la superiorità dello spirito sulla carne.
Così la donna attenta ed evoluta nel tempo, sarà la creatura che più intuirà la voce dello Spirito Santo.
Così è.
(Grazie Signore, illumina la Tua Chiesa).
[15/107] 17 marzo 2000 - ore 7
(Signore, ma dove andiamo a finire? Se vincono i gay finisce la società perché non nasceranno più uomini sulla terra, ci sarà il deserto, il nulla!...).
I “piccoli” di oggi saranno i costruttori di una società futura basata sul bene comune e non sul puro interesse egoistico dell’uomo di oggi. Altrimenti sarà la fine del pianeta terra.
Pensateci uomini terreni! Si tratta del vostro futuro: o il “nulla”, o il “bene comune”.
Così è.
(Ma la natura non serve più?).
«Maschi e femmine li creò» (Gen 1,27) per una crescita e una continuazione della specie...
(Ma l’uomo è libero anche di autodistruggersi qui, e poi?).
«La Verità vi farà liberi» (Gv 8,32), uomini terreni, aprite gli occhi e la mente e il cuore, altrimenti sarà la fine.
Così sarà.
[15/108] 6 novembre 2000 - ore 7
«E siano due in una sola carne» (Gen 2,24 - Mc 10,7-8).
Così inizia il concepimento, cioè l’unione dei due elementi: lo sperma, (elemento maschile) entra nell’ovulo (elemento femminile). Da questa fusione dei due gameti essenziali ha origine il “concepito”, cioè l’uomo ormai esistente, anche se quasi invisibile all’inizio, ma già dotato di tutto ciò che gli servirà per diventare, un po’ alla volta, l’uomo completo e attivo.
Lo “zigote” è già l’uomo in fieri, in procinto di svilupparsi.
Per iniziare la sua vita attiva e visibile, cioè avere una possibilità di evoluzione e di crescita, tale zigote ha bisogno di una “sede” adatta per la sua crescita, cioè l’utero materno. Quando tale zigote (che è già persona in fieri) si annida nell’utero, lì comincia la sua crescita visibile. Impedendo l’annidamento dello zigote, l’uomo in fieri muore e viene espulso. E’ questo l’aborto!
Perciò la pillola RU... (pillola del giorno dopo, cosiddetta) serve a espellere lo zigote prima del suo annidamento nell’utero materno e quindi impedisce la possibilità di crescita dell’uomo già concepito. E l’uomo muore! Questo è omicidio colposo fatto contro un essere indifeso, già esistente, anche se ancora quasi invisibile. Questo è l’aborto del “concepito” fatto abortire all’inizio della sua vita terrena. E di ciò (uccisione ed eliminazione dello zigote) si dovrà rendere conto davanti a Dio.
Così è.
(Ma se uno non crede che lo zigote è già una persona?).
Oggi ciò è ignoranza colpevole, l’uomo ora ha il dovere di informarsi.