16. Il lavoro dell’uomo. Giustizia, convivenza sociale e bene comune - LauraMaschi

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16. Il lavoro dell’uomo. Giustizia, convivenza sociale e bene comune

Cap. 16
Il lavoro dell’uomo.
Giustizia, convivenza sociale e bene comune.
  
[16/1]   31 marzo 1968  -  ore 7    
(Parlami, Signore).
Le forze del male vanno avanti. Soppiantano tutti i principi più validi che servono... (Signore parla) a sostenere la religione cattolica. Scalzati quelli, facilmente sovvertono le idee e penetrano dovunque.
Chiedendo l’autonomia si toglie l’autorità di chi può dirigere bene una istituzione.
I giovani non sono ancora abbastanza maturi per dirigere bene, e facilmente restano impressionati e convinti dalle idee che entrano in loro dettate dalle forze del male e mostrate loro come conquiste per una migliore e più moderna sistemazione del mondo.
Stiano attenti anche i Miei sacerdoti a non commettere questo errore per timore di essere dichiarati retrogradi.
I Miei principi non cambiano, devono cambiare solo le strutture e devono diventare assolutamente religiose, basate sulla purezza delle intenzioni e la prima intenzione, e l’unica, e la prima preoccupazione deve essere quella di portare tutto a Me, di riferire tutto a Me.
Badino, perché i comunisti lavorano e vanno avanti per togliere Me dal mondo.
Ci deve essere un comunismo cristiano. Questo è l’essenziale: Dio con tutti.
Il livellamento sociale non sarà mai possibile, ma vi dovete amare tutti in Me e lavorare tutti insieme per Me.
Amen.
 
[16/2]   14 aprile 1968  -  ore 20,30   
(Ti ringrazio Signore di questa Pasqua serena, Ti ringrazio di questa pace... sei buono mio Dio, fa che tutti Ti conoscano e Ti amino e vivano in pace. Dimmi Signore).
Sarà una pace breve perché gli uomini non la vogliono, amano la guerra, le contese, perché non amano Me. Dopo le contese ci sarà la pace eterna, ma gli uomini se la devono guadagnare con forti sacrifici.
Amano lo scompiglio, la lotta, e lo fanno in nome della pace, dicono loro. Ma finché non capiranno dove si può trovare la pace, saranno tormentati dalle lotte e si ammazzeranno gli uni gli altri in nome della loro cosiddetta pace. Solo in Me troveranno la vera pace.
 
[16/3]   9 maggio 1968  -  ore 19,30  -  Firenze.
(Dio, come sei bello! I Tuoi uomini quando si servono di Te, dalle cose che Tu hai fatto: i marmi, le pietre, i colori, e li sanno adoperare con la scintilla della Tua divinità che hai messo nelle loro menti, sanno fare dei capolavori. Solo se in essi si vede e si sente Te, essi sono delle vere opere d’arte, non finzioni. Poveri piccoli uomini! E credono di fare tutto da soli! Quando Signore Ti riconosceranno Autore di tutte le bellezze del creato e anche delle opere d’arte scaturite, per volontà Tua, dalle loro menti e dalle loro mani? Fa, o Signore che presto, prestissimo Ti sentano e Ti riconoscano e Ti diano gloria).
Attraverso voi Mie creature mi riconosceranno. Voi dovete farMi sentire agli uomini che non si accorgono di Me.
(E cosa faremo Signore, se siamo tanto pochi, soli, isolati, sconosciuti o divisi).
Io vi farò conoscere, fate quello che Io vi dirò di fare e di dire e un po’ alla volta gli uomini mi riconosceranno.
(Grazie Signore, aiutaci e accelera i tempi).
 
[16/4]   27 maggio 1968  -  ore 1,30   
(Signore perché mi hai svegliata, che cosa mi vuoi dire? Ti ascolto Signore, grazie di avermi chiamata?).
«Io sono la risurrezione e la Vita, chi crede in Me non morrà in eterno» (Gv 11,25-26).
(Me lo hai già detto questo, Signore).
Non lo avete ancora capito abbastanza.
(Signore non permettere che nessun’altra voce interferisca, fammi sentire solo la Tua, chiara, allontana da me ogni spirito cattivo, Signore, Ti prego).
Io ti parlo, le potenze del male tentano di imitare la Mia voce, di sopraffarla, stai attenta, dalle parole capisci chi ti parla. La voce è uguale, ma le parole sono diverse, hanno un altro senso, un altro spirito. Tu lo capirai subito.
Così nella vita, Io solo ho parole di vita eterna, chi Mi ama Mi segua, ascolti la Mia Parola, è chiara nel Mio Vangelo. L’hanno dimenticato, lo considerano sorpassato, buono per altri tempi e non si accorgono che è sempre attuale. C’è in esso la spiegazione di tutti i problemi umani di tutti i tempi, anche di oggi e di domani.
Meditino il Mio Vangelo, parlano di rivoluzione, di violenza, leggano, ascoltino la Mia Parola. Io parlo di amore, di pace, l’amore di tutto il prossimo, poveri e ricchi si amino per Me, seguano ciò che ho detto per loro: il ricco ami e aiuti il povero, lo aiuti materialmente a sollevare la propria miseria, ma soprattutto a guardare a Me come modello. Io sono nato povero, ho sofferto, ho sacrificato la vita per amore, per salvare i derelitti, i poveri peccatori.
La salvezza viene dalla sofferenza non dalla ricchezza e dal benessere. Anche se i ricchi daranno il benessere ai poveri toglieranno a loro la fonte di salvezza perché difficilmente con il loro benessere penseranno a Me.
I ricchi siano poveri nello spirito, non amino le ricchezze che non sono loro ma che devono usare per migliorare la situazione dei poveri, perché non siano disperati per l’indigenza.
Non il benessere è dato dalla ricchezza ma dalla possibilità di sentirsi amati e uguali agli altri perché tutti sono figli di Dio. Tutti sono eredi del Paradiso quelli che lo vogliono e lo cercano, ricchi e poveri lavorino insieme per guadagnarselo.
 
[16/5]   20 giugno 1968  -  ore 7,40
(Eterno Padre, Ti adoro, Ti ringrazio, Ti ringrazio con tutto il mio essere. Che gioia svegliarsi e pensare che Tu sei vicino a me, in me Tu sei, Tu puoi, Tu vuoi. Dio mio. Io esisto per Te, grazie mio Dio. Ma tutti esistono per Te e non se ne accorgono. Muoviti Signore, fatti sentire da tutti perché tutti Ti amino, perché tutti sentano la gioia di glorificarTi).
C’è tempo ancora perché ciò avvenga. Nel mondo il tempo è lungo ed è breve.
E’ lungo per chi non pensa a Me e crede di vivere all’infinito. E corre per non perdere tempo, è questa la sua condanna terrena: il tempo che porta tutto il peso della terra, della natura umana presa nel senso più materiale. La stanchezza fisica e psichica li opprimerà eppure continueranno a correre e a stancarsi per niente, niente mai li soddisferà. Solo chi si servirà del tempo per Me sarà salvo.
 
[16/6]   18 settembre 1968  
(... Mio Dio, fa chi io lavori pensando a Te, allora farò bene, senza fatica, e il mio lavoro non sarà sprecato).
Il tempo ha un valore relativo, dovete usarlo in rapporto all’eternità, allora vale.
 
[16/7]   18 ottobre 1968   
(Signore, sono distratta da tante cose materiali. La nuova casa mi occupa e porta via tutto il tempo che mi dai, perdono Gesù, aiutami a tornare a Te, a occuparmi delle cose Tue. Fa che io faccia presto a sistemare la casa così potrò lavorare per Te).
No, ogni lavoro anche materiale può essere fatto per Me, nel Mio nome, per la Mia gloria.
Ora occupati della casa, falla bella, perché in essa tu possa ricevere molti amici e parlare loro di Me.
(Sì, Signore).
 
[16/8]   21 ottobre 1968    
In semplicità devi ascoltarMi. «Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori di Me» (Es 20,2-3).
Così ho detto, così ripeto, così è. Io sono e voi, che siete creature transeunti credete di esistere per sempre.
Solo la vostra anima è eterna, e di quella ve ne interessate meno di ogni altra cosa umana. Date valore a ciò che passa e non valorizzate ciò che è eterno. A questo dovete badare soprattutto, per questo siete al mondo, questo è ciò che vale. Ogni vostro lavoro, ogni vostro sforzo deve essere fatto per conquistare la vita eterna.
La vostra anima è e sarà sempre. Siete venuti dal Padre, al Padre ritornerete.
Per amore Suo siete, per amore Suo vivete, per amore Suo sarete un giorno con Lui a godere l’eterna gloria, ma voi dovrete corrispondere pensando a Me, agendo conforme la Mia Parola che è Parola di vita eterna.
Amatevi gli uni gli altri e amate la Trinità che in voi si incarna. (?).
Rifiuti? (No Signore, accetto perché Tu l’hai detto, ma non capisco).
Tante cose non capisci ora, le capirai un giorno, ora accetta il mistero e obbedisci.
(Sì, Signore, aiutami, ho tanto bisogno di Te e dello Spirito Santo, sono debole e distratta, aiutami a vivere più per Te).
 
[16/9]   19 dicembre 1968  -  ore 17,30  -  in treno.  
(Come posso scrivere in treno? Che cosa devo scrivere?).
La differenza di classe è dovuta alla vostra misera ragione. Siete voi che fate queste discriminazioni.
Davanti a Me siete tutti uguali. Io ho immesso nella società uomini diversi per talenti - alcuni ne hanno di più e a questi sarà chiesto di più, altri di meno e questi sono meno responsabili - ma siete voi che avete fatto le classi sociali: poveri e ricchi, colti e ignoranti. Eppure proprio questi ultimi sono spesso i più ricchi di talenti e quelli che meglio li sfruttano. Non badate al censo o all’apparenza, badate alla sostanza. Chi più ama più sa e più dà.
Guai a chi è stato molto dotato e non rende in proporzione.
Sprecare i talenti per cose esclusivamente umane, che non hanno un perché eterno, è male.
Le differenze di classe sono appunto il risultato del lavoro umano male inteso e male espresso.
(Ma Signore, Tu fai nascere un essere in una famiglia ricca oppure in una famiglia povera, e allora?).
Non dal censo dipende la salvezza. Ognuno nel campo in cui è messo deve lavorare per migliorare la propria condizione. Se però cerca di migliorarla solo per arrivare ad un benessere materiale è più facile che si perda.
Perciò i poveri che sanno accettare la propria condizione senza invidia per i ricchi, ma sforzandosi di lavorare onestamente, accontentandosi di quello che hanno, e amando, saranno i più ricchi nel Regno dei Cieli.
 
[16/10]   31 dicembre 1968  -  mezzanotte.
(Ho paura Signore, stammi vicino).
Ti sono vicino. Io ti voglio bene, Mia colomba.
Di che cosa vuoi aver paura? Di chi?
(Del maligno).
Non ti può toccare, perché i Miei Angeli vegliano su di te; sì, Io permetterò che si avvicini il maligno per tentarti, ti darò la forza e l’aiuto per vincere, perché tu Mi hai pregato e stai all’erta.
La tentazione è una prova necessaria per vagliare un’anima. Anch’Io ho permesso al maligno di tentarMi ma nulla poteva su di Me. Come uomo ho dovuto subire tutte le prove per insegnarvi come vincere.
(Signore, mi volevi parlare del tempo?).
Sì, il tempo è necessario come periodo di prova per ogni creatura. Nata imperfetta, perché ha avuto bisogno di un Creatore, da sola non poteva entrare nel tempo, esistere. Chi nasce, quindi, è imperfetto, perciò suscettibile a imperfezione, cioè di fare il male. Questa è l’origine del male: la mancanza di perfezione insita nella sua natura creata. Io solo, increato, sono perfetto.
Pure gli angeli sono spiriti creati, non da soli potevano essere in atto. Essi sono stati i primi a provare il male, imperfezione massima, esperimentata con conseguenze negative per alcuni, Satana e compagni, e positive per quelli che hanno saputo vincere. Da allora il male dilaga anche nel mondo. L’imperfezione della creatura è aumentata dalla forza che Satana esercita su di essa per portarla alla sua stessa sorte: odiare il Creatore.
Il tempo serve alla creatura per cimentarsi in queste continue prove, la lotta fra il bene e il male è continua da quando uno nasce a quando muore.
Ecco a cosa serve il tempo che Io do ad ogni creatura per guadagnarsi liberamente e coscientemente la vita eterna beata o la dannazione eterna. Io do a tutti la grazia necessaria per vincere, ma do pure la libertà di scegliere.
Così la conquista sarà piena per voi. Non sprecate il tempo perché il tempo è prezioso, un giorno lo capirete.
 
[16/11]   21 gennaio 1969  -  ore 23,30
Vedi? E’ mattina, comincia un nuovo giorno e tu l’hai offerto a Me. Se tutti cominciassero la giornata dedicando il tempo a Me, Io sarei con loro e le loro azioni sarebbero sante, purificatrici per sé e per gli altri.
A questo deve servire il tempo. Le azioni della giornata tutte rivolte alla gloria del Padre.
 
[16/12]   21 aprile 1969  -  ore 15,30  
Ozanam è stato il difensore dei poveri, Don Renzo è il continuatore della sua opera modernizzata.
I poveri di oggi sono diversi da quelli di allora. Aiutare i poveri oggi vuol dire sollevarli dalle miserie morali in cui sono caduti. Anche alcuni sacerdoti, vescovi, persone consacrate a Dio, oggi più che mai sono poveri, hanno bisogno di aiuto spirituale, di consiglio, di guida. Questo deve fare Don Renzo.
I bambini poveri materialmente e fisicamente o intellettualmente possono essere seguiti e curati da altri: psicologi, medici, cristiani che si dedicano specialmente a questo compito, il Comune deve provvedere al mantenimento di questi piccoli subnormali; altri sacerdoti possono aver cura delle loro anime, per ora semplici e inconsce del vero male.
Don Renzo deve attendere ai grandi mali delle anime consacrate. L’esercito della salvezza lo aiuterà in questo compito difficile. Raduni le persone da Me scelte e a lui ricorse per una guida, a queste anime privilegiate affidi il compito di pregare per i consacrati peccatori e titubanti. Solo la preghiera li potrà salvare o convincere della strada da seguire. Pregate a questo scopo, è assolutamente necessario.
I laici scelti aiuteranno i sacerdoti, consiglieranno e si faranno ascoltare.
 
[16/13]   28 agosto 1969  -  notte.    
Cammina, non guardarti indietro, ma va avanti, gira l’angolo e prosegui. Una nuova visuale ti si prospetterà dinanzi, prosegui diritta senza fermarti, senza pentimenti o desiderio di tornare indietro.
Chi avanza si avvicina alla meta, senza indugi. Anche se il cammino è faticoso, prosegui. Se ti fermi, ti fermi con Me all’angolo della via e con Me riprendi il cammino.
Questa è la vita terrena, un cammino continuo verso la meta finale.
Vita = dinamicità dell’essere eterno.
Potenza, atto (vita terrena); vita eterna = potenza attuata e attuante in eterno l’amore.
Questa l’esistenza dell’uomo fatto «a immagine di Dio» (Gen 1,27) Creatore: Padre (potenza), Figlio (atto), Spirito Santo (potenza attuata e attuante in eterno la gloria di Dio).
 
[16/14]   15 settembre 1969  -  ore 4    
E poi che cosa farai?
(Lavorerò Signore).
E poi? E poi?
(Che cosa vuol dire? Quando avrò passato tutti i miei giorni cosa farò?).
Sarai con Me se avrai lavorato con Me, per Me. Pensa sempre al poi, dopo il tempo viene l’eternità.
Il tempo è l’oggi e il domani, specie il domani, il domani può essere l’inizio dell’eternità. Pensa a questo, oggi, sempre in ogni momento della tua vita, allora, così, costruirai un domani felice. Soffri oggi e sarai felice in eterno. Non lavorare per l’oggi ma per il domani, per l’eternità.
(Cosa devo fare?).
Amare, amare, amare, solo amare e lavorare per amare. Canta pensando al domani. La tristezza passerà e poi verrà la gioia eterna, tutto qui sulla terra è fatto per seminare gioia, anche le lacrime, soprattutto le lacrime seminano gioia. Chi piange, riderà di gioia. E’ tutto diverso il poi dall’oggi. «Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia» (Sal 126,5), chi vuol godere qui, piangerà poi. Pensaci e agisci per il poi.
Oggi, giorno per giorno lavora pensando al poi.
Amen.
 
[16/15]   29 settembre 1969   
L’Arcangelo Michele è stato scelto come capo della schiera degli Angeli.
(Perché proprio quello? Perché è superiore agli altri?).
Non è superiore, tutti sono uguali, a lui è stato affidato questo compito perché in ogni giurisdizione c’è bisogno di un capo, di una guida.
·         Così sulla terra è necessario ci sia una guida per il popolo di Dio, questa è il Papa. Non che questo sia migliore degli altri, ma è stato scelto per fare questo compito ed ha i carismi speciali per eseguirlo.
·         Così nella natura ogni fiore ha il compito di abbellire il creato; ogni fiore e ogni pianta ha un suo preciso posto per formare un quadro di insieme che rispecchia la bellezza di Dio. Non quindi un fiore superiore all’altro, ma ogni fiore ha il suo profumo e il suo colore.
·         Così il pittore fa il suo capolavoro aggiungendo una pennellata all’altra, una pennellata può dare un tocco speciale ma non è superiore all’altra che è mista con tutte le tinte d’insieme.
·         Così nel concerto ogni strumento ha la sua nota caratteristica, c’è l’assolo che serve a dare la nota caratteristica, ma è l’insieme delle note che fa il concerto completo.
·         Così ogni uomo ha il suo compito per formare il quadro di Dio.
 
[16/16]   27 gennaio 1970  -  notte.   
Gli attimi della vostra vita sono eterni, incidono cioè sulla vostra vita eterna.
Molti gli anni, pochi gli attimi decisivi, veramente coscienti del bene e del male.
Un attimo di bene voluto coscientemente porta ad un bene avvenire che si trasferisce poi nell’eternità beata.
Un attimo di male coscientemente voluto porta male per molti anni e incide sulla pena che dovrete scontare all’inizio della vostra vita eterna. Se questi attimi maligni si moltiplicassero fino alla fine della vostra vita, senza rientro nel bene, sarete dannati per l’eternità.
Così viceversa il bene vi allieterà per sempre, state attenti agli attimi decisivi.
(Ma la vita è fatta di molto tempo non solo di attimi).
Sono questi che incidono sul resto del tempo che è condizionato da queste scelte fatte in un solo attimo.
Uno, più uno, più uno, spesso fanno una vita. Attenzione alle scelte.
 
[16/17]   11 febbraio 1970  -  ore 2,30   
Non sarà mai possibile l’uguaglianza sociale.
L’uomo nasce in ambienti socialmente diversi, potrà col suo lavoro e la sua capacità intellettiva avanzare nella scala sociale, mentre l’uomo nato in alto può scendere in basso per incapacità o cattiva volontà.
Il lavoro deve essere diverso come diversi sono i talenti dati a ciascuno uomo. Chi sviluppa bene i suoi talenti si realizzerà bene nella società in cui vive. L’omogeneità sarebbe dannosa qui sulla terra e non proficua. L’eterogeneità è utile e vantaggiosa per tutti.
Imparate ad accontentarvi dell’ambiente in cui siete stati immessi fin dalla vostra nascita perché gravissime responsabilità vi saranno date se vorrete cambiare ambiente. Ognuno sia al suo posto e realizzi bene lì il suo talento. Non strafare ma fare bene e con costanza amorosa il proprio dovere di cittadino della terra in cammino per la città eterna dove pure la totalità sarà formata dai singoli rimasti persone uniche unite a tutti gli altri.
Il concerto è fatto con vari strumenti ben accordati e il quadro è fatto di varie pennellate con vari colori uniti in una unica sintesi armoniosa ed equilibrata.
Il mosaico finale sarà fatto con infinite tessere varie per colore e forma.
 
[16/18]   4 aprile 1970  -  ore 1,30   
Perché date tanta importanza al vostro io? Cosa siete voi uomini soli, isolati? Che cosa potreste fare se non foste uniti in società? Cos’è la comunità se non l’unione fra gli uomini soli?
Il comunismo è la comunità male intesa. Tutti per uno e uno per tutti, questo deve essere il vostro motto, per questo siete al mondo, nati gli uni vicini agli altri, per aiutarvi a vicenda.
Ma se non vi amate come potrete aiutarvi? Solo l’amore vi può unire e vi può far vivere insieme in pace. Il bene comune sia per il bene dell’individuo. Così regnerà la pace e il benessere inteso nel senso giusto della parola.
Ben-essere = ben vivere = ben amare = ben volere, il bene dell’uno = il bene della comunità del mondo.
Amore deriva dall’amore alla verità, la Verità sono Io che abito in ciascuno di voi, uomini di poca fede.
Cercate «la Verità e la Verità vi farà liberi» dall’egoismo (Gv 8,32).
Amerete Me verità e Mi troverete nell’altro così come Mi avete trovato in voi stessi.
Amando Me in voi amerete Me negli altri. Cercherete la Verità in voi e la troverete uguale negli altri. Cercherete il vostro bene e lo troverete uguale negli altri. Così si farà la comunità di amore.
Circolo aperto e sempre ricorrente di amore che parte da Me, in voi si dilata agli altri e ritorna a Me in voi.
Amen.
 
[16/19]   4 giugno 1970   
L’uomo non ha nessun diritto, neppure alla vita che gli è stata concessa, per amore, dal suo Creatore.
Se l’uomo è cosciente del suo essere qui sulla terra, deve capire che solo il dovere lo deve muovere verso Chi gli ha dato l’esistenza.
Dovere di vivere la vita che gli è stata concessa per un periodo di tempo ben definito.
Dovere di dare a questa vita un senso, un perché.
Dovere di conoscere il perché e da Chi gli è venuto questo impegno.
Dovere di amare e ringraziare Chi gli ha dato questo tempo per realizzare il perché della vita.
Dovere di vivere con tutti quelli che, come lui, vivono per lo stesso perché e quindi di vivere in pace con tutti.
Dovere di aiutare chi non ha capito il perché della sua vita.
Dovere di aiutare chi non è capace di viverlo in pienezza.
Dovere di aiutare chi ha meno talenti da trafficare.
Dovere di aiutare chi non sa trafficare in modo esatto i suoi talenti.
Doveri, doveri, doveri, non diritti. Solo chi avrà atteso fino all’ultimo ai suoi infiniti doveri, sulla terra, nel tempo che gli è stato predestinato, potrà forse vantare il diritto di vivere un’eternità felice.
 
[16/20]   2 marzo 1971  -  notte.   
(Perché mi hai fatto rialzare? Non potevi dirmi tutto prima?).
No, il tuo sacrificio serve. Anche tu collabori così alla salvezza di molti.
«Molti i chiamati, pochi gli eletti» (Mt 22,14) perché pochi sono quelli che rispondono alla chiamata.
Solidarietà, questo sarà il modo di attuazione dell’Unità, seguita dai non credenti. In nome della solidarietà umana molti camminano verso l’Unità, inconsapevolmente ma sicuramente. E’ una attuazione dell’amore insito in loro. Sconosciuto il nome del Creatore, sconosciuto lo scopo finale della creatura, solo amore attuato nel tempo con mezzi ed atti umani.
Il bicchiere d’acqua dato al bisognoso di aiuto perché questo realizzi meglio la sua persona umana e razionale, questo aiuto sarà premiato perché tendente all’unione dei salvati in Gesù Cristo, per Gesù Cristo, da Gesù Cristo.
Amen.
(Signore io sono pazza o Tu mi fai impazzire. Perché tre volte mi hai fatto alzare?).
Tre volte sono caduto sotto la croce pesante, tre volte Mi sono rialzato e ho continuato il cammino fino alla morte. Così la tua collaborazione Mi ha aiutato a salvare il mondo. Il sacrificio fatto in collaborazione serve alla salvezza di molti.
 
[16/21]   7 giugno 1971  -  notte.   
Primavera eterna. Sole che rinasce per illuminare la terra che disgela. Questo il compito del tempo che si evolve nei secoli fino a raggiungere la maturità piena e definitiva. Questo nel ciclo fisico-naturale.
Così nel ciclo spirituale che coinvolge l’uomo, lo spinge verso le mete eterne, definitive.
Il sole, Dio, riscalda, illumina, rianima ad ogni primavera l’uomo intorpidito dal freddo.
Il peccato, simbolo di morte, sarà vinto dal sole che disgela l’uomo freddo, lo riscalda, lo fa uscire dal chiuso e dalle tenebre per rivedere la luce e risentire il tepore e poi il calore del sole, amore di Dio, eterna primavera che ritorna continuamente per chi desidera riaprire le finestre dell’anima per rivedere e risentire il calore dell’Amore.
Così sia.
 
[16/22]   20 giugno 1971    
(Signore non ho ancora capito bene quel brano dell’Esodo, aspetta che io pensi e poi scriverò).
Non tu ma Io ti spiego il significato del pane azzimo (cfr. Es 12,15-20; Es 12,33-34).
Tu e voi uomini credete di far lievitare la pasta, credete di avere sempre il vostro tempo a disposizione per crescere nel bene, per preparare il pane lievitato pronto cioè per il passaggio dalla vita terrena di schiavitù alla vita eterna promessa. Ma non avrete più il tempo di preparare con calma il vostro bagaglio di opere buone, quando Io vi chiamerò. Allora prenderete il vostro pane azzimo, così come avrete cominciato a prepararlo ma senza averlo completato nella lievitazione.
Il lievito sono Io. Voi preparate la farina, la vostra vita quotidiana che può essere più o meno pura, più o meno setacciata, e questo dipende dalla vostra volontà di saper scegliere nella vostra giornata, il bene o inserire anche scorie di male o tanta pula che rende la vostra farina meno pura.
(Cos’è la pula?).
Tutte le opere inutili che servono alla vostra soddisfazione umana ma non alla costruzione del Regno, così la vostra farina impastata con acqua, fonte di vita, essenza spirituale che tiene unita la vostra farina, servirà a fare l’impasto della vostra vita terrena.
Il lievito sono Io. Se il vostro pane quotidiano sarà stato lievitato anche da voi con l’opera delle vostre buone azioni quotidiane, più pura sarà la farina per impastare l’ultimo pane, quello che servirà all’ultimo viaggio, il viaggio di ritorno alla Terra promessa. Passerete alla nuova vita con questo pane azzimo. Io lo lieviterò.
 
[16/23]   21 dicembre 1971   
Il tempo ha avuto un inizio e avrà una fine. Io l’ho iniziato col Mio “Fiat” per preparare la venuta nel mondo, da Me voluto per amore, del Figlio. Per Lui il mondo è stato creato per riempirlo e contornarlo di gloria.
·         Tempo = sigillo del Dio vivente.
·         Pienezza dei tempi = punto centrale a partire dall’inizio del mondo e alla fine delle cose e degli esseri materializzati.
Io sono venuto a questo punto, ora la parabola del tempo è discendente finché si esaurirà nell’infinito, nell’eterno e allora la materia non avrà più le sue dimensioni come ora: luogo, tempo, spazio, volume, peso, quantità, qualità, misura... ma sarà spiritualizzata, mancante cioè di queste prerogative ma esistente come idea realmente espressa in figure visibili, credibili, amabili, riscontrabili le une con le altre.
Stabili perché complete in sé stesse ma dinamiche perché continuamente pervase di amore che muove.
Massa amorfa ma ben definita in ogni sua espressione.
Massa fluente e ondeggiante in eterno attorno al Centro da cui è attratta.
(Non capisco, Signore, non posso capire).
«Io sono l’Alfa e l’Omega» (Ap 1,8). Io sono l’acme.
 
[16/24]   31 dicembre 1971   
Ultimo giorno di questo anno passato. Domani inizierà un nuovo anno.
Ciclo di tempo definito dall’uomo in giorni, in mesi, settimane, tutto ritmato, tutto assegnato ad un tempo preciso e tutto passerà e così nuovi giorni, nuovi anni.
Il sole e la luna torneranno a sorgere e a tramontare sulla terra pianeta minimo nell’universo immenso.
E tu piccolo uomo che cosa sei? Un atomo nell’immensità dello spazio, un pulviscolo nello scorrere del tempo. Appari e scompari sulla scena del mondo. E poi? L’eternità ti aspetta e ti inghiotte nella notte dei tempi. Non ci sarà più fine e più principio, tutto sarà per sempre esistente.
(Come?). Come sarà apparso nell’ultimo giorno di sua vita, così rimarrà in eterno.
La risurrezione dei corpi è cosa certa, così come uno sarà vissuto nella vita terrena, così come uno si sarà presentato davanti al tribunale del Dio giudice e giusto, così come sarà stato giudicato per le sue opere terrene, così rimarrà nell’eternità. Eterna vita giustificata e beata, o eterna morte condannata e disperatamente vagante. Vagante in eterno in cerca della vita che non più potrà godere.
Pensa o uomo al tempo che ti dono perché tu arrivi all’ultimo giorno per essere giustificato.
Vivi per morire e morirai per vivere o beato o annientato...
 
[16/25]   23 giugno 1974   
Siete voi uomini limitati nel tempo, che temete la morte e nel tempo temete la noia.
Il vostro discorso finisce sempre, solo il vostro desiderio di felicità è infinito, perché si rapporta all’eterno, anche se voi non ve ne rendete conto. Io sono l’Eterno e la felicità senza fine. Il Mio discorso è infinito.
Sempre nuove cose scoprirete, nuove novità sentirete se Mi ascolterete...
 
[16/26]   9 settembre 1974  -  Verona, disbrigo pratiche per l’auto vecchia.   
(Che stupida questa vita oggi, Signore. Quanto tempo si butta per niente. Code agli uffici, cose da rimettere in efficienza, cose vecchie che vogliamo sempre mantenere per i nostri comodi e ci fanno impazzire. Tempo, soldi, stanchezza, noia, e tutto per delle cose che continuano ad invecchiare. Signore, quando riuscirò a liberarmi di tutto ciò?).
Lascia perdere, lasciati trascinare dagli uomini finché puoi e ti conviene, lasciali perdere quando hai da fare per Me. Non puoi e non devi staccarti dai tuoi finché essi ti sono vicini, aiutali a staccarsi dal superfluo.
(Ma che cosa è superfluo per noi oggi?).
La macchina inutile, ferrovecchio da abbandonare. Tutto ciò che non serve per camminare verso di Me è inutile.
Anche l’uomo invecchia, si rattoppa, si sforza di continuare ad essere efficiente eppure, inevitabilmente, rallenterà sempre più il suo ritmo, rinuncerà a cose consuete e care e si inoltrerà verso la fine.
 
[16/27]   17 settembre 1974  -  ore 15   
Uomo, potenza d’amore inoperante in Dio, prima di venire alla luce, potenza in uno stato di quiete.
Immesso nel mondo, entrato nel tempo, inizia il processo dinamico dell’amore attualizzabile.
Da potenza ad atto, questo il destino dell’uomo.
L’attuazione dell’amore nella vita terrena porta l’uomo alla sublimazione della materia per ritornare nell’Empireo come potenza attuata fra gli uomini, nel tempo, e attuante per sempre l’amore nell’eternità in unione con l’Amore totale. Uno in tutti, tutti in Uno, questo il ciclo della vita dell’umanità redenta.
 
[16/28]   17 settembre 1974  -  ore 18,30   
Come il fuoco bruciando emana scintille che si staccano dalla fonte luminosa e s’innalzano per una forza che fuori le sospinge e le dirige verso l’alto, così voi piccoli uomini siete usciti da Me, fuoco vivo e perenne, Amore incessante che brucia vivendo in eterno.
E voi, scintille luminose, vi immergete nel camino del mondo dove la fuliggine tenta trattenervi, spegnervi, perché ad essa vi affianchiate per aumentare lo strato nero e pesante, amorfo e caduco. Ma la forza dirompente che è in voi può superare il camino della vita per ritornare a vedere la luce.
Così Io vi ho fatti o uomini, per la luce, per l’amore che è calore, è gioia, è moto ascensionale che mai si ferma, se non si spegne.
Così sia per Maria.
(Gli uccelli hanno iniziato a cantare le Tue lodi Signore. Grazie per la giornata intensa che Mi hai dato...).
 
[16/29]   27 ottobre 1974   
(Signore, sei meraviglioso).
Sì, Io dono meraviglie a tutti voi uomini prescelti, purché Mi vogliate seguire docilmente e credenti.
Solo a chi crede senza dubitare dono le meraviglie dell’Essere.
(Cosa vuol dire Essere?).
Essere è ciò che esiste da sempre e per sempre nei secoli eterni. Colui che tutto ha e tutto può. Colui che ama e sovrabbonda di amore e da questa sovrabbondanza di amore siete usciti voi uomini, Mie derivazioni germinali. Anche voi potete arrivare coscientemente all’Essere supremo realizzando l’amore che avete in voi. Questo è lo scopo della vostra vita terrena, amare i vostri fratelli, nei quali c’è pure una parte di amore. Ogni piccola parte di amore si riunisce all’altra, il donatore si unisce all’accattone di amore e insieme si uniscono le due parti di amore che poi, a loro volta, si uniranno ad altri spiranti e richiedenti amore.
Chi più ha dia a chi meno ha, questa è la catena di montaggio dell’amore, e la macchina dell’amore marcerà alla fine verso il distributore eterno dell’amore che sono Io, Essere eterno, Amore sovrabbondante e pieno, inesauribile e sempre completo. Io tutto do, tutto riprendo da voi per far circolare in eterno l’amore perpetuo.
Così sia per Maria.
 
[16/30]   6 gennaio 1975  -  ore 2,30   
Lasciati invadere dal Mio Spirito e la tua lingua canterà le Mie lodi: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2,14). Questo hanno cantato gli Angeli alla Mia nascita. E pace sulla terra Io porto a chi pace desidera e guerra a chi guerra vuole.
La Mia pace è quella del cuore puro, amante del Dio vivente, unito a Lui dall’amore fervente, amante degli uomini e desideroso del bene altrui. Questa pace Io dono a chi la cerca sulla terra e la procura con ogni mezzo. A chi invece desidera la guerra, le lotte continue, l’instabilità delle cose, dei beni, l’egoistico piacere dei sensi, a scapito dell’altro prossimo, a costui Io lascio la guerra, e tanto più soffrirà nella divisione delle idee e delle volontà quanto più cercherà il suo bene temporale fasullo.
La guerra si supera con la pace: la pace si perde con la guerra. Uomini, state in pace, cercate non i beni della terra, che oggi sono e domani non più esistono per voi, ma cercate i beni eterni, quelli che nessuno può togliervi ma che dureranno perennemente per voi e per ogni amante del Dio vivente.
Così sia per Maria.
(Quando Ti manifesterai al mondo Signore?).
Non molte primavere ancora dovrete attendere, preparatevi perché rapido è il tempo e veloce arriva la fine del suo arco.
 
[16/31]   19 gennaio 1975  -  ore 1  -  Neuchâtel.   
Fidati di Me, credi e ama e comprenderai la Mia Parola.
Così Io ti dico: non a chi piange per cose perdute sulla terra sarà concesso il Regno dei Cieli, ma a chi desidera le cose del Cielo sarà concessa pace sulla terra.
(Beatitudini: Mt 5,3-12).
·         Beati i pacifici, portatori di pace interiore, perché ricchi in sé stessi di tale pace. E’ pacifico chi ama il suo Dio e niente teme dall’uomo, ma tutto si aspetta dal suo Creatore.
·         Beati i miti perché anch’essi sono staccati dalle glorie umane, dalle violenze e dalle sopraffazioni. Non l’uomo contro l’uomo, ma l’uomo per l’uomo. Solo l’amore vicendevole può portare la pace, e i miti sono i portatori di pace.
·         Beati i ricchi di sapienza interiore, perché di essi è il Regno, perché hanno atteso durante la loro vita terrena a cercare la volontà del Dio vivente e ne hanno conosciuto la sapienza. La Scrittura è fonte di ricchezza interiore.
·         «Beati i poveri nello spirito», perché, bisognosi dell’aiuto dello Spirito Santo, a Lui si affidano, in Lui credono, da Lui attendono ogni consolazione e bene interiore e temporale. Bene temporale non è benessere, ma essere in stato di quiete, non angosciati dalle necessità impellenti per vivere la vita quotidiana.
·         Beati i distributori di giustizia, perché in sé stessi ricercano la prima giustizia, cioè l’attenzione, la cura, l’amore al Dio vivente, fonte perenne di giustizia per tutti. Non giustizia umana fatta da uomini lottanti fra di loro, ma giustizia divina intesa come portatrice di beni eterni.
L’uomo sia attento all’uomo, si occupi cioè delle necessità impellenti del suo prossimo vicino.
A chi ti capita vicino per caso dona il tuo amore e la tua attenzione, non a chi ti è lontano. Ogni uomo osservi il vicino, ne scruti le necessità impellenti, materiali e spirituali, lo curi, lo aiuti, lo sollevi dalle miserie e lo porti verso di Me. Io sono «mite e umile di cuore» (Mt 11,29), così sia l’amante del Dio vivente.
Così sia per Maria.
Niente avviene per caso, ma tutto ha un perché eterno, scopritelo in ogni situazione, anche la più insignificante per voi e scoprirete il pieno del vostro Creatore. Pieno di amore e di gloria perenne.
 
[16/32]   9 maggio 1975   
I cieli limpidi sono necessari a chi teme il fumo e le tenebre. Il sole e la campagna verde gioveranno ai disadattati fisici, psichici, spirituali. Bisogna riempirli nella vita naturale attraverso ginnastiche psico-fisiche e soprattutto la conoscenza del loro io spirituale che si deve avvicinare all’Eterno.
Questo il cammino da insegnare e l’aiuto da dare ai menomati.
Così sia per Maria.
 
[16/33]   11 maggio 1975    
(Papà è vero quello che mi stai dicendo?).
Sì, il popolo italiano è necessario che passi attraverso l’esperienza del comunismo perché solo così si purificherà dalle scorie dell’individualismo, del neo capitalismo, dell’egoismo in genere. Deve imparare ad essere sottomesso ad una autorità autentica, giusta e fedele al Creatore.
Qui tutto è gioia, ordine, luce e amore, perché tutti sono sottomessi alla Verità che è Amore per tutti e tutti da quella dipendono e a quella aspirano. E’ un continuo coro di gioia e di ringraziamento per il Padre che come tale è stato riconosciuto dai Suoi figli.
Così voi uomini dovrete arrivare alla luce attraverso esperienze di morte, di genocidi, di sangue fraterno versato per colpa del violento che non sa rispettare, amare e aiutare con pazienza l’altro fratello illuso o sordo.
E’ necessario il sangue degli innocenti che purificherà dalle scorie “i violenti”. Sì, anche fra voi fratelli scorrerà il sangue, ma tu prepara la vittoria. La vita futura sia lo spiraglio di luce che farà intravedere a chi sta cadendo nelle tenebre fitte. Dio sia riscoperto. Sia il Padre buono colui che vi conduce nella valle della pace.
Sii forte, coraggiosa, e continua il tuo lavoro di ascolto e di trasmissione della voce che ti parla.
Sii semplice e umile, ma forte e costante.
Ti benedice il tuo papà.
 
[16/34]   6 aprile 1976  
(Cos’è essenziale per noi uomini?).
Mangiare, dormire, per la vita animale; amare, per la vita dello spirito; pensare e agire per la vita psichica.
Metti insieme queste tre necessità e realizzerai la vita globale dell’uomo intelligente, amante, operante per la vita eterna.
Così sia per Maria.
 
[16/35]   13 dicembre 1977  
E’ la vecchiaia della volontà che non devi accettare, non la vecchiaia dei sensi.
Il tuo spirito può ringiovanire di mano in mano avanzi negli anni se tu ti affidi a Dio come un bambino e metti la tua mano nella Sua mano e ti fai guidare. Liberati dal tuo io e vivrai con Dio e in Dio.
Così sia per Maria.
 
[16/36]   1 novembre 1978  
(Signore, che fatica portarTi agli altri! Convincili Tu, io sono incapace).
Tu continua con amore, pazienza, costanza a mostrare la tua fede in Me, questo Mi basta, al resto penso Io.
(Grazie Signore, aiutami a parlare con calma, senza arrabbiarmi!).
Beati i perseguitati per la giustizia, di essi è il Regno dei Cieli (cfr. Mt 5,10).          
La prima giustizia che deve realizzare la creatura è riconoscere il suo Creatore, autore e Signore della sua vita, tutto il resto è giustizia umana che serve a dare al fratello quello che gli spetta.
Amore a Dio e amore al prossimo, questa è la giustizia del cristiano, se manca o l’uno o l’altro aspetto dell’amore, il cristiano non vive la vera giustizia, in toto, ma solo una parte, ma questo non si può chiamare cristiano.
 
[16/37]   3 gennaio 1979   
«Io sono con voi fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20). Così ho detto e così è per voi, uomini di poca fede.
Ma la Mia presenza voi non sentite, voi non volete, perché le cose della terra e del tempo vi urgono soprattutto. Ma non per le cose della terra Io vi ho immesso nel mondo, ma perché vi serviate di esse per scoprire il Creatore della terra e di tutto ciò che in essa abita.
Il tempo è per voi uomini, Io sono entrato e uscito dal tempo per mostrarvi il vostro apparire e sparire dalla scena del mondo, per risorgere alla fine nell’Empireo. Per questo siete scesi da Me per risalire a Me coscienti della vostra scelta. Siete liberi e autonomi, avete il tempo e lo spazio per conoscere e realizzare l’Amore.
In mezzo a voi abita l’Amore e voi dopo averlo conosciuto lo sperimentate e lo realizzate con i fratelli, attraverso i fratelli, per i fratelli. Questo è il perché della vostra vita terrena: amarvi, unirvi per amare il Creatore ed essere un tutt’uno con Lui alla fine dei secoli.  
Amen per Maria.
 
[16/38]   19 febbraio 1980
Se non c’è parità in ogni rapporto umano non può esserci comunione.
 
[16/39]   5 luglio 1982
Il fine non giustifica il mezzo.
Non può un fine buono usare un mezzo cattivo. Uccidere un uomo per salvarne un altro non è opera di giustizia. Giustizia è operare per un bene comune e bene comune non porta danno a nessuno.
 
[16/40]   17 novembre 1982
Il bisogno non esclude il diritto, e il diritto non esclude il bisogno, ma questo muove la CARITAS a soddisfare le necessità più urgenti. Il diritto poi uguaglia la soddisfazione anche se in tempi diversi ma ugualmente pieni.
 
[16/41]   Gennaio 1983
(Ti ascolto, Signore).
«A chi ha, sarà dato, ma a chi non vuol avere sarà tolto anche quello che ha» (Lc 19,26).
Come hai giudicato, sarai giudicata. Ama e sii semplice.
 
[16/42]   1 agosto 1984
Non antagonismo ma comunione, per il bene comune.
Così sia per Maria.
 
[16/43]   9 dicembre 1984
Sii rispettosa del cammino degli altri. Non giudicare, non condannare, ma prega per loro.
Così sia per Maria.
 
[16/44]   7 febbraio 1985
Se geneticamente una persona porta con sé una pulsione di morte, ereditata da antenati suicidi, pulsione che si può trasmettere fino alla terza o quarta generazione, tale pulsione può essere superata da una forte pulsione di vita che viene immessa o recepita da tale persona attraverso informazioni nuove, positive, che salvano la vita male trasmessa dall’avo al discendente. Così il male è cambiato in bene e trasmesso poi alle nuove generazioni.
Non disperate, o uomini depressi, ma sperate, pregate, informatevi sulle nuove tecniche scientifiche e soprattutto spirituali che possono cambiare la pulsione di morte in pulsione di vita. «IO SONO LA VITA» (Gv 14,6).
Così sia per Maria.
 
[16/45]   24 maggio 1985
Non il fare, ma l’essere è ciò che conta.
Così sia per Maria.
 
[16/46]   12 giugno 1985
Non il fare, ma l’essere, è quello che conta. Orientare il fare per mostrare l’essere.
Chi orienta le sue azioni ad un fine eterno, non perderà il tempo inutilmente, ma chi fa per sé, per acquisire potere e prestigio davanti agli uomini, sarà ignorato alla fine finché non recupererà il suo fare per il suo essere.
Così sia per Maria.
 
[16/47]   24 giugno 1985
Non vi preoccupate di ciò che mangerete o di che vi vestirete, il Padre vostro sa le vostre necessità e provvede.
(Ma perché allora la fame nel mondo?).
Il maligno provoca questo, ma dove c’è il vuoto là sarà riempito dal Pieno.
Il vuoto richiama il pieno, reclama il pieno, è fatto per essere riempito. Dove c’è il vuoto sovrabbonderà il pieno. Ma l’uomo è sulla terra per riempire i vuoti e il vuoto (chi ha fame) richiama a sé chi è nell’abbondanza.
Così sia per Maria.
 
[16/48]   28 dicembre 1985  -  Viaggio a Neuchâtel.
(Devo andare?).
Non è ancora il tempo, a loro ci penso Io. Tu prega e vivi in pace, e occupati della “promozione della donna”; è tempo che ciò avvenga. Io vi aiuterò.
Così sia per Maria.
 
[16/49]   14 febbraio 1986  -  alla Comunione.
Il tempo è solo un tratto di eternità.
 
[16/50]   25 marzo 1986
Quando tu vuoi raggiungere una meta agognata, programmi il tuo tempo in previsione di quella meta, lavori oggi per raggiungere domani l’effetto del tuo desiderio, così per la vita dello spirito.
Lavora oggi, programma oggi ciò che dovrai fare domani e ogni oggi ti porterà verso l’esecuzione del domani. L’oggi è la causa del domani. L’impegno del lavoro quotidiano ti farà raggiungere la salvezza.
Così sia per Maria.
 
[16/51]   10 agosto 1986
Non fermarti nei dettagli, sono le linee di fondo da seguire.
(Quali?). Carità = amore = attenzione costante al Creatore e alle Sue creature.
Le cose (casa, lavoro, ecc.) sono mezzi per seguire le linee di fondo, non fatele diventare essenziali.  
Prima il Fine, poi il mezzo per raggiungere il Fine.
Così sia per Maria.
 
[16/52]   11 novembre 1986  -  ore 7
Equilibrio, questo è l’importante per l’uomo giusto. Giusto è l’uomo che sta nel diritto, né pende verso destra né verso sinistra, ma sta ritto davanti al Sole. Io, Sole, tu uomo, cammini nella Mia orbita perché sei attratto da Me. Ma se tu devii dalla Mia orbita, ti lasci attrarre da altre orbite che ti attirano perché più vicine e più visibili da te, perderai l’equilibrio stabile, che trovi solo seguendo la Mia orbita e sarai sbilanciato ora verso destra, ora verso sinistra e alla fine cadrai perché l’equilibrio ti è venuto a mancare. Il mondo ti attira verso il basso, dove mille attrattive (orbite) ti chiamano, ti illudono, ti spingono fuori dal retto cammino.
Sii diritto, sii giusto, guarda davanti a te, dove il Sole ti illumina e ti attira per darti sempre più Luce e calore e non cadrai né a destra né a sinistra ma resterai nel tuo equilibrio naturale che ti porta alla gloria (Centro).
Così sia per Maria.
 
[16/53]   26 novembre 1986  -  ore 7,40
La vita terrena dell’uomo è un gioco (?).
Giocare = prendere e lasciare, costruire e demolire, iniziare e lasciare a metà la costruzione per iniziarne un’altra, così tutta la vita nel tempo. Poi la Luce illumina la strada dell’uomo che apre gli occhi, la intravede, la vede, la segue e non giuoca più, ma cammina coscientemente per quella strada fino all’incontro finale dove troverà la porta aperta verso nuovi cieli e nuove terre.
Non continuate a giocare, piccoli uomini, perché arriverete alla fine della vita con molte costruzioni, giocattoli, rotti e le macerie ingombreranno la strada che porta alla Luce, ma aprite, fin d’ora, i vostri occhi alla Luce che vi farà scoprire la strada maestra. Seguitela e sarete adulti e felici.
«IO SONO LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA» (Gv 14,6).
COSÌ SIA PER MARIA.
(Fa Tu Signore, Padre mio,
Signore Tu sai, Signore Tu puoi, Signore Tu vuoi,
Signore Gesù pensaci Tu,
dirigimi Tu e muovi il mondo col Tuo Spirito.
Fa presto, Signore, abbiamo bisogno di Te).
E così sia con Maria.
 
[16/54]   27 novembre 1986
Se l’uomo gioca da piccolo, diventerà serio e maturo da grande, ma se è costretto da piccolo entro limiti fasulli ma imposti da chi non ha mai giocato, giocherà da grande e farà cose fasulle.
Non mostrare il negativo al bambino, ma solo il positivo.
 
[16/55]   2 aprile 1987
Sentire, sapere, salare. Sitio: questo è il contrario dei primi sentimenti.
La morte è sete di vita. La Vita è: sentire, sapere, salare ogni realtà umana per togliere la sete.
E l’uomo vivo Mi sente, Mi sa (conosce), è sale della terra, cioè Mi porta agli altri assetati, insipidi, insipienti, insensibili alla Verità. «E la Verità vi farà liberi» e felici (Gv 8,32); appagata è la vostra sete.
Così sia per Maria.
... E’ lo Spirito che conta, il corpo non serve a nulla, è solo tramite per un passaggio cosciente da vita a Vita.
Non esaltate il corpo, non esaltate la mente, ma servitevene per raggiungere lo Spirito Santo che è in voi e fuori di voi. «IO sono la Via, la Verità, la Vita» (Gv 14,6), cercateMi e Mi troverete.
 
[16/56]   17 settembre 1987  -  ore 10
«Non di solo pane vive l’uomo» (Mt 4,4). Ogni suo lavoro sia orientato verso l’Alto.
Se l’uomo si ingolfa nel lavoro e negli interessi terreni, sia pure intellettuali, rischia di essere troppo distratto dagli interessi divini che sono:
Amore (per Dio e per il prossimo sofferente, o ignaro delle Verità-essenziali);
Sapienza (conoscenza delle Verità essenziali);  
Giustizia (portare il prossimo sulla strada maestra: Gesù = Via, Verità, Vita); perché tutti siano uno nell’Uno.
Così sia per Maria.
 
[16/57]   16 novembre 1987
Protagonismo, male del secolo. Tutti vogliono essere, oggi, protagonisti per attirare l’attenzione su di sé.
Le luci della ribalta attirano. Si desidera essere messi sul giornale, essere conosciuti, apparire attraverso i mass-media, come personaggi di spicco. Anche il delinquente messo sui giornali, si sente grande, importante, chiacchierato, è qualcuno di cui la gente parla (narcisismo).
Prima il collettivismo: far parte di una massa attiva, agitata, spesso urlante (scioperi, assemblee, comunità nuove per movimenti nuovi), ora il protagonismo. Ognuno tende al divismo. Dal patriarcalismo al divismo attraverso il collettivismo. Ma tutti questi stati di essere sono “ismi”, negativi se tendenti ad assolutizzare ed esasperare la situazione della persona. Siate semplici, umili, attivi ma senza divismi, uniti con amore, armonia, desiderosi e tendenti al bene comune dove ognuno porta la sua parte di forza positiva, perché tutti siano uno nel bene comune.
Così sia per Maria.
Il protagonismo è bisogno di gloria, ma male intesa e male cercata, male realizzata.
La vera gloria viene dall’Assoluto, Re della gloria. «Padre glorifica Tuo Figlio» (Gv 12,20-36; Gv 17,1).
Il protagonismo è satanico (egocentrismo, superbia intellettuale, esaltazione della persona).
... Anche nella materia (corpo) è evidente il protagonismo di una cellula che invasa dal virus (cancerogeno) si impone e prolifica in negativo distruggendo, dopo averle invase, altre cellule. Non più l’armonia nel corpo, ma la sopraffazione di una forza (negativa) sulle forze positive equilibranti l’organismo. E la cellula protagonista porta la morte al corpo. Protagonismo negativo distruttore dell’unità.
Siate protagonisti dell’amore e servirete e porterete l’unità.
 
[16/58]   21 novembre 1987
(Dio mio, io credo che Tu sei il mio Padre,
io credo che Tu sei il mio Salvatore,
io credo che Tu sei la mia Luce, il mio Tutto,
io credo che tutto esiste perché Tu, l’Esistente eterno, l’hai fatto esistere.
Io credo che Tu sei e io sono per Te e tutti siamo per Te.
Fa’ che tutti Ti riconoscano come Dio, Luce che tutti illumini e riaccogli in Te alla fine del pellegrinaggio terreno.
Fa’ che tutti siano uno, coscienti di Te Uno, Infinito).
Così sia per Maria.
 
[16/59]   25 gennaio 1988
Se il lavoro va a scapito dell’amore e della pace familiare, non può essere benedetto dal Signore.
 
[16/60]   30 gennaio 1988  -  ore 8
Come gli animali selvatici emettono odori particolari che distinguono un gruppo da un altro gruppo dotato di ormoni secernenti sostanze odorose diverse da quelle di un altro clan, (dovute ad una maggior concentrazione di tali sostanze che sono invece più diluite e quindi meno sensibili a livello olfattivo, in altri animali), così nella specie umana.
La concentrazione di energie specifiche è diversa da uomo a uomo e da famiglia a famiglia.
La pecora nera di una famiglia è la persona che non ha la stessa concentrazione di energie specifiche di cui è dotata la sua famiglia, perciò ha tendenze ( = odori negli animali) diverse da quelle di quel determinato clan a cui appartiene per nascita. Se nella famiglia o clan dotato di una specifica concentrazione di energie (positive) si sa accettare la persona dotata di energie diverse (negative o miste), si riuscirà ad ottenere un equilibrio di energie che possono portare un arricchimento a tutta la famiglia. Energie diverse fanno persone diverse e persone diverse fanno un clan più ricco perché dotato di apporti diversi spesso geniali (in confronto agli apporti unilaterali di tutti i componenti il clan omologo). Unite le varie energie, accettate l’apporto di energie diverse e otterrete varietà di persone ricche, estrose, geniali e non condizionate da una unica tendenza limitata e limitante.
Il prato è bello se è variopinto con colori, profumi diversi. La varietà è più ricca dell’uniformità. Non scontri fra diversi, ma incontri di energie diverse tendenti, alla fine, all’unità come completezza di doni diversi.
Immagini diverse di un unico “Prototipo”. Alla fine i diversi prototipi (archetipi) componenti famiglie diverse, si riuniranno e faranno l’uomo completo in sé stesso, immagine completa dell’ “Uomo” perfetto.
«Che tutti siano uno» (Gv 17,21-22), «siate perfetti come il Padre» (Mt 5,48).
Così sia per Maria.
... Come nel computer dotato già di vari programmi, se immetti una nuova memoria questa, a contatto con quelle già preesistenti nel computer, elabora movimenti tali da portare poi una sintesi di tutte le memorie precedentemente immesse, e dà una risposta nuova, perché arricchita di un nuovo elemento (memoria), così nella mente dell’uomo che assimila nuove conoscenze e le elabora con i dati già recepiti (memorie genetiche, culturali, ambientali, ecc.). La nuova risposta, o scoperta, è frutto della elaborazione mentale di tutti i dati esistenti in quella mente. Dall’inconscio al conscio, dalla verità sconosciuta (a livello mentale, ma preesistente nell’inconscio), alla verità conosciuta chiaramente. «La Verità vi farà liberi» (Gv 8,32).
 
[16/61]   3 settembre 1988
La Mia nascita continua, la Mia salita al Calvario continua, la Mia crocifissione continua, la Mia Risurrezione continua, la Mia Ascensione continua in ogni uomo sapiens che apre gli occhi alla luce della vita eterna.
In ogni Mia creatura pensante e volente Io ripeto la Mia vita temporale. Sta alla libera volontà dell’uomo seguirMi dalla nascita all’ascensione, d’un balzo, o soffermarsi negli interessi terreni fino alla morte. Poi la risurrezione e l’ascensione nella Vita oltre la vita. Questi sono i vignaiuoli dell’ultima ora. Il premio sarà uguale per tutti, alla fine, ma gli ultimi bighelloneranno nelle piazze inutilmente, e questa è la loro autocondanna per non aver cercato prima il Datore di lavoro che, a ogni ora, cerca l’operaio disposto a lavorare nella vigna.
Siate solleciti nel cercare il Datore di lavoro e tale lavoro vi riempirà di gioia perché darà senso alla vostra giornata terrena, togliendovi la noia del vivere inutilmente.
Così sia per Maria.
(Ma la gente si stufa a pensare solo a Te!).
Pensare a Me vuol dire non pensare solo a sé stessi, ma ai fratelli che vivono nell’indigenza.
Questo è il lavoro che dà senso e gioia alla vostra vita terrena.
«Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39). Solo così amerai il Signore Dio tuo. (Con-patire = amare).
 
[16/62]   26 febbraio 1989  -  ore 4
Dal mondo del trascendente la creatura entra con l’intelletto, la volontà, la libertà, nel mondo reale, temporale. Le cose pensate, volute liberamente, diventano atto.
Il pensiero si concretizza e si attualizza in azioni compiute nella storia. Così avviene il passaggio dal mondo delle idee, astratte, al mondo dei fatti concreti, tangibili, che lasciano traccia nella storia dei popoli e dell’uomo.
Questo il passaggio dell’essere in potenza (in Dio), all’essere in atto (nel tempo), all’essere in divenire (nell’eternità).
Questa è la creazione eterna che parte dall’Essere eterno, libero nella Sua volontà, che sa tutto in un eterno presente, ma lascia libera la creatura di conoscere e volere la Realtà assoluta, un po’ alla volta.
La conoscenza della creatura è in continuo divenire, prima nel tempo, dove la sua volontà può essere libera, o coartata dal principe di questo mondo, che dal trascendente è entrato nel mondo delle idee dell’uomo nel tempo, per allontanarlo dal Creatore, guardando e volendo solo sé stesso e le attrattive limitate a sé stesso e conseguibili nel tempo.
Il bene egoistico è il presente della persona che guarda solo a sé stessa e finisce con la morte e poi la solitudine e il pianto saranno suo retaggio.
Il bene comune è il presente e il divenire della persona che vive come immagine del Creatore, è sempre presente a sé stessa e a tutto ciò che da Lui proviene, e agisce nel presente perché tutti siano, alla fine, uno nell’Uno.
 
[16/63]   26 febbraio 1989  -  ore 9
Rispetta, se vuoi essere rispettato.
Ama, se vuoi essere amato.
Aiuta, se vuoi essere aiutato.
Compatisci, se vuoi essere compatito.
Perdona se vuoi essere perdonato.
Così sia per Maria.
 
[16/64]   23 febbraio 1990
La vita dell’uomo è come un mulino a vento.
Il mulino c’è, il vento c’è e soffia ora dal nord, ora dal sud, in senso opposto. E la ruota del vostro mulino è spinta e gira conforme si lascia sopraffare dal vento del nord fresco e pulito, o dal vento del sud caldo e sabbioso, perché trasporta la sabbia del deserto (mondo).
Le passioni umane sono spinte dal vento del sud che parte dalle depressioni del deserto, ne solleva in alto la polvere e la trasporta lontano e la deposita dove incontra un ostacolo fermo. Ma se tale ostacolo viene rimosso, la sabbia depositata scivola via ed è ripresa dal volo del vento del sud che la riporta lontana dove altri ostacoli la trattengono.
Il vento del nord pure soffia fortemente e spazza via la polvere depositata sull’ostacolo fermo perché appesantito dalla sabbia depositata. Tolta la sabbia dalla ruota del mulino questo ricomincia a girare in senso opposto al primo. Non più spinta dal vento del sud, portatore di sabbia che un po’ alla volta appesantisce la ruota fino a fermarla, ma ripulita dal vento del nord riprende a girare lasciandosi spingere dal vento fresco che la tiene continuamente ripulita dalla sabbia - che talvolta tenta ancora di appoggiarsi quando la ruota si lascia prendere dal vento del sud - e gira libera e veloce.
Questa allegoria è per voi uomini della terra, che siete spinti ora dal vento del sud, passioni e interessi terreni che appesantiscono il vostro cammino spesso fermandolo (malattie, fatiche quotidiane, ecc.), ora dal vento del nord che vi alleggerisce dalle scorie delle passioni e degli interessi mondani, e vi fa riprendere il cammino, più leggeri e più freschi.
Il vento del nord è il vento dello Spirito Santo, il vostro Angelo-partner vi aiuta a identificare e a non lasciarvi prendere dal vento del sud, che è il maligno che porta la sabbia = passioni che vi appesantiscono il cammino.
Non combattete invano, contro questo mulino a vento che è la vostra vita quotidiana, non vogliate eliminarla perché trovate troppo pesante tale battaglia fra i due venti inevitabili, ma lasciatevi trasportare e fate girare la ruota del vostro mulino (vita terrena) lasciandovi spingere dal vento del nord fresco e pulito e più leggera sarà la vostra ruota e più facile e piacevole il vostro cammino nel tempo.
Così sia con Maria (vento del nord).
 
[16/65]   11 dicembre 1990
... (non ho voglia, Alberto, di scrivere sul “diritto naturale”, ora, che cosa ne so? Nulla!).
E’ proprio perché non ne sai nulla che te ne parlo perché tu lo trasmetta ai posteri.
Il diritto naturale è insito in ogni uomo sapiens e lo spinge ad agire per un bene personale e per un bene comune. Esiste un “bene” comune a tutti ed è iscritto nel cuore e nella mente di ogni uomo sapiens, questo “bene” è di tutti e per tutti e ogni uomo ha in sé il diritto di viverlo e di goderlo. Questo è il diritto naturale che vige in ogni uomo fin dal concepimento.
Il primo diritto naturale è la vita, l’esistenza che il Creatore dona a ogni uomo, concepito per Sua volontà e per Suo dono, è un diritto che la creatura eredita dal Creatore e che nessun altro uomo può togliere o rovinare, fin dal grembo materno. Il diritto alla vita è accompagnato da altri doni, la salute, l’intelligenza e altri specifici doni e qualità personali. Non rovini o tolga, l’uomo, tali doni all’altro, ma ne aiuti e sviluppi la crescita.
Questo il diritto naturale dato ad ogni creatura e nessuna legge umana, nessun ordinamento, nessun interesse egoistico lo può amputare e tanto meno sopprimere.
A chi si arrogherà questo diritto di rovinare, o sopprimere tali diritti naturali sarà tolto ogni suo diritto a crescere nel bene comune e sarà isolato, e sarà nella Geènna solitario, triste e muto per tanto tempo quanto ne avrà usato sulla terra per prevaricare sugli altri. A chi ha sarà dato (cfr. Mc 4,25), ma a chi toglie ciò che il diritto naturale ha elargito ad altri sarà tolto ogni suo diritto al bene, al bello, al buono. Alberto.
Così è e sarà.  
 
[16/66]   30 maggio 1991
La violenza è “vis”; forza fisica nell’animale, forza psico-fisica nell’uomo intelligente, forza psico-fisica-spirituale nell’uomo spirituale.
·         L’animale sfoga la sua violenza aggredendo e spesso demolendo l’avversario.
·         L’uomo intelligente sfoga la sua violenza in due modi: uno positivo con azioni atte a un bene comune sociale o intellettuale, l’altro negativo con azioni violente contro l’avversario sul quale, il violento, scarica la sua aggressività offendendo o anche demolendo fisicamente o verbalmente l’avversario.
·         L’uomo spirituale sfoga la sua violenza con azioni positive, atte al bene comune, e cariche di amore, sacrificio, capacità di inventare e realizzare cose straordinarie e sublimi.
La violenza non va repressa, ma controllata e incanalata, attualizzata sempre e solamente per il bene comune.
Così sia con Maria.
Se reprimi forzatamente i tuoi impulsi violenti, prima o poi ne resti schiacciato, o esplodi in modo incontrollato. Se lasci esplodere la tua violenza in modo istintivo, diventerai sempre più un violento animale.
Se controlli e usi la tua violenza per un bene, aiuterai la società a crescere in positivo.  
 
[16/67]   1 maggio 1993 -  ore 13,30
(Signore sono sola!...).
No! Il Signore ti è vicino, io ti sono vicino, Angeli e Santi ti sono vicini. Cosa vuoi di più?
(Sì, credo, ma qui non ho nessuno per dialogare!).
Dialoga con me (Alberto) e io ti risponderò.
(Ma non vedi il mondo oggi, che schifo! Tutti sono violenti, presuntuosi, vogliono primeggiare e si impongono sui piccoli, sugli sprovveduti, con le armi, con la parola, con il potere occulto e palese; non si capisce più chi ha ragione o chi ha torto perché tutti questi “primati” dicono di aver ragione!).
Ecco la logica umana! Te ne stai accorgendo sempre più. Anche chi si fa grande con parole colte, o si mostra tale, è pure limitato, anzi più limitato di tanti altri che vivono senza imporre quell’unica cultura a cui costui si dedica, ma per il resto è ignorante e insipiente!
Non con le armi, non con la cultura specializzata, non con la violenza verbale, o con una falsa umiltà che nasconde nell’intimo il lupo rapace rivestito da agnello, non con la giustizia umana, cosiddetta, che uccide o emargina chi non è ossequiente al suo volere e alle sue leggi, si porterà la pace e l’equilibrio nel mondo, ma solo con la Forza che viene dall’Alto, creduta, ricercata, implorata, ascoltata e realizzata poi nella vita di tale credente e amante la Verità, potrete realizzare una vera Giustizia che diventa misericordia per tutti. Solo così il mondo cambierà, e il lupo riposerà con l’agnello, e tutti saranno finalmente uno nell’Uno.
Vivi in pace, canta e trasmetti ciò che odi. Ti sono vicino con tanto amore. Alberto.
(... E Bose? Serve a migliorare il mondo?).
Sì, certamente, purché mantenga la carica, la semplicità, l’umiltà delle origini!
(Grazie Alberto, stammi vicino e aiuta i tuoi figli a camminare verso l’Alto).
Così sia per Maria.
 
[16/68]   15 dicembre 1993
... La fede nel Creatore deve guidare le tue azioni (morale?), e le tue azioni devono incidere nella società (politica?). Non confondete: fede, morale e politica, ma la morale e la politica siano frutti di una fede illuminata dalla Verità dell’Amore e costruttrice di giustizia fra i popoli.
Così sia.
 
[16/69]   20 gennaio 1994  -  ore 8,30
«Date a Cesare quello che è di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio» (Lc 20,25).
Dare a Cesare indica il “fare” quotidiano dell’uomo immerso nelle cose terrene, negli interessi storici temporali. La politica è “fare” ciò che serve al bene comune: leggi, decreti, interventi umani per migliorare la società e portarla verso un accordo comune a tutte le genti. Non l’uno contro l’altro armato, ma l’uno con l’altro, per l’altro! Chi ha dia a chi non ha (cfr. Lc 3,11).
Dare a Dio indica l’ “essere” profondo dell’uomo creato a “immagine” di Dio. La sua intelligenza, libertà, volontà, doti divinizzanti, lo spingono ad essere “immagine dell’Uomo perfetto” (Cristo) imitando la Sua vita realizzata nel tempo sempre tesa a fare la volontà del Padre. Volontà di amore, volontà di perdono, di aiuto, di sostegno, di illuminazione per far conoscere lo “scopo” della vita terrena derivante dal Padre e sostenuta dal Suo Spirito che illumina la via per un ritorno cosciente alla Casa d’origine. Questo è l’ “essere” dell’uomo sulla terra. Cesare indica il “fare” dell’uomo, Dio indica l’ “essere” dell’uomo.
Politica è il “fare” il bene comune; religione è “essere uniti” per un cammino comune.
Morale, giustizia, scienza servono a realizzare, nel tempo, ciò che la Sapienza (Spirito Santo) urge nel profondo dell’uomo perché tutti siano alla fine “uno nell’Uno”.
Così sia con Maria.
 
[16/70]   20 gennaio 1994  -  ore 11
L’evoluzione dell’uomo è: dal “fare” al “dire”, dal “dire” all’ “essere”.
·         “Fare” è dell’uomo animale,
·         “dire” è dell’uomo sapiens (intelligente),
·         “essere” è dell’ “Homo Sapiens” (sapiente).
Così è.
Cristo è l’ “Homo Sapiens” per eccellenza.
 
[16/71]   27 gennaio 1994  -  ore 7  -  in vista delle votazioni politiche, Patto Segni.
(Segni?). Sì, un’entrata giusta in una alleanza ingiusta, per raddrizzare il cammino e raggiustarne il tiro.
Tanto la destra, quanto la sinistra si allontanano dal centro. L’equilibrio sta nel centro sostenuto (al centro) dalla destra e dalla sinistra.
L’unione fa la forza, non la lotta per il predominio!
L’opposizione serve a raddrizzare il tiro verso il centro. Il Centro sono Io.
Tutti convergono verso il Centro e si farà un solo ovile sotto un solo Pastore. E il lupo riposerà con l’agnello.
Così sia.
 
[16/72]   20 luglio 1995  -  ore 13,30
(Signore, pregarTi perché Tu fermi la guerra? Ma Tu non la fai la guerra, ma sono gli uomini che vendono le armi e poi parlano di pace! Tu hai detto: «Non sono venuto a portare la pace, ma la guerra» - Mt 10,34 -, ma la Tua guerra è fra quelli che non Ti credono e combattono quelli che credono. Non ci sono armi, ma solo l’egoismo e l’ateismo sono le armi puntate su quelli che Ti credono e Ti pregano).
Io non sono nel vento, non sono nella guerra, non intervengo per salvare gli innocenti distrutti dalla brutalità dell’uomo succube del maligno, fomentatore di lotte e divisioni.
Io intervengo per salvare tutti alla fine, ma ognuno Mi deve riconoscere come il Signore che ama gli innocenti.
Io intervengo nell’intimo dell’uomo malato, abbruttito dal maligno e un giorno, non lontano, Mi riconosceranno come il Salvatore dei popoli dispersi dall’uomo impazzito. Alla fine tutti si convinceranno che solo l’Amore salva, non la forza, le armi o le guerre, opere dell’uomo malvagio tradito dal seduttore falso e ingannatore.
Pregate lo Spirito perché illumini le coscienze dei “duri” illusi dal potere di Satana e faccia sentire in loro l’umanità che ora è sottomessa alla bestialità. L’uomo animale impera ancora oggi.
La Chiesa non si mostri portatrice di pace, quando spesso ha alimentato le varie guerre religiose, fratricide! Parole inutili. La Chiesa vada al fronte e faccia sentire l’amore per il nemico povero e debole e incapace di credere al Salvatore del mondo.
Il Mio intervento è ora nel profondo dell’uomo incredulo. La salvezza visibile è alla fine dei tempi di Satana.
Così è.
 
[16/73]   31 agosto 1995
(Signore, perché non Ti fai sentire?).
La Chiesa del Mio tempo Mi ha crocifisso, la Chiesa di oggi non crede al Mio Spirito che parla nel cuore e nella mente dei piccoli credenti e amanti il Dio vivente.
L’uomo impera, si fa dio e si impone sui poveri, sui piccoli. Ma ogni idolo finisce per cadere ed è sopraffatto da altri nuovi poteri caduchi. La grande statua, sognata dal Nabucodònosor è caduta - perché schiacciata dalla pietra scesa dall’Alto «non per mano d’uomo» - ne è il simbolo (cfr. Dn 2,1-49). Tempo verrà, e Io te lo dico, in cui i potenti terreni finiranno a uno a uno schiacciati da altri nuovi potenti fasulli. Solo la grande Pietra (Cristo = pietra = testata d’angolo), roccia indelebile, rimarrà salda nei secoli futuri. E il Dio vivente sarà riconosciuto come Creatore e Origine di ogni creatura che ricercherà il Padre, dopo aver mangiato le ghiande mondane offertele dal maligno.
E il Mio Nome (Gesù) sarà santificato per sempre.
Così è e sarà in eterno.
 
[16/74]   15 maggio 1997  -  ore 11  
Non si potrà sperare nell’unità dei popoli - sia pure diversificati nelle varie razze, nazioni, lingue, culture, ecc. - finché, nella mente dei cristiani non si rifarà l’unità di Dio, non più diviso in tre persone specifiche, ma Uno in Sé stesso anche se diversificato con infiniti aspetti, visibili e sensibili all’uomo nei vari tempi, luoghi, situazioni storiche, culturali e terrene.
Come Dio è Uno per tutti e Uno per ogni uomo, è presente per ogni individuo secondo le sue necessità specifiche e secondo le sue capacità intellettive, così ogni comunità di popolo dovrà compartecipare alla unione di tutti i popoli, per un bene comune a tutti.
Chi ha deve dare a chi non ha (cfr. Lc 3,11). Il bene è di tutti, bisogna distribuirlo in modo equo per ogni popolo.
Così sia per Maria.
 
[16/75]   19 aprile 1998   -   ore 8
«Ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in Cielo» (Mt 18,18). Così ho detto.
Un giudice terreno può sbagliare nel suo verdetto fatto su una persona estranea a lui, di cui conosce i “fatti” solo per sentito dire, ma non è stato testimone oculare del fatto incriminante tale persona.
Talvolta il giudice può condannare un innocente, o può assolvere un vero colpevole perché non è stato direttamente coinvolto nel fatto incriminante (cfr. Mt 12,7). Questa è la giustizia umana (e spesso quella ecclesiastica!).
Solamente colui che è stato direttamente e personalmente offeso, può assolvere, cioè perdonare l’offensore, e tale offesa personale non sussisterà più perché slegata, sciolta, annullata, perdonata dallo stesso offeso che libera così l’offensore dalla pena (debito da pagare) che lo teneva legato a sé stesso in negativo.
State attenti voi giudici terreni (confessori) che pretendete di assolvere o condannare una persona estranea (a voi) solo per il suo “sentito dire” che può essere vero o anche falso, o può essere frainteso da voi, giudici terreni, che seguite schemi fissi per valutare, dall’esterno, ciò che voi stessi non potete vedere nell’intimo di tale persona!
La giustizia umana è superficiale e limitata da leggi umane burocratiche e generalizzate, ma spesso non personalizzate.  
La giustizia divina vede nell’intimo della coscienza di ogni persona, perciò il Suo verdetto è sicuro.
Nella Geènna ogni persona sarà illuminata dal “Fuoco eterno” (Luce divina) che farà riconoscere chiaramente, ad ogni singola persona, le proprie colpe (debiti da pagare). E’ questa la pena che purifica il peccatore e scioglie, dolorosamente, i nodi che lo avevano legato al maligno durante il suo tempo terreno.
Il “Fuoco eterno” illumina, riscalda e brucia le scorie del peccatore pentito, ravveduto e purificato, come l’oro nel crogiolo, dal Padre che lo accoglie alla fine nei granai eterni (cfr. Mt 13,24-30; Mt 13,36-43).
E’ questa la giustizia divina che diventa misericordia alla fine.
E’ questa la risurrezione della carne ( = persona).
                                                                           Così è.
 
[16/76]   17 maggio 1999  -  ore 8  
Il tuo compito ora è occuparti del “bene comune”.
Il bene comune non riguarda solo il bene specifico e politico di qualche singola “polis”, ma comprende il bene di tutte le “polis” del mondo. Chi ha, deve dare a chi non ha (cfr. Lc 3,11). Solo così vi sarà un equilibrio nel mondo.
Così sia.
 
[16/77]   26 novembre 1999  
Solamente la convivenza pacifica di tutte le ideologie: politiche, religiose, umanitarie e sociali, potrà portare la pace nel mondo. E tale convivenza dovrà essere basata, sulla libertà di ogni uomo che pensa e agisce per il “bene comune” e non per un personale egoistico interesse.
Se ciò avverrà nelle nazioni, negli stati, nelle famiglie e in ogni comunità di persone che convivono una vicina all’altra, solo così si reggerà la pace. La libertà e la collaborazione per un bene comune di ogni comunità, la volontà di aiutare il “vicino”, il prossimo più debole e più bisognoso di aiuto (materiale, morale, intellettuale e culturale), tale libertà e collaborazione - chi ha dia a chi non ha (cfr. Lc 3,11) - salverà il mondo e lo farà crescere con amore e disponibilità verso l’Amore eterno.
Così sia per Maria.
Libertà, amore, aiuto reciproco sono la base per la convivenza pacifica.
Così è.
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