17. L’amore al prossimo - LauraMaschi

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17. L’amore al prossimo

Cap. 17
L’amore al prossimo.
 
[17/1]   4 aprile 1968  -  ore 14,30     
(Quali penitenze dobbiamo fare, Signore?).
Amarvi, anche fra nemici, sopportarvi per amore Mio, aiutarvi vicendevolmente, pregare di più e meglio, unirvi a pregare e cantare insieme, così vi sentirete uniti, un cuor solo e un’anima sola, tutti tesi verso di Me che vi voglio bene, e voi non ve ne accorgete.
Sei stanca?
(Sì, Signore, ma Ti ascolto perché Ti voglio bene anche se sono stanca. Non mi hai detto quasi niente di concreto, Signore, spiegati chiaro).
Domani, torna a letto.
(Grazie Gesù).
 
[17/2]   19 aprile 1968  -  ore 2,30  
Sappiano gli uomini che solo amando arrivano alla felicità.
Al giudizio finale Io li giudicherò sull’amore. Quanto e come hanno amato Me e come hanno amato il prossimo; se l’avranno amato per Me, sacrificandosi, saranno salvi.
 
[17/3]   28 aprile 1968  -  ore 15    
Dì a Don Olgiati che sono contento di lui perché ha rinforzato la sua fede. L’interesse che ha per te è adesione a Me, questo è l’amore delle creature al Creatore.
Io amo te, tu ami Me e Mi porti agli altri che, amando te amano Me. Questo è il circuito dell’amore, dal Padre al Figlio, dal Figlio per mezzo dello Spirito Santo alle creature che, per opera dello Spirito, arrivano a Me e quindi al Padre. E le creature si devono amare fra di loro per opera Mia e attraverso Me arrivare al Padre tramite lo Spirito Santo. Questo è l’amore puro, l’amore giusto che salva.
(Dio mio, ma c’è troppa gente che non Ti conosce, non Ti ama, non si interessa di Te, e questo è terribilmente triste).
Voi dovete farMi conoscere ed amare, attraverso le vostre opere conosceranno che siete mossi da Me e Mi ameranno e loderanno il Padre. Ci vuole tempo, pazienza e costanza.
Non stancarti e continua a credere e a obbedire docilmente e sarai contenta.
(Sì Signore, grazie mio Dio).
 
[17/4]   9 maggio 1968  -  ore 6,40    
La Mia Parola è una, è sempre quella, niente di nuovo ho da dire. Tutto quello che il Padre Mi ha rivelato Io l’ho rivelato a voi, il Mio Vangelo parla chiaro, siete voi che non lo volete capire. L’avete dimenticato perché volete fare le novità, le rivoluzioni. Io sono venuto sulla terra per fare la rivoluzione, ma quella dell’amore.
Ho detto: «Beati i pacifici» (Mt 5,9). Non con le armi, ammazzando un prossimo per amore, cosiddetto, di un altro prossimo, si fa la rivoluzione, ma con l’amore per tutto il prossimo. Prossimo deve essere ogni uomo, ricco o povero, buono o cattivo, non tocca a voi giudicare o condannare.
Amatevi, dovete essere tutti fratelli e aiutarvi a raggiungere insieme la Verità, la giustizia.
Questo è l’amore, questa è la rivoluzione che voglio Io.
 
[17/5]   18 giugno 1968  -  ore 1  
(Signore, forse non ero più abituata perciò ho fatto tanta fatica ad alzarmi. Ma Tu mi hai chiamata. Ti ringrazio, Signore, di aver pensato ancora a me).
“Ti voglio bene”, te l’ho detto la prima volta che ti ho parlato, anni fa, lo ricordi?
(Sì, Signore, e non sapevo bene se eri Tu.)
Quanto cammino hai fatto da allora.
(Ma non sono ancora buona come dovrei, Tu sei infinitamente buono con me e io non altrettanto con Te).
Devi sforzarti di esserlo, perché chi ama veramente deve essere tanto buono con Me e con il prossimo.  
Non devi accanirti con Don Nunzio, è povero, e i poveri si devono amare ed aiutare senza offenderli, con delicatezza, comprensione, amore. Io te lo affido, prega per lui, questo è l’aiuto che gli devi dare, solo questo, al resto penso Io.
(Sì Signore, e il Tuo messaggio lo devo dare? Signore parla Tu solo, non permettere intrusioni. San Michele liberami dal maligno. Dio, tu esisti e sei il più forte. Io credo in Te e Ti voglio sentire).
Che cosa ti ho detto prima? Ama e fa ciò che vuoi.
(Ma sono i protestanti che dicono così).
Chi ama veramente vorrà fare solamente ciò che vuole l’amato.
(Allora me lo dirai al momento opportuno ciò che vuoi).
Le circostanze ti insegneranno ciò che Io voglio. Ti indicherò volta per volta ciò che devi fare. Stai attenta alle circostanze che ti capitano, quelle sono i Miei segni. Cerca di capirli.
Questa è la tensione cristiana, l’attenzione per ogni cosa perché tutto è segnato, tutto ha un perché, basta saperlo cogliere e saperlo interpretare alla luce del Vangelo. Là c’è la via, la verità, la vita. Tutto è segnato e spiegato.
(Come andrà la giornata dei professori?).
Prega e fa pregare. Il demonio si accanirà ma voi lo vincerete. Sarà l’inizio di un nuovo cammino. Pochi ma buoni. Porterete avanti il Mio discorso, la Mia volontà.
Io sono con voi, non temete, vi benedico. Sii buona e va in pace.
(Grazie mio Dio, Ti amo tanto, aiutami).
 
[17/6]   10 dicembre 1968   
Chi ama Me ama tutto il prossimo, cominciando da chi è stato inviato da Me per predicare il Mio Vangelo.
Non alcuni sì, altri no. Tutti i poveri e ricchi, sacerdoti e laici, buoni e cattivi, tutti sono prossimo e tutti devono essere amati, accettati, compatiti, senza fare discriminazioni. Questo è il vero amore.
Chi fa discriminazioni non viene da Dio, non ama Dio perché non ama tutto il prossimo.
Attenti ai falsi profeti, ai falsi Cristi, ai falsi teologi, queste sono oggi le persone più pericolose e quelle da cui stare alla larga. Guardate i loro frutti, aprite gli occhi, pregate lo Spirito vi illumini se lo chiedete e lo amate.
 
[17/7]   29 gennaio 1969  -  ore 8  
“La Chiesa dei poveri” non è la Mia Chiesa.
La Mia Chiesa è di tutti: poveri e ricchi, bianchi e neri e gialli, non c’è distinzione di razza e di censo, tutti possono ugualmente appartenere alla Mia Chiesa purché ne vivano lo Spirito, uguale in tutti.
L’amore per il Dio unico, Padre di tutti, che governa, dirige, ama, consiglia, detta dentro nella coscienza di ognuno ciò che deve fare o non deve fare.
Chi ha l’udito aperto, pronto a ricevere i dettami della coscienza e li mette in pratica, colui sarà salvo. Ma chi vuol dirigere sé stesso conforme i propri interessi, gusti, soddisfazioni, rivendicazioni, colui non è da Dio, non segue la pura coscienza.
La “Chiesa dei poveri” è una setta che parte da presupposti giusti: l’amore del prossimo povero e sofferente, ma se ne serve per sfogare i propri interessi, rivendicare ciò di cui è stato privato, inserirsi nella società con violenza, con forza. Dio ama il povero e il ricco povero nello spirito. Guai ai poveri ricchi nello spirito, questa è in parte la cosiddetta Chiesa dei poveri. Tutti sono Miei figli purché si amino fra loro a qualunque categoria appartengano, si aiutino dando a chi non ha materialmente e moralmente.
Il povero, il sofferente può dare molto più al ricco che può essere più sofferente moralmente.
Guardate nell’intimo, lì si vede la vera ricchezza e la vera povertà. E’ quella che si deve sfruttare o aiutare.
La legge di compensazione è questa. Dare dove non c’è, prendere dove c’è.
Tutto messo su un piano spirituale, allora il vostro occhio vede giusto, il vostro orecchio ode bene, la vostra lingua parla con amore e verità.
Guardate nell’intimo delle persone, accettatele tutte senza esclusione, aiutatevi gli uni gli altri, senza esclusioni.
Questa deve essere la Chiesa universale: amore, aiuto reciproco, comprensione e tutto per amore del Padre comune.
 
[17/8]   4 aprile 1969  -  ore 4  -  Venerdì Santo.    
Oggi ricordi la Mia Passione e morte. Capisci perché sono morto? Capisci cos’è la salvezza dell’uomo?
Tutto ciò che è stato scritto nell’Antico Testamento, tutte le profezie della Mia Passione avevano uno scopo ben preciso: la salvezza dell’uomo. Quando ho dettato la profezia e tutto ciò che è stato scritto anticamente aveva lo scopo di insegnare anche a voi uomini d’oggi e di domani, la via da seguire.
La croce è la via da seguire.
(Ma la croce non è una via).
E’ un mezzo per arrivare alla conquista della felicità eterna. Non la spada, il mitra, la violenza usata per soccorrere il povero; questo è sulla strada giusta se sa usare della sua povertà come mezzo per raggiungere la felicità non temporale ma eterna. Sbagliano quelli che credono, dando il benessere, di fare la volontà del Padre.
L’aiuto al povero è doveroso ma se è dato con amore, per amore di Dio, non in odio ad un altro prossimo cosiddetto capitalista. Io sono la giustizia, non voi piccoli uomini. L’amore non prende la spada, l’amore non grida vendetta e non porta violenza. Non si deve sopraffare il ricco per amore del povero.
Lavorare per una equa distribuzione delle ricchezze questo è giusto, ma non con la violenza. «Chi di spada ferisce, di spada perisce» (Mt 26,52), così ho detto a chi voleva difenderMi con la violenza.
Amore, perdono, aiuto reciproco, comprensione, è più povero il ricco di denari che non l’indigente.
Non sobillate i poveri contro i ricchi, fate perdere loro ogni merito.
Torres e compagni hanno capito a metà il comandamento dell’amore, partono solo dalla seconda parte.
Il primo comandamento è: «ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze e ama il prossimo tuo per amore di Lui» (cfr. Lc 10,27; Lv 19,18; Dt 6,5).
Allora ti accorgerai che il tuo prossimo non è solo il povero di soldi, ma il povero di amore. E’ questo il prossimo che ha più bisogno di soccorso, di aiuto spirituale, di consiglio, di carità intesa nel vero senso della parola.
Amen.
 
[17/9]   3 agosto 1969  -  alba  -  Bormio.   
(... Mi sento tanto lontana da Te, perché? Io Ti voglio bene...).
Non con la parola si ama, ma con i fatti.
Ama il prossimo tuo, il più vicino a te, sacrificati per i tuoi, accettali come sono, umiliati, assoggettati a loro e troverai Me. L’unione dei cristiani deve realizzarsi prima nelle vostre famiglie, poi con il prossimo più vicino, poi con tutti gli altri. «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39; Lv 19,18) e realizzerai il vero amore.
Fa attenzione ai desideri dei tuoi vicini ai bisogni loro e soddisfa a questo e così realizzerai il vero amore e Mi sentirai più vicino a te.
Amen.

[17/10]
  6 ottobre 1969   
(Mio Dio, quanta disperazione! Quante distrazioni in questo mondo... Faccio male le cose del mondo e non faccio niente per Te...).
Fa bene le cose quotidiane amando gli altri, pensando a ciò che fa piacere agli altri non pensando o volendo ciò che piace a te, non voler imporre la tua volontà, questa è la strada della santità.
Amare il prossimo per amore del Padre, i fratelli in Dio questi siano oggetto delle tue cure, premure, occupazioni, semplicemente senza rattristarti, con serenità lavora, con amore avvicinati agli altri, né con astio, né con noia, ma con interesse come se le cose, le tristezze, le malattie, i dubbi, le preoccupazioni degli altri fossero tue.
Questo è amore che porta alla santità.
 
[17/11]   28 novembre 1969   
(Ma cosa devo dire oggi a tutte le mamme dei “lupetti?”).
Parla dell’amore, come amano i figli, così devono amare gli altri, tutti sono loro prossimo.
«Ama il prossimo tuo come te stesso...» (Mt 22,39; Lv 19,18).
L’amore per la famiglia deve essere in porzione di un amore dilatato a tutto il prossimo e tale amore deve raggiungere Dio Padre fonte prima e ultima di questo loro amore.
Ama Dio come te stesso, come il prossimo tuo come ami Dio... (cfr. Lc 10,27; Dt 6,5).
Non temere. Io sono con te e ti sostengo.
 
[17/12]   9 dicembre 1970  -  notte.  
Carità = concretizzazione dell’amore.
Chi fa un atto di carità verso il fratello attualizza la parte di amore che è insita nella sua natura umana. Concretizzazione del divino nell’umano.
Atto di amore unito all’amore dell’altro. Amore più amore rincorrentesi per arrivare all’Unità.
 
[17/13]   22 dicembre 1970  
Devi essere come una sorgente limpida e zampillante.
In te devono vedere il Mio volto luminoso, la tua gloria deve aiutare i sofferenti ad alzarsi a guardare verso l’orizzonte, verso... nuovi cieli e nuove terre che saranno eterne per tutti.
Beati i sofferenti, se la loro sofferenza sarà data dalla incomprensione del mondo.
Le cose della terra pesano a chi desidera le cose di Dio, ma Lui sazierà gli assetati.
 
[17/14]   30 dicembre 1970  -  notte.  
Gutta cavat lapidem: così nella vita di ogni uomo la piccola goccia di amore versata a favore del fratello prepara il trono in Paradiso. Solo con l’amore si vince.
Non guerre, non pestilenze né eserciti distruttori possono corrodere la compattezza dell’amore universale. E’ per questo che il mondo sopravvive e cammina verso la gloria.
Tanto male è vinto da altrettanto bene, piccolo, nascosto, silenzioso, ma forte e vincitore sulle forze deleterie.
Non temere, colomba, l’umanità è in cammino verso la gloria anche se questa tarderà ad arrivare perché ostacolata dalle preponderanti forze del maligno.
Pregate e queste saranno sgominate. Più saranno innalzate preghiere e più forti saranno le barriere contro il male. Così l’esercito del bene camminerà verso la vittoria finale decisiva, autentica.
Così sia.
 
[17/15]   17 gennaio 1971   
Così lo Spirito opera le Sue meraviglie per portare gli uomini alla salvezza...
Due corpi, un unico Spirito. Questo il principio più elementare e naturale dell’Unità, scopo finale della vostra vita. Unione fraterna fra due o più uomini unentesi insieme per realizzare atti di amore.
Catena di amore che racchiude in sé la parte più nobile dell’umanità, catena che porta l’umanità terrena alla salvezza eterna. Unione: scopo della vita, amore: realizzazione di tale scopo.
Ogni atto di carità avvicina l’uno all’altro e lo fa entrare nell’ambito dell’amore così uno si salva.
(Anche l’ateo?).
Sarà trascinato dal credente, a cui è legato dall’amore umano, che lo porterà alla fede alla fine.
L’amore salva tutti.
 
[17/16]   24 maggio 1972  -  notte.  
(Lettera a Diogneto. Qual è? Non la conosco, dimmi).
L’uomo è fatto per amare, nel suo corpo molte sono le attività e le possibilità.
C’è chi ama per sesso e chi ama per amore carnale o chi ama per sentimento primordiale o chi ama per spirito autentico. Il credente in Dio esercita questo amore che non è carnale ma puramente spirituale. Se l’uomo ama in spirito non può cadere in peccato perché il peccato è mancanza di amore per l’oggetto Sommo che è la causa prima dell’amore puro.
Cerca quindi di far crescere in te questo amore puro per l’oggetto Sommo dell’amore che anzi è l’Amore per sé stesso. Se poi vuoi tradurre questo tuo amore in opere autentiche, «ama il tuo prossimo come te stesso» e come l’Oggetto Sommo del tuo amore e allora realizzerai te stesso, realizzerai l’Amore e diventerai la sua immagine più autentica. Questo è ciò che l’Amore puro ti insegna ad essere, perché tutti un giorno possano capire quanto è necessario amare il prossimo per amare Dio (cfr. Mt 22,39; Lc 10,27; Lv 19,18; Dt 6,5).
Amen.
 
[17/17]   4 giugno 1974   
Identificati con Me.
(Come Signore?).
Immettiti nell’altro come Io sono in te. Io in tutti, tu in ognuno che avvicini. Comprendilo nelle Mie necessità, tristezze, lacune, desideri e cerca di sollevarlo a Me.
Riempi i vuoti degli altri con il tuo amore che è il Mio Amore. Allora ti avvicinerai all’Unità.
Amen.
 
[17/18]   1 febbraio 1975  -  ore 8
Sia fatta una comunità di anziani: coniugi e persone sole d’ambo i sessi, per vivere insieme nell’amore reciproco e nell’Amore eterno.
Questa sarà l’anticamera del Paradiso, dove tutto si metterà in comune, gioie e dolori.
Comprensione, sopportazione, sacrificio, preghiere, penitenze siano alla base del rapporto fra i singoli...
 
[17/19]   21 aprile 1975  -  Sommacampagna.   
«Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39).
Come vuoi essere giudicata tu, giudica gli altri.
Come vuoi essere amata tu, ama tutti gli altri.
Come vuoi essere considerata tu, considera anche gli altri.
Come vuoi essere aiutata tu, aiuta anche gli altri.
Come vuoi essere accettata tu, accetta anche gli altri.
Come vuoi essere compatita tu, compatisci anche gli altri.
Come vuoi essere ascoltata tu, ascolta anche tutti gli altri.
Come vuoi essere perdonata tu, perdona anche gli altri.
Così sia per Maria.
Comportati con gli altri come se ognuno fosse te e vedi in ognuno la Mia presenza.
(Così sia, Signore).
 
[17/20]   29 luglio 1975  -  ore 18    
(Qual è la Tua volontà?).
Che diventiate amici e vi sosteniate l’un l’altro.
Così sia per Maria.
 
[17/21]   27 agosto 1975  -  in chiesa.  
Io ho detto: «Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4), così Io ti dico: chi mangia Me vive di Me, «chi ascolta la Mia Parola e la mette in pratica» (Lc 6,47) vivrà in eterno con Me. Ma anche chi inconsciamente, senza cioè conoscerMi, agisce con amore e per amore dei fratelli, anche costui vivrà con Me in eterno.
Perciò Io ho detto: «Venite, benedetti, perché avete dato da mangiare, da bere...» (Mt 25,34-40) perché avendo provveduto a chi aveva bisogno, cioè era povero, carente di qualche cosa, avete fatto la Mia volontà, che è volontà di amore. Anche, quindi, l’atto di amore materiale o spirituale serve per entrate nel Regno dei Cieli.
L’atto di amore umano e terreno è la concretizzazione dell’Amore, perciò chi avrà amato sulla terra in modo disinteressato avrà realizzato quella parte di Amore che è insita nella sua natura e che, unita a tutte le altre parti di Amore insite nelle creature di buona volontà, servirà a ricostruire un giorno l’immagine del Dio unico e vivente.
Io Mi rispecchierò in questa Mia immagine realizzata dall’uomo sulla terra e completa alla fine dei secoli.
Perciò Io dico: “Venite benedetti dal Padre Mio perché avete realizzato l’Amore”.
Ma per chi Mi conosce, altre realizzazioni Io voglio.
Il mandato dato agli apostoli «andate e predicate il Vangelo» (Mc 16,15) è il mandato dato a tutti coloro che Mi conoscono, e solo in base alla realizzazione di tale mandato il credente entrerà nel Regno dei Cieli.
Così sia per Maria.
 
[17/22]   15 gennaio 1976  -  in chiesa.   
Così sono i Miei profeti: uomini retti, giusti nel giudizio, amanti della Verità, puri di cuore e di mente, semplici nel parlare e complessi nell’agire. Devono amare e non odiare, lasciarsi prendere totalmente dalla divinità che è in loro e che li spinge a dire e fare ciò che è bene per il prossimo.
Non bene materiale, ma bene spirituale essi devono proporre con semplicità e giustizia.
(Cos’è la giustizia?).
E’ la realizzazione dell’Amore di Dio per l’uomo e dell’uomo per Dio e per il prossimo. Amore è attenzione al soggetto che si vuol amare, attenzione è rinuncia al proprio io per immergersi nell’io dell’altro assumendone tutte le intime necessità, realtà, gioie e dolori, sofferenze e desideri, bisogni e tensioni, per aiutare l’altro a realizzare sé stesso, in senso positivo, ad espandersi per arricchirsi e arricchire gli altri.
Questa è la catena dell’amore: dall’Amore all’amato, dall’amato all’amante, dall’amante al bisognoso di amore, perché anch’egli ritorni all’Amore totale.
Così sia per Maria.
 
[17/23]   6 settembre 1976  -  in chiesa.  
Togli il tuo io, e sentirai il tuo Dio. Dimenticati di te, e avrai presente i fratelli bisognosi di aiuto.
Il tuo Dio è in te se non lo subissi col tuo pensiero.
La tua volontà sia la Mia volontà, e amerai i fratelli per amor Mio.
Dai fratelli a Dio, con Dio fra i fratelli e per i fratelli. Solo così conquisterai il Cielo attraverso la terra.
Così sia per Maria.
 
[17/24]   12 marzo 1977  -  notte.  
Positivo, positivo, positivo.
Guarda le cose positive, mostraMi, ama, sottolinea soprattutto le cose positive.
Ama, ridi, canta, sii allegra e serena sempre. Questo sia il tuo atteggiamento abituale. Se farai così, se sarai così, farai comprendere l’amore, la gloria, la bellezza, la bontà, l’importanza del bene, del bello, del giusto.
La gentilezza sia la tua regola quotidiana, l’amore per il fratello, il povero, l’emarginato, il sofferente. L’attenzione a chi soffre, è solo materialmente o spiritualmente.
Riempi i vuoti, i tiepidi. Riscalda i freddi. Rincuora i timorosi, dà forza ai deboli, riavvicina i timorosi, dà fede ai dubbiosi, raccogli gli erranti, accomuna i dissidenti, calma gli irosi, consola chi piange, chi è solo, chi teme, chi ha paura e sete di giustizia e di amore.
Dà a chi non ha e sii gloriosa e canta sempre.
Così sia per Maria.
Trasmetti la tua certezza nella vita eterna beata a quanti incontri. Trasmetti il tuo Dio a chi non Lo conosce. Dà la speranza nell’Amore eterno a chi non Lo conosce. Vivi di Me e farai vivere. Sii felice sempre.
Così sia per Maria.
 
[17/25]   27 settembre 1977  -  in chiesa.  
L’umano è il presupposto del divino in voi piccoli uomini.
Ogni atto di amore fatto al prossimo è segno dell’amore che è in voi. Guai però se l’umano è fine a sé stesso, sarebbe come un canale d’acqua zampillante che partendo da una sorgente per sfociare nell’oceano immenso, si ferma a metà percorso per imputridire in una fossa dove diventa melma e fango.
L’amore umano deve sfociare nel divino. Dall’umano, prossimo, a Dio Eterno.
Così il ciclo dell’amore.
 
[17/26]   4 novembre 1978  
Non giudicare per non essere giudicata, non condannare per non essere condannata.
Togli prima la trave che è nel tuo occhio è puoi vedere meglio la realtà profonda che muove il fratello ad agire (cfr. Mt 7,5). Condanna il peccato ma non mai il peccatore perché Io solo so la vera sua colpevolezza.
Tante attenuanti ha, di fronte a Me il peccatore e rara è la sua completa colpevolezza. Per sua fortuna, la responsabilità piena e lucida dei suoi atti negativi è data al primo e unico ribelle all’Amore.
L’istigatore lucido e cosciente è Lucifero e costui è già stato totalmente condannato, perché nessuna attenuante esisteva a priori per lui. In piena coscienza e con piena volontà ha rifiutato il Creatore...  
 
[17/27]   4 marzo 1979  -  notte.
Ogni diritto non deve essere disgiunto da un dovere.
Se l’uomo invoca un diritto per sé, deve contemporaneamente sentirsi impegnato ad espletare un dovere verso gli altri. Solo così si potrà avere una società saggia ed equilibrata, dove il diritto non diventa sopruso e dove il dovere non è oppressione dei deboli. Ma la società più perfetta sarà solo quella che impernia tutto il suo fare sulla spinta dell’amore. L’Amore Assoluto spinge l’uomo a vivere l’amore del prossimo.
Se l’uomo sente tale amore per il fratello e tende a realizzarlo anche a costo di un sacrificio, certamente otterrà un bene per il prossimo e tale bene ricadrà alla fine anche su sé stesso.
Il bene comune è il risultato dell’amore. Solo così l’uomo vivrà in pace e costruirà una società non più basata sui diritti e doveri, ma solo sul metro dell’amore.
 
[17/28]   4 aprile 1979
(Signore, sono una frana, non faccio più niente di bene, non so stare con la gente, aiutami Signore, cosa devo fare?).
Tacere, pregare, amare, immedesimarti negli altri, i più sofferenti, e dimenticati di te. Solo così potrai vivere bene.
Così sia per Maria.
 
[17/29]   27 febbraio 1980  -  in chiesa.
Nulla ha importanza sulla terra, Io solo esisto e tu esisti per Me, questo è l’essenziale.
Se tu esisti per Me, tutta la tua vita cosciente deve essere rivolta continuamente a Me per fare la Mia volontà.
La Mia volontà è questa: amaMi soprattutto e sopra tutti e ama il tuo prossimo come te stessa.
Fa all’altro quello che vorresti fosse fatto a te stessa.
PortaMi agli altri senza preoccuparti del risultato che può essere negativo all’inizio, ma positivo alla fine.
Non attendere altro che di fare la Mia volontà.
Così sia per Maria.
 
[17/30]   19 giugno 1981  -  San Cerbone.
«Non di solo pane vive l’uomo ma di tutto ciò che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4).
E Dio è in te, ti circonda, ti ama. Ama il tuo prossimo e a lui portaMi. Io amo ognuno e amo tutti. A ognuno penso e ognuno deve pensare a Me e al suo prossimo-vicino.
Così scorre il circuito dell’amore. Da Me a voi Mie creature, da voi a Me vostro Creatore. Non interrompete questo circuito d’amore con falsità, ma sempre in voi sia sveglio e potente il circuito dell’amore.
Così sia per Maria.
 
[17/31]   29 dicembre 1981
Io sono venuto fra voi, Mie creature, per farMi come voi perché voi diventiate come Me.
 
[17/32]   30 dicembre 1981
Amore vuol dire comprensione anche delle debolezze umane, non condiscendenza.
 
[17/33]   10 ottobre 1982
Quando incontri qualcuno, non buttare sulle sue spalle le tue miserie, ma assumi sulle tue spalle le sue preoccupazioni. Altruismo, non egoismo. Non pensare a te, ma all’altro.
 
[17/34]   25 ottobre 1982
AMARE RAGIONANDO.  RAGIONARE AMANDO.
Così sia per Maria.
 
[17/35]   1 febbraio 1983
Per ora, vivi con gli altri, vivi per gli altri, vivi degli altri e portaMi agli altri. Alla fine sarai tutta per Me.
Così sia per Maria.
 
[17/36]   3 febbraio 1983
La Mia unica Parola è: Amore. Questo è il presupposto della vita, è lo scopo della vita, è l’itinerario della vita, è il mezzo per raggiungere e vivere la vita eterna.
Così sia per Maria.
 
[17/37]   8 aprile 1983
Pensa a Me, pensa agli altri e ti dimenticherai di te e ti libererai del tuo io possessivo.
 
[17/38]   29 marzo 1984  -  in Duomo a Milano.
Io sono il Signore Dio tuo che ti ha fatto esistere.
Per Me sei, per Me devi vivere sulla terra per portarMi agli altri, ai miscredenti, ai derelitti della vita temporale. Insegna il cammino verso l’Alto e la via luminosa. Consola gli afflitti e i diseredati dal maligno, a tutti infondi fiducia nel Dio vivente in eterno.
Il Paradiso attende tutti gli amanti della Vita.
Così sia per Maria.
 
[17/39]   14 febbraio 1985
Mettiti nell’altro, nel tuo prossimo vicino e lo capirai, lo conoscerai, lo amerai, lo aiuterai secondo le sue necessità. Io Mi sono immesso nella Mia creatura fino ad assumerne la natura, condividendone le necessità, i limiti, le sofferenze e ho ridato la vita al Mio prossimo indebolito dal maligno. Fa così anche tu.
Così sia per Maria.
 
[17/40]   23 marzo 1985
DIGNITÀ, RISPETTO, CONTROLLO: sono tre realtà della persona, da evidenziare e insegnare ai bambini perché cresca in loro la percezione del valore dell’uomo. Se il piccolo cresce conoscendo e vivendo queste tre realtà per sé stesso e per il prossimo, eviterà gli squilibri e le aberrazioni che portano l’uomo ignorante a prevaricare sugli altri.
Il valore della persona è immenso, e sacra è la sua vita, perciò va rispettata e sostenuta in ogni momento, in ogni modo e a qualsiasi costo (sacrificio).
Così sia per Maria.
 
[17/41]   14 aprile 1985
Il diritto crea il dovere. E’ il dovere che spinge l’uomo a fare ciò che gli è necessario per vivere.
Il merito non esiste perché ogni uomo è tenuto a fare ciò che fa per sé stesso e per il prossimo.
Giustizia è compiere il proprio dovere riguardo a Dio e riguardo al prossimo.
Riguardo a Dio è giusto dare quello che Gli compete: riconoscimento del Suo Essere Supremo, quindi: adorazione, amore, riconoscenza.
(Se Dio non fosse, io non sarei; tutto mi viene da Lui, io non ho nessun diritto e nessun merito; ho quello che mi è stato dato, in potenza, traduco in atto ciò che ho avuto, faccio quello che devo. Servo inutile - cfr. Lc 17,7-10 -).
Riguardo al prossimo è giusto dare ciò di cui ha bisogno.
(Se io ho in più di un mio prossimo, non è merito mio, ma ho il dovere di aiutare chi ha meno di me. Se ho più capacità nel lavoro, per cui guadagno di più, ho di più: ho più cultura, per cui posso comprendere meglio le realtà, ho il dovere di aiutare chi queste capacità non ha).
Il povero è colui che ha meno, o per doti naturali, o per incapacità di realizzare ciò che è bloccato nel suo inconscio. Chi ha, deve dare a chi non ha (cfr. Lc 3,11), questo è l’equilibrio terreno.
Dio ha, e ha dato Sé stesso per aiutare l’uomo incapace e depauperato dal “superbo”. Siate poveri nello spirito e comprenderete la logica di Dio e la Sua giustizia.
Così sia per Maria.
 
[17/42]   8 giugno 1985
Subisci la violenza negativa e vinci con la violenza positiva. Io ho subito la croce e con la croce ho vinto.
Non la violenza per sfogare istinti negativi che opprimono l’altro annientandolo, questo è solo sfogo animalesco di sopraffazione, qui l’egoismo impera, ma, superiorità sugli istinti più bassi, anche a costo di soccombere momentaneamente.
Ma dalla morte alla Vita, questa è la forza che vince l’egoismo e porta all’amore totale.
La violenza carnale, anche intellettuale, è sempre negativa.
La violenza spirituale, per superare gli istinti animali ed elevarsi verso l’Amore, è sempre positiva.
Così sia per Maria.
Silenzio, preghiera, amore = mezzi per vincere.
«Questo è il Mio Corpo, il Mio Sangue offerto per voi in remissione dei peccati» (Mt 26,26-28).
Questo è per Maria.
 
[17/43]   20 luglio 1985  -  ore 3,30
Bisogna arrivare in Alto attraverso il dono di sé agli uomini.
Così sia per Maria.
 
[17/44]   9 dicembre 1985  -  ore 8
L’amore è reciproco. Da uomo a uomo, da sacerdote a sacerdote-laico.
La correzione fraterna è pure reciproca, non da superiore a inferiore, ma da pari a pari, anche se chi corregge è socialmente, intellettualmente, culturalmente inferiore a chi sbaglia.
Così sia per Maria.
... Lasciati andare, lasciati andare, non voler essere troppo razionale, né sentimentale, né rigida, ma fiduciosa e amante come una bimba fra le braccia della mamma.
Così sia per Maria.
 
[17/45]   18 dicembre 1985
Io sono la giustizia e l’amore. Chi giudica con Me, giudica con Amore.
 
[17/46]   31 dicembre 1985
E’ nel giusto il leone che diventa uomo, non l’uomo che diventa leone.
(Mt 22,39) «Ama il prossimo tuo come te stesso» ( = metanoia = uomo vecchio che diventa uomo nuovo).
 
[17/47]   21 gennaio 1986
Ora devi essere esempio di carità, bontà, affabilità. Se tu vuoi che Mi vedano in te.
Così sia per Maria.
 
[17/48]   11 febbraio 1986
Io sono Padre di ognuno di voi, Miei figli, ma ognuno è diverso dal fratello. Amatevi e amateMi.
Unisciti a Me.
 
[17/49]   16 aprile 1986
Ascolta: IO SONO, e tu lo sai.
IO amo, e tu lo sai.
IO aspetto, e tu lo sai.
Aspetta anche tu, ama anche tu, perdona e sarai con Me.
Così sia per Maria.
 
[17/50]   22 maggio 1986
Non invidiare.
Se guardi chi ha più di te, ti senti vittima; se guardi chi ha meno di te, ti senti privilegiata; ringrazia il Datore di doni. Questo è l’equilibrio e la pace.
Così sia per Maria.
 
[17/51]   19 febbraio 1987  -  dopo un sogno angoscioso.
(Dio mio, aiutami ad amare tutti, come Tu ami).
AmaMi come se Io fossi te e tu fossi Me. Mettiti nell’altro e amerai nel modo giusto.
Così sia per Maria.
L’essenziale, nella vita di ogni uomo è l’amore. Io ho fatto tutto per amore. Fa così anche tu.
La conoscenza serve per amare l’oggetto di tale conoscenza. L’intelletto serve per conoscere e quindi per amare.
Amare vuol dire donarsi all’amato, rinunciare al proprio io per aiutare l’amato a stare bene, ad essere contento. Non i capricci dell’amato sono da seguire, ma le necessità intime dell’amato, e la prima necessità è il bisogno di sentirsi amato.
L’amore è tutto, fa tutto, porta al Tutto. Ama, ama, ama, compatisci, comprendi, converti, congloba.
Così sia per Maria.
 
[17/52]   9 marzo 1987  -  ore 8
Guai all’egoista che si camuffa da altruista.
Inganna gli altri dimostrando amore, ma in realtà è amore per sé stesso per dimostrarsi generoso o farsi compassionare come vittima. Nel profondo l’egoista guarda solo a sé stesso e tutto e tutti gli servono per attirare l’attenzione su di sé. Si sacrifica per gli altri, ma in realtà si compiace di sé stesso e ciò gli basta per sentirsi gratificato nel suo io di superficie.
Il vero amore del prossimo è rinuncia al proprio io per immergersi nell’altro bisognoso di aiuto.
«Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39) e nel prossimo, bisognoso di amore, troverai Me datore di Amore. Solo così sarai gratificata per sempre.
Così sia per Maria.
 
[17/53]   21 marzo 1987
Sii tramite di Verità, di Amore, di gioia per il tuo prossimo quotidiano.
Così sia per Maria.
 
[17/54]   3 aprile 1987
Il Regno di Dio è dentro di voi, Mie creature amate. E nel Regno c’è il Tutto.
Amatevi e aiutatevi, cittadini del Regno, e il vostro Re vi farà godere alla fine le gioie del Regno: Luce, Verità, Sapienza, Amore.
Così sia per Maria.
 
[17/55]   31 dicembre 1987
Giustizia e misericordia (cfr. Mt 12,7).
La giustizia è umana, la misericordia è divina. Usa la misericordia col tuo prossimo e oltrepasserai la giustizia.
Così sia con Maria.
 
[17/56]   13 maggio 1988  -  ore 18,30  -  alla Comunione nel Duomo di Milano.
Anch’Io ho accettato i limiti di tanti uomini. Quanti limiti!
Accettali anche tu. Sii sempre più umile, solo così salirai con Me alla gloria.
(Ma Signore non vedi che misera sono, aiutami ad essere più buona, più semplice. Signore come puoi sopportare tanta indifferenza, tanta cattiveria dei Tuoi uomini?).
Io li ho creati per amore, perché raggiungano l’Amore, alla fine lo raggiungeranno ma dovranno esserne consapevoli.
IO SONO e le Mie creature prima o poi Mi conosceranno, Mi cercheranno, Mi ameranno...
 
[17/57]   22 maggio 1988  -  ore 8,10
Non con le liti si fa il bene, ma con la pace e l’amore, non con l’egoismo e l’egocentrismo.
(Che differenza c’è fra egoismo ed egocentrismo?).
L’egoismo è pensare solo a se. L’egocentrismo è attirare l’attenzione degli altri su di sé e volerli per soddisfare il proprio egoismo.
 
[17/58]   9 ottobre 1988
«Venite benedetti..., andate maledetti...» (Mt 25,34; Mt 25,41), è stato detto.
Il senso profondo di questa parabola sta nei due verbi: venite e andate. Venite indica: avvicinamento, accoglienza, incontro. Andate indica: allontanamento, separazione, distacco.
I due verbi indicano o la posizione di coloro che hanno “benedetto” cioè “detto bene” del Padre e questo amore lo hanno realizzato, spesso inconsciamente, amando i fratelli bisognosi (avete dato da mangiare, ecc...) sulla terra e aiutandoli nelle loro lacune e necessità materiali e spirituali; o la situazione di coloro che nel tempo terreno hanno “maledetto” cioè “detto male” (spesso inconsciamente) del Padre, che li invitava ad amare i fratelli piccoli che essi hanno rifiutato pensando solo a sé stessi (egoisti).
La spinta interiore dell’uomo è l’amore, cioè l’unità con i fratelli e quindi col Padre: “venite”, o la spinta opposta, provocata dall’oppositore, è la separazione, l’amore solo per sé stessi, questo porta alla solitudine “andate”.
Ma quando la solitudine avrà toccato il fondo di quell’abisso (pianto, Geènna) “separazione dall’Amore: andate”, la spinta interiore dell’uomo che è forza positiva originaria (amore) prevarrà sulla forza negativa disgregante, e sarà attratto verso la Luce (Fuoco eterno) che tutti prima o poi, illumina e solleva verso l’Alto.
Come la scintilla che si solleva dalla cenere (pula) e sale in alto.
E tutte le scintille si riuniranno nel Fuoco eterno, da dove sono uscite libere e al quale ritorneranno consapevoli dell’amore prima rifiutato (andate), poi cercato e voluto (venite). E saranno tutte uno nell’Uno.
Così sia con Maria.
 
[17/59]   24 novembre 1988
«Ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in Cielo, ciò che slegherete sulla terra sarà slegato anche in Cielo» (Mt 18,18). Ogni credente può legare, cioè unire a sé e al Creatore, il fratello attraverso parole ed atti di amore, di perdono, ecc., o slegare, cioè allontanare da sé e dal Creatore, il fratello che l’ha offeso o gli è indifferente.
Legare è unire (venite benedetti), slegare è allontanare (andate maledetti).
Io lego a Me ogni creatura che ama Me o il prossimo e slego dai lacci del maligno ogni creatura che Mi chiede aiuto e chiede perdono ( = poveri nello spirito = beati).
Fate così anche voi, Miei fedeli. Legatevi fra di voi con l’amore per unirvi all’Amore (che tutti siano uno), e perdonate come Io ho perdonato e cercato anche la pecorella smarrita (slegata).
Solo così si avvererà ciò che Io ho detto: «Padre, che tutti siano uno come Io e Te siamo Uno» (Gv 17,21-22).
Così sia per Maria.
 
[17/60]   28 dicembre 1988  
(Amare i nemici! Come si può?).
In Me, con Me, per Me lo puoi fare.
Così sia per Maria.
 
[17/61]   30 dicembre 1988  
Il sorriso interiore sia la tua forza per il tuo atteggiamento quotidiano.
Così sia con Maria.
 
[17/62]   22 gennaio 1989
Ho scelto un Pietro che Mi ha rinnegato.
Ho scelto un Paolo che Mi ha combattuto.
Ho scelto te misera e limitata.
E tu non sai accettare e amare i tuoi simili? Amali come tu fossi loro, e loro fossero te.
AmaMi come se Io fossi te e tu fossi Me. «Ama il prossimo tuo come te stessa» (Mt 22,39; Lv 19,18). Solo così farai unità con loro e sarai nell’uno (prossimo) e nell’Uno.  
Così sia per Maria.
 
[17/63]   13 febbraio 1989
«A chi ha, sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» (Lc 19,26; Mc 4,25).
Questo è il servo inutile che non ha voluto trafficare, usare, far fruttare e sfruttare per il prossimo, i doni ricevuti dal Padre all’inizio del suo cammino terreno, nel tempo che gli è concesso per questo.
Ad ogni creatura Io dono la possibilità di guadagnarsi la vita eterna con le proprie opere e con i propri mezzi (intelligenza, salute, forze vitali fisiche e psichiche e spirituali, ecc.). Ad ogni uomo chiedo un guadagno proporzionato ai doni ricevuti, ma ogni uomo è tenuto a dare (trafficare) una risposta.
Dà a Dio quello che è per Dio (fiducia, amore, testimonianza, ecc.), dà a Cesare quello che è per Cesare (Cesare = prossimo: “dare da mangiare, da bere, ecc.” = opere di carità materiali e spirituali).
A colui che ha e usa tali doni moltiplicando le opere di bene, sarà dato un bene centuplicato, ma a colui che non vuole usare la sua vita terrena ( = mina = dono) per trafficarla per Me, sarà tolta tale vita e sarà nel pianto e nell’isolamento. A chi ha, e vuole dare, sarà dato in abbondanza, ma chi ha (anche poco), ma non vuole dare (vive i suoi doni solo per sé stesso e per le cose effimere e temporali) rimarrà solo e nudo.
 
La salvezza dell’uomo dipende anche dalla sua volontà e disponibilità di usare la vita terrena per Dio attraverso il prossimo, o per sé stesso. Questo è il servo inutile (egoista).
 
Anche l’uomo che dopo aver trafficato tutti i suoi talenti riconosce che il suo lavoro (traffico) sulla terra era doveroso perché il dono della vita (mina) gli è stato dato per questo traffico, dovrà dire alla fine: «Sono un servo inutile» (Lc 17,7-10), perché quello che ho mi è stato dato, niente è mio, solo la volontà di trafficare o no è a mia discrezione. Questa è la libertà e la responsabilità dell’uomo, per cui sarà giudicato.
Ma quello che non sa volere l’uomo, lo vuole il Padre che attende il ritorno del figlio prodigo che ha buttato i talenti (doni sotterrati) e, dopo la sua autospogliazione (pianto), lo riveste (salvezza finale) (cfr. Lc 15,11-32).
«E si fa festa in Cielo per il peccatore pentito e ritornato all’ovile» (Lc 15,4-7).
 
[17/64]   17 ottobre 1989
«Se non rinascerete non entrerete nel Regno» (Gv 3,3-7).
Non reincarnazione (uno spirito che entra in corpi diversi, successivi, nel tempo), ma rinascita della persona che coscientemente e liberamente scopre e si immerge nella vita dello Spirito (Regno) anziché seguire e vivere esclusivamente nel regno della carne.
«Il Regno di Dio è dentro di voi» (cfr. Lc 17,21), ho detto.
Se uno scopre questo Regno e vi entra, si immerge nello Spirito che lo illumina, lo guida, lo sorregge, gli fa intravedere e poi vedere sempre più chiaramente “nuovi cieli e nuove terre”, quella persona rinasce un po’ alla volta e vive sempre più la vita dello Spirito. Questa è la nuova Vita dell’uomo maturo nello spirito e la sua vita è protesa, o è già entrata (rinata) nella vita eterna dove l’Amore regna per sempre.
Nel tempo, sulla terra, è l’amore per il prossimo la prima componente di questo Regno: «Venite benedetti perché avete dato da mangiare, materialmente e spiritualmente, a chi è povero o carente nello spirito» (cfr. Mt 25,34-40).
L’amore per il prossimo realizzato anche da chi non conosce, razionalmente, Dio, è già un Segno di rinascita nello spirito dove abita il Regno di Dio (inconscio).
Così sia con Maria.
 
[17/65]   13 novembre 1989
I principi essenziali per l’uomo sono:
·         Dio è;
·         l’uomo viene da Dio e ritorna a Dio;
·         l’uomo vive nel tempo per conoscere Dio attraverso l’amore per il fratello.
Così è per Maria.
 
[17/66]   8 febbraio 1990  -  ore 6,30
L’amore è fecondo, l’amore dà, l’amore porta pace, gioia, equilibrio, ordine, gioia.
L’amore unisce e non divide.
L’amore fa crescere, costruisce, non demolisce, non pota.
L’amore dà e non prende.
L’amore continua e non finisce mai.
L’amore non pensa a sé ma agli altri.
Così è e così sia per Maria.
 
[17/67]   10 marzo 1990
Il segreto della pace interiore è: non sentirsi soli, ma sostenuti dall’Uno. Vivere l’amore del prossimo e darsi ai bisognosi. Accettare le situazioni contingenti senza rimpianti o desideri irraggiungibili, migliorandole il più possibile. Camminare nella quiete, nell’amore e nella Verità.
Così sia per Maria.
 
[17/68]   10 marzo 1990  -  alla Comunione.
Non giudicare, non condannare. Ognuno arriva col suo passo. Chi ha il passo più lungo sorretto dalla Forza che lo spinge, sale prima, chi ha il passo lento appesantito dal peso terreno e dalla nebbia che gli oscura il cammino, arriva più tardi, ma tutti sono attirati dalla Luce e prima o poi si dirigeranno verso il Faro.
Così è e sia per Maria.
Qui Io sono per attirarvi a Me anime piccole che avete bisogno di luoghi, di punti di riferimento tangibili, ma Io sono ovunque l’uomo Mi cerca e Mi farò trovare ovunque c’è pace, amore, ricerca del Vero, del Bene, del Bello.
 
[17/69]   27 marzo 1991
I valori umani del: rispetto, giustizia, solidarietà diventano valori divini quando si trasformano in: fratellanza, misericordia, amore.
Il rispetto dell’uomo verso un altro uomo è sentito quando l’uomo è considerato come un fratello, con pari dignità. La giustizia è vissuta, dall’uomo offeso con un sentimento di misericordia e quindi di perdono verso l’offensore. La solidarietà è vissuta come amore che unisce i fratelli fra loro, dà a chi non ha, aiuta i bisognosi nel corpo e nello spirito. Amatevi Mie creature come Io ho amato voi e sarete alla fine tutti uno nell’Uno.
Così sia con Maria.
 
[17/70]   6 maggio 1991
(Io posso, io devo, io voglio... Che cosa?... Quello che vuoi Tu, Signore, se sei con me!...).
Così sia con Maria.
Il primo segno dell’amore è la libertà.
Il primo dono dell’Amore divino è la libertà. «La Verità vi farà liberi» (Gv 8,32).
Quanto più uno conosce tanto più ama, ed “è”, e lascia libero l’altro. Quanto più uno ama tanto più è in comunione con l’amato, lo aiuta, lo sorregge, lo fa camminare... libero.
Così è.
 
[17/71]   9 luglio 1991
L’essenziale per l’uomo è l’amore.
«Ama il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori di Me. Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10,27; Lv 19,18; Dt 6,5; Es 20,3). Questo è l’essenziale per l’uomo sapiens.
Ama il tuo Dio (Dies = giorno, luce, vita), tuo punto di partenza, punto di arrivo, punto di riferimento, punto di appoggio.
Ama il tuo prossimo come fosse te stesso. Desidera, cerca, realizza per chi ti passa accanto quotidie, ciò che desideri, cerchi, realizzi per te, persona singola. Comprendi, compatisci, conosci, aiuta, perdona, accetta l’altro come se tu fossi lui e lui fosse te.
AmaMi come se Io fossi te e tu fossi Me.  
Così sia.
 
[17/72]   9 luglio 1991  -  alla Comunione.  
(Parla Tu Signore).
Il Mio dire è semplice: ama.
Se l’uomo ama non si droga, la droga è amore per sé stesso, per riempire un vuoto, illusione!
Se Mi ami, ami il prossimo nel quale Io abito, soprattutto nel povero sofferente, vuoto di Me, per sua scelta. L’amore porta all’unione. Amate uomini fedeli e accelerate i tempi dell’unione, perché tutti siano uno nell’Uno.
Così sia con Maria.
 
[17/73]   1 settembre 1991 -  Catechismo dell’amore:
«Ama il prossimo tuo come te stessa» (Mt 22,39; Lv 19,18).
Che fatica fai ad amare chi ti ama? Ama anche il tuo nemico.
Non giudicare, non criticare, non condannare, non prevaricare; comprendi, accetta, perdona. AMA.
Mettiti nell’altro, non guardare a te, ma a lui. Non preoccuparti di te, ma di lui.
Scopri la sua mente, che non è come la tua.
Scopri il suo cuore, che ha bisogno di amore e ama diversamente dal tuo.
Vedi le sue necessità, aiutalo.
Vedi i suoi limiti, non pretendere più di quello che può dare.
Vedi i suoi desideri, accontentali più che puoi. Riempi le sue lacune, senza fargliele pesare.
Non farti maestra per lui, ma amica e amante umile e sorridente.
Solo così sarai felice e farai felice l’altro, e sarete uno nell’Uno.
Così sia per Maria.
 
[17/74]   24 ottobre 1991
Basta demolire, ora costruisci. (?) La nuova Chiesa. (Come Signore?).
Canti di gioia, Alleluia, il Signore è con voi, non siete soli, le potenze dell’Altissimo vi proteggono, vi guidano, vi illuminano. Cantate al Signore un canto nuovo, Alleluia. (Francesca?).
Curate i malati, aiutate i poveri, i lontani dalla Luce, gli emarginati nel nome del Signore. La giustizia brilli sul vostro volto, la pace sia nei vostri occhi e si traduca in parole e gesti di amore per tutti i vicini e i lontani.
Così sia con Maria.
(Signore, sei tu?). Sì, e Francesca è Mia portavoce, e tu lo sei in terra.
Così è.
... Fate un gruppo, nel Mio nome e camminate insieme per le vie del Signore, e portate Luce, amore, verità.
Siate il sale della terra e luce nel mondo (cfr. Mt 5,13-14).  
... Il Mio giogo è leggero, soave. Cantate.
 
[17/75]   16 gennaio 1992  -  ore 1
Sorridi, ama, canta. Così sei Mia.
 
[17/76]   16 gennaio 1992  -  ore 6
Parla di Me, dell’Amore, con Amore, per Amore.  
Così sia.
 
[17/77]   16 gennaio 1992  -  ore 9
Al di sopra della giustizia c’è la carità.
(Quale è la vera giustizia?).
Il giusto è colui che ama il Signore e il prossimo tutto.
Colui che pensa e opera contro Dio e contro il bene del prossimo (bene comune) è ingiusto. L’ingiusto è da compatire, comprendere, correggere, aiutare a rivedere la via giusta e l’errore commesso.
Non giudicare, né condannare il peccatore, ma il peccato è da mettere in evidenza.
Il peccatore può avere tante attenuanti a voi sconosciute. Solo il Signore vede nell’intimo.
Tu ama, perdona, correggi, dì la verità e sostieni il debole. Come giudichi sarai giudicata. L’amore sovrasta tutto.
Così sia con Maria.
 
[17/78]   20 gennaio 1992
«Venite benedetti nel Regno perché ciò che avete fatto a uno dei miei fratelli, sia pure al più piccolo, l’avete fatto a Me. Andate, al fuoco eterno perché ciò che non avete fatto a uno solo di questi piccoli non l’avete fatto neppure a Me» (cfr. Mt 25,31-45).
Nell’uomo “Io sono”, anche nel più piccolo, Io sono in ogni uomo che viene nel mondo.
Se tu non ami il fratello, non ami Me, che sono in Lui. Se tu ami e ti unisci al tuo fratello, anche il più misero e sofferente, ami e ti unisci a Me che sono in lui.
Chi si unisce al fratello, povero nello spirito e nella carne, porta Me in lui e ritrova Me in lui e siamo uno. Chi si allontana e rifiuta il fratello, povero, lo depaupera della Mia presenza perché non porta Me, visibilmente, in lui e lo fa sentire solo e disperato. Chi non sente Me in sé stesso non Mi può portare all’altro che sta cercando Me disperatamente.
Perciò colui che sarà ricco di sé stesso (egoista) rimarrà solo e disperato, colui che sarà ricco di Me Mi porterà agli altri e si farà l’unità nell’Amore.
Io sono in voi anime benedette, portateMi ai soli e abbandonati dalla speranza e farete rifiorire la terra arida.
Così sia per Maria.
 
[17/79]   9 febbraio 1992  -  ore 8,15
Sono M., dì alla mia mamma che non pianga, io sono vivo e sto bene, la vedo, le sono vicino.
Mi sentirà presente quando avrà tolto il muro dell’odio per i miei uccisori. Perdoni loro, non sapevano quello che facevano. Quando li avrà perdonati, mi sentirà vicino.
Qui tutti ci amiamo perché il nostro Padre è l’Amore e ci fa amare anche quelli che consideravamo nemici. Solo l’Amore ci unisce, ci rende vivi e felici.
Dillo alla mia mamma, e rinascerà a vita nuova e mi sentirà vivo e felice col Padre, gli Angeli, i Santi, e vicino a lei che amo ora con un amore nuovo. Prego per lei e per tutti voi che camminate tristemente appesantiti dalla polvere terrena. Parla per me alla mia mamma e baciala per me. Siamo tutti uno. M.
 
[17/80]   21 aprile 1992
Parla dell’Amore eterno. La forza dell’Amore supera ogni forza negativa.
L’Amore soccombe apparentemente, ma salva alla fine anche i suoi crocifissori. Questo è l’Amore!
Lasciati prendere e dà tutta te stessa.
Il silenzio supera le parole. Il rumore finisce nel silenzio. Il silenzio è quiete, pace. Nel silenzio tutti sono uniti. Nel rumore ognuno prevarica sull’altro. Io ho taciuto alla fine, e sono risorto nell’armonia del creato.
Così sarà per chi parla dell’Amore, vive di Amore, con amore, per amare. E alla fine tutti saranno “uno nell’Uno” eterno Amore.
Così è e sarà.
... La bontà innata non è sufficiente per contrapporsi alla grinta dei maligni che superano con la violenza e il rumore la pace e il silenzio dei buoni. Solamente la preghiera, fatta con piena e totale fiducia nella Forza Positiva, potrà alla fine aver ragione sulle forze avverse.
Preghiera, pazienza, fiducia, sono le armi per vincere il nemico.
Così sia con Maria.
Il Cielo patisce violenza (cfr. Mt 11,12). Così è...
... Due linee si incontrano in un punto e formano un angolo. Studia i vari angoli: acuto, ottuso, concavo, convesso, retto, piatto. Due angoli piatti sovrapposti formano un angolo a giro, 360°. Questo è lo spazio illimitato. La croce è formata da quattro angoli retti, il tutto forma un angolo a giro. Il verticale più l’orizzontale porta all’infinito.
Così è e sarà all’infinito.
Tutto è simbolo dell’infinito (sulla terra nel tempo).
Sii angolo piatto ( = amore, disponibilità totale) e ti ritroverai nel cerchio illimitato dell’Amore infinito.
 
[17/81]   1 maggio 1992  -  ore 7
«Non può un cieco far da guida ad un altro cieco...» (cfr. Mt 15,14).
«Prima togli la trave dal tuo occhio, poi potrai togliere la pagliuzza dall’occhio del fratello...» (Mt 7,5).
«Prima riconciliati col fratello, poi torna a fare la tua offerta all’altare»... (Mt 5,24). Se non sei in pace col fratello non puoi essere in pace con Dio, che è anche nell’intimo del tuo fratello. Riconciliatevi fra di voi, uomini terreni, se volete essere uniti al Padre che è nei Cieli...
“Anche tu sei Cielo quando Mi senti”. Solo colui che Mi sente, Mi pensa, Mi crede presente in sé e negli altri, è Cielo, cioè luogo del Dio vivente con le Sue creature.
Così è.
Io sono con te, uomo di poca fede, crediMi e Mi sentirai vicino, Mi sentirai dentro di te, parlante. Ascolta...
 
[17/82]   9 giugno 1992
... (Livelli dell’amore):
·         Amore falso = egoismo, piacere sensuale, intellettualismo dell’atto erotico, sfruttamento del partner per un proprio piacere o vantaggio.
·         Amore vero = piacere reciproco, piacere sessuale istintivo, naturale, non intellettualizzato né strumentalizzato per sé, ma per l’unione fisica-psichica-spirituale.
·         Amore evoluto = sacrificio = rendere sacro ogni atto, anche sessuale = amore trinitario: io, tu, uniti con lo Spirito.
·         Amore sublimato = rinuncia del piacere personale per realizzare il piacere dell’altro.
·         Amore perenne = coppia, famiglia, società.
“E tutti siano uno nell’Uno” (cfr. Gv 17,21-22).
Così sia con Maria.
(Passaggi dell’amore vero: istintivo, voluto, sublimato = fisico, psichico, spirituale).
 
[17/83]   20 agosto 1992   
L’amore lascia libero l’amato,
l’amore non si impone,
l’amore accetta,
l’amore comprende,
l’amore perdona,
l’amore aiuta,
l’amore dà e non prende nulla,
l’amore si dona,
l’amore si annulla per far vivere l’amato.
Così è e così sia.
 
[17/84]   2 febbraio 1993
AmaMi come se tu fossi Me, e Io fossi te.
(Come Ti dovrei amare se io fossi Te?).
Se tu fossi Me daresti la vita per Me.
Mi vedresti piccolo, povero, bisognoso di aiuto e tutto faresti per aiutarMi, per salvarMi, per farMi crescere. Ma Mi accetteresti così come Mi vedi, né Mi condanneresti per i Miei limiti, ma cercheresti con tutte le tue forze di riempire le lacune e Mi prenderesti in braccio nei momenti più difficili.
Fa così, come Io faccio con te, con il tuo prossimo bisognoso di aiuto e allora comprenderai cosa Io intendo quando dico: «Beati i poveri nello spirito perché di essi è il Regno dei Cieli» (Mt 5,3). Aiuta i poveri nello spirito e sarà per voi il Regno: per i bisognosi di aiuto e per coloro che li aiutano perché traggono coscientemente la loro forza da Me che vi amo, e la trasferiscono ai più deboli e ai più poveri.
Tutto viene dal TUTTO. Siine consapevole e sarai forte. Sii umile, sii semplice e sarai beata.
Così sia con Maria.
«Beati i poveri nello spirito... beati coloro che hanno fame e sete di Verità e di giustizia perché saranno saziati (Mt 5,3; Mt 5,6). Chi non ha, chieda a Colui che ha, e dia a coloro che non hanno. Questa è la catena dell’Amore.
Così sia.
 
[17/85]   8 febbraio 1993  -  ore 15,30
Ciò che vale più di tutto nella vita è l’amore. Ama e supererai tutte le leggi.
Io sono l’Amore, amaMi e amerai ogni Mia creatura.
Dona amore e comprenderai sempre più il tutto perché viene dal Tutto, Padre dell’Amore.
Sei figlia dell’Amore, sii madre amorosa e i tuoi figli ti ameranno e si ameranno fra loro.
E il mondo canterà l’Amore.
Così sia per Maria Madre dell’Amore.
 
[17/86]   31 maggio 1993
L’unica via per raggiungere la salvezza è la via dell’amore.
Pensa agli altri, datti agli altri, preoccupati, occupati, vivi per gli altri e salverai te stessa con gli altri.
Non l’ego, ma l’unione con gli altri! Compassione, compartecipazione alle sofferenze e alle gioie altrui muovano e dirigano la tua mente, il tuo cuore, i tuoi passi. E sarai beata in eterno. Ama, ama, ama.
Così sia con Maria.
 
[17/87]   12 giugno 1993
«In principio era il Verbo, e il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio» (Gv 1,1).
Il Verbo è sceso nel mondo creato da Lui, ma il mondo era tenebra, ottenebrato dal principe che si è fatto padrone della creazione - fatta dal Verbo perché Lo amasse e godesse del Suo Amore, imitandoLo nelle relazioni umane, perché ognuno aiutasse l’altro a godere tale amore -.
Ma il principe si è imposto e ha deviato tale amore originale orientandolo verso l’amore per le cose caduche.
E il Verbo si è fatto carne perché la Sua creatura Lo vedesse chiaramente con occhi umani e ne imitasse la vita perfetta, data per amore, per amare, per insegnare l’Amore. E l’uomo che Lo vede, Lo riconosce come Spirito incarnato in un Uomo perfetto (Gesù) e ne imita l’amore e la vita terrena data al prossimo fratello. Tale uomo vede la Luce, ne sente la Forza, ne gode l’unione in attesa della comunione perenne.
Come il Verbo si è fatto carne per mostrare la via dell’Amore, così tu uomo che vivi di Me e con Me, sei carne che vive per amare il fratello, soccorrerlo, sorreggerlo nelle sue cadute, aiutarlo a portare la croce, per poi unirti definitivamente con tutto il prossimo che alla fine sarà “uno” nell’Uno.
Ama e sarai amato e farai brillare la Luce in mezzo alle tenebre. Questo il compito dell’uomo, “immagine” del Verbo incarnato e crocifisso, ma risorto alla fine per la gloria eterna di tutti nel “Tutto”.
Così è.
In principio era il Verbo con Dio, ed è Dio l’Eterno. In principio era la creatura nel Creatore, è uscita autonoma ma con la “scintilla Divina” nel suo intimo e tale scintilla diventerà fuoco che brucerà in eterno unita al Fuoco generatore di Luce, di Amore e di Verità.
Così sarà all’infinito.
 
[17/88]   6 dicembre 1993  -  ore 4,30  -  mia meditazione?
(... Amministratore infedele - cfr. Lc 16,1-8 -. Noi siamo gli amministratori dei beni - talenti - datici in prestito dal Padrone - Creatore -. I talenti sono: intelligenza, salute, cultura, ricchezze materiali e spirituali, ecc. - in parabola: olio, grano, ecc. -. I talenti sono “oggetti altrui”, cioè ci sono stati dati per usarli a prò degli altri. Sono però “ricchezze dell’ingiustizia” se solamente servono per migliorare la vita terrena del prossimo e nostra. Le ricchezze giuste sono: la fede e l’amore per Dio e per il prossimo; le ricchezze ingiuste sono quelle che l’uomo usa per sé, per salvare la propria vita - soldi, potere, avere, ecc. -, ma solo chi le usa per salvare e aiutare il prossimo bisognoso, si salverà: «Chi vuol salvare la propria vita - in terra - la perderà» - Lc 17,33 -. Cioè chi è attaccato a mammona - ricchezze ingiuste dell’egoista - la perderà. «Non si può servire a due padroni: Dio e mammona» - Lc 16,13 -. Se uno ha dei talenti e li usa per aiutare l’altro, si salva. I talenti non sono nostri ma del Padre che ce li ha dati per usarli a prò degli altri. Non pretendere dall’altro, più povero di te, ciò di cui l’altro è carente, ma perdona, ama e aiuta l’altro dando ciò che tu hai in più - intelligenza, soldi, tempo, cultura, ecc. - e che ti è stato dato in prestito perché tu l’amministri per aiutare gli altri. Dà e ti sarà dato - cfr. Mt 13,12 -. Non puoi servire a due padroni - cfr. Mt 6,24 -: Dio - altruismo cioè amore e servizio al prossimo - e mammona - egoismo cioè amore per sé stessi -).
Così sia con Maria.
 
[17/89]   14 dicembre 1993  -  ore 7,40
... Solo l’amore vale... (ma quale amore?). L’amore per l’Amore e l’amore per il prossimo bisognoso di amore...
Dopo la fatica, la gioia.
Così sia anche per te.
«Beati quelli che piangono, perché saranno consolati» (Mt 5,4).
Così è.
 
[17/90]   9 gennaio 1994  -  ore 9
L’egoista, alla fine, rimane solo col suo io, inutile alla società e al bene comune.
 
[17/91]   9 gennaio 1994 -  ore 17,30
(Leggo 1 Cor 3,13-15: «L’opera di ciascuno sarà ben visibile quel giorno che - Gesù - si manifesterà con fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera che uno costruì sul fondamento - Cristo - resisterà, costui ne riceverà una ricompensa» - «venite benedetti» Mt 25,34 -. Ma se l’opera finirà bruciata, sarà punito - «andate maledetti...» Mt 25,41 -: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco).
Fuoco eterno = amore di Dio che illumina, riscalda, brucia le scorie (nella Geènna) ma poi ripone il seme ripulito nei granai eterni (cfr. Mt 13,24-30; Mt 13,36-43).
 
[17/92]   7 settembre 1996  -   ore 3
L’amore vero non è una sdolcinatura fatta di “coccole”, di gesti sentimentali fisici e di parole dolci che incantano al momento e attirano l’uomo verso l’uomo - specie verso il più debole per conquistarlo e renderlo suo succube - ma è il desiderio di fare il vero bene dell’altro, un bene duraturo e non solo immediato e passeggero; non un bene formale ma un bene reale che aiuta l’amato a crescere come persona intelligente, buona e altruista e tende soprattutto al bene comune attraverso il bene di ogni singola persona.
E il bene comune si raggiunge dando ciò che sovrabbonda nell’uno a colui che ne è carente.
«Date e vi sarà dato» (Lc 6,38).
Così sia per Maria.
 
[17/93]   28 ottobre 1996
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente» (Lc 10,27).
Vuol dire che il tuo amore per il Padre deve essere totale, cioè vissuto in tutte e tre le tue dimensioni.
Col cuore = dimensione fisica: intellettuale, emotiva.
Con l’anima = dimensione spirituale: trascendente, divina; illumina la coscienza e la libertà.
Con la mente = dimensione psichica: muove ed esprime il tuo pensiero e la tua volontà.
La psiche raccorda le prime due dimensioni e, nel tempo, fa agire la persona umana liberamente.
L’anima spinge, la mente capta e sceglie, il cuore agisce.
Così l’amore verso Dio e verso il fratello deve essere il risultato visibile e tangibile per ogni persona umana.
 
[17/94]   22 gennaio 1997
(Ma Signore, perché ci hai messo al mondo? Perché hai creato il mondo? Perché Ti conosciamo, Ti amiamo, Ti ringraziamo, Ti lodiamo? Ma Tu hai bisogno del nostro amore, della nostra lode, del nostro ringraziamento? Non è possibile! Perché Tu sei il TUTTO, non hai bisogno di noi!).
IO SONO IL TUTTO. IL TUTTO è amore sovrabbondante, perciò genera! E genera amore, genera per amore, genera con amore, genera perché il generato conosca, goda, viva l’amore. Perciò vi ho generato Mie creature!
Ma l’Amore è libero; solo il vero Amore sa concedere la libertà all’amato. Perciò ho fatto l’uomo libero. Ma la libertà porta all’Amore, liberamente, e l’amato può scegliere fra sé stesso e l’Oggetto del suo amore. Questo il rischio dell’amore libero. Io l’ho voluto questo rischio per far crescere un po’ alla volta le Mie creature dotate di intelligenza, libertà e volontà.
La prima creatura che ha usato tali doti in pienezza è stato Lucifero, il portatore di Luce, secondo il Mio progetto, ma diventato portatore di tenebre per la sua libertà usata volutamente per il suo “ego” che ha prevalso sul vero Amore universale.
Il tempo scandisce tutte le scelte di ogni uomo, libero fra l’amore egocentrico ed il vero Amore universale, totale. Il vero amore porta all’unione universale perché “tutti siano uno nell’Amore eterno”.
Perciò vi ho fatte Mie creature! IO con voi, IO in voi e sarete felici per sempre con ME, Amore totale ed eterno.
Così è.
... L’uomo ama la donna e nasce il figlio, l’uomo genera amore. Ma guai se tale amore diventa egoistico! Questo è l’opposto dell’amore, genera il caos e poi il nulla negativo.
IO sono sceso fra voi per darvi l’esempio dell’amore umano e vi ho dato la Mia VITA umana come prototipo, archetipo del vero amore umano.
Il nemico ha ucciso il MIO CORPO, ma il MIO SPIRITO continua dentro ogni creatura umana a suscitare l’amore... e saremo UNO!
... Lucifero è il prototipo di chi vuole farsi dio e s’impone sui piccoli (... Chiesa?...).
 
[17/95]   1 febbraio 1997
Guai ai ricchi!
«E’ più facile a un cammello passare per la cruna di un ago che un ricco entrare nel Regno» (Mc 10,25).
Ricco è colui che possiede: beni materiali (soldi e averi materiali) e beni spirituali (autorità, potere, cultura, ecc.). Colui che possiede ed è attaccato al suo “possesso” non è libero, ma è costretto a difendere il suo “avere”.
Chi ha ricchezze spirituali (autorità, potere, ecc.) le può usare in modo negativo per soddisfare il proprio ego, anche contro il bene dell’altro; o in modo positivo aiutando il prossimo bisognoso. Guai al ricco di autorità e di potere che lo usa contro il bene comune per innalzare sé stesso, schiacciando il povero!
«Beati i poveri nello spirito!» (Mt 5,3). Sono coloro che pure avendo ricchezze materiali e spirituali si sentono poveri, cioè bisognosi di un aiuto divino che indichi loro la via da seguire per usare i propri talenti a beneficio del prossimo e del bene comune.
Beati coloro che con la loro autorità, potere, cultura, e anche con le ricchezze materiali, aiutano i “piccoli” a stare meglio.
Beati quelli che si sono adoperati per aiutare i poveri nella carne (aiuti materiali), ma anche i poveri nello spirito (ignoranti, nudi di sapere, carcerati nello spirito, oppressi in mille modi dal potere e dal sapere dei ricchi terreni). I veri ricchi di amore, di giustizia, di verità e di misericordia entreranno nel Regno.
 
[17/96]   16 aprile 1997  -  ore 23
(Signore dammi l’amore, fa che io ami di più...).
Preferisci avere l’intelligenza o l’amore?
(Signore, Tu sai che io amo l’intelligenza...).
Ama con intelligenza e pensa con amore, solo così vivrai con rettitudine. Non l’amore carnale, ma l’amore divino Io ti dono, usalo con intelletto divino che supera l’intelligenza umana, razionale.
Solo così salirai verso l’Alto e aiuterai a salire coloro che lo desiderano. Io sono con te e ti illumino. Vivi in pace e canta.
Così sia.
(Grazie Signore, aiutami Tu).
L’amore divino è gratuito, è disinteressato, cerca il bene dell’amato, dimentica sé stesso, pensa all’altro, cerca il bene vero ed eterno dell’altro.
Così sia anche per te.
 
[17/97]   16 settembre 1997  
Amare, perdonare, compatire, aiutare, entrare nell’altro per capirlo nel profondo e accettarlo come è.
Così sia.
 
[17/98]   1 giugno 1999  -  ore 9
(Ho ascoltato l’intervista fatta a un giovane universitario dal presentatore della Rassegna Stampa quotidiana, che chiede quali sono le idee e gli interessi dei giovani oggi. Fra l’altro il giovane dice che la politica oggi non interessa più di tanto i giovani. Domanda: caduto il passato interesse principale per la tecnica; sta cadendo oggi anche l’interesse per la politica. L’interesse, oggi massimo, per l’economia, non durerà molto per i giovani. E allora che cosa interesserà maggiormente i giovani del domani?).
“LO SPIRITO!”...
Solo e soprattutto la vita dello spirito spingerà le nuove generazioni a cercare l’unione, la pace, l’aiuto reciproco, la solidarietà. Soprattutto lo Spirito Santo muoverà il nuovo mondo più evoluto verso l’unità e l’amore. Dopo la confusione odierna di idee e di ideali, spunterà la tendenza all’unione e all’amore vero, perché tutti siano “uno nell’Uno”.
(Grazie Signore, soffia forte! Solo Tu puoi fare questo).
Così sia.
 
[17/99]   17 marzo 2000  -  ore 9
(Ho fatto un sogno. Avevo adottato un bambino, un negretto riccioluto. L’ho visto piangere perché non trovava un posto per mettere i suoi giocattoli. Io me lo sono preso sulle ginocchia convinta che dovevo spiegargli che, sì, aveva diritto ad avere un suo posto, ma doveva pensare anche agli altri. Cosa vuol dire?).
Ciò fa parte della maturazione della società presente e futura che non deve essere più egocentrista ma altruista. Perché tutti siano uno nell’Uno.
Così sia.
 
[17/100]   27 maggio 2000  -  ore 9
L’egoismo sopraffa il bene comune. Ma l’egoista alla fine resta solo e soccombe.
Solo il bene comune può dare la vita e un certo benessere a tutti, non l’egoismo che ruba, uccide, divide, isola e alla fine porta solo la morte del debole! Ma anche il forte, l’egoista, alla fine muore!
L’unione e l’amore genera, è fecondo, l’egocentrismo divide, isola, non è fecondo, porta alla morte.
Il bene comune, produce, è fecondo; l’egoismo annulla il bene comune e porta la morte (Lucifero e adepti!).
Io ho dato la Vita, il Mio nemico Mi ha dato la morte. Ma Io sono risorto e vi dono la vita eterna.
Così è.
Non l’intransigenza, ma con la compartecipazione positiva serve al bene comune e fa crescere.
Non l’imposizione di uno sugli altri, ma il compromesso positivo, adattamento di tutti per il bene di tutti, vince e fa vivere tutti. Chi ha dia a chi non ha (cfr. Lc 3,11) e sarete tutti “uno nell’Uno”.
Così sia.
 
[17/101]   15 giugno 2000  
Non pensare a te, pensa a Me, parla di Me, portaMi agli altri: ai soli, ai piccoli, ai derelitti, agli ignoranti. Immergiti negli altri: i tuoi figli, nipoti e parenti tutti. Ognuno ha la sua pena e la sua speranza, ognuno ha bisogno di aiuto! Porta la tua fede, la tua sicurezza, la tua carità, la tua compartecipazione. Sii serena e canta.
Così sia con Maria.
(Aiutami Signore a vivere il positivo che viene dall’Alto, liberami dal negativo che viene dal basso).
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